Odissee zagorianeLe avventure di Zagor e Cico sono ambientate a Darkwood, un'immaginaria zona del nord-est degli Stati Uniti nella prima metà del IX secolo. Secondo le parole di Sergio Bonelli, creatore dei personaggi assieme a Gallieno Ferri, l'ambiente fittizio gli consentiva di avere a disposizione sia foreste che paludi, aridi picchi montuosi e lussureggianti colline, deserti e savane, per raccontare storie con scenari sempre diversi senza dover impegnare in lunghi viaggi preparatori i due amici.
Eppure Darkwood andava stretta allo stesso Sergio Bonelli, che, scrivendo le storie con lo pseudonimo di Guido Nolitta, finiva per portare lo Spirito con la Scure e il suo panciuto amico messicano in località realmente presenti sulla carta geografica. Così abbiamo letto affascinanti avventure ambientate sulla costa atlantica, o nelle isole caraibiche, o nelle paludi della Florida, o ancora a nord nelle gelide lande del Canada.
La più celebre di queste trasferte è conosciuta come Odissea Americana (dal titolo di uno degli albi che la compongono) e si può leggere nei numeri dal 136 al 160 della collana Zenith (corrispondono ai numeri dall'85 al 109 delle ristampe Zagor Scritta Rossa e Tutto Zagor).
A metà degli anni 90 viene deciso un rilancio della collana. Marcello Toninelli, dopo averne scritto la gran parte delle storie nel decennio precedente, aveva scelto di allontanarsi dal personaggio e così a creare le avventure di Zagor arrivano Mauro Boselli e Moreno Burattini, assieme ad altri scrittori meno assidui. Nello stesso periodo anche la parte grafica della collana riceve linfa vitale con nuovi disegnatori, sia giovani sia più esperti, che affiancano gli storici e sempre apprezzati Gallieno Ferri e Frank Donatelli.
Si tratta di una rivoluzione dolce, non di uno stacco netto con la produzione precedente, ma che diventa evidente a partire dal numero 396 di Zenith (corrispondente a Zagor 345), nel quale inizia una lunga trasferta per i due amici. Questa sequenza di episodi è nota tra gli appassionati come Seconda Odissea, con evidente riferimento a quella realizzata più di vent'anni prima, e rappresenta la prima fase di un periodo narrativo che vedrà Zagor e Cico viaggiare per il Nordamerica, toccare Scozia, Islanda e Groenlandia, arrivare persino in Africa e infine in Sudamerica e in Antartide. Naturalmente tornando ogni volta alla romita capanna nella palude di Darkwood.
La differenza principale tra i due cicli, quello nolittiano e quello più recente, sta nell'ampiezza di respiro: con poche eccezioni le storie degli anni 70 non sono veramente concatenate tra loro, ma si susseguono per contiguità geografica; le avventure a cavallo del nuovo millennio, invece, presentano una più stringente sequenzialità, che spesso trova lo spunto iniziale nell'inseguimento del villain da parte dei nostri eroi, ma che poi acquistano coerenza tematica in una parte non trascurabile delle storie ideate da Mauro Boselli e Moreno Burattini.
Due saranno le sottotrame ricorrenti (e tra loro collegate) durante le peregrinazioni dei nostri eroi: la tecnologia superstite dello scontro tra le civiltà di Mu e Atlantide da un lato, e dall'altro la presenza di entità altrodimensionali di lovcraftiana ispirazione, pronte a invadere il nostro piano dell'esistenza. Approfittando di tali argomenti, viene legato il mondo di Zagor a quello di Martin Mystère, suggerendo che entrambi i personaggi condividano il medesimo universo narrativo.
Vengono quindi accolte nella serie fascinazioni diverse da quelle che avevano mosso Nolitta e i suoi primi successori, ampliando le possibilità avventurose per lo Spirito con la scure.
Con l'occasione viene esteso il parterre dei personaggi che affiancano o si scontrano con Zagor, ma si badi bene che l'abbraccio del nuovo non comporta l'abbandono del vecchio e i nuovi characters vengono spesso proposti assieme a quelli nolittiani. Allo stesso modo tornano tematiche che già avevano caratterizzato il periodo nolittiano, quali vudù e vampirismo, ma vengono approfondite e, talvolta, collegate al nuovo fil rouge. Si viene a creare una vera e propria continuity, anche se non sono poche le storie completamente autonome, che -indubbiamente- interrompono il flusso narrativo, ma che sarebbe fallace considerare come dei semplici riempitivi: se alcune avventure appaiono effettivamente come minori, altre catturano perfettamente lo spirito zagoriano e non possono essere trascurate.
Nel complesso il corpus di quello che un po' pomposamente viene chiamato Rinascimento Zagoriano comprende quasi 250 albi, pubblicati nell'arco di vent'anni. L'estensione porterebbe spaventare chi volesse approcciarsi per la prima volta a questo ciclo narrativo, ma voglio proporre qui di seguito una selezione ragionata di albi significativi, con particolare attenzione alle avventure ambientate fuori Darkwood.
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