Premetto, stavo leggendo quest’articolo, che ovviamente fa riflettere per tutto ciò che comporta oggi schierarsi ma soprattutto per quello che sta accadendo da decenni in quei posti, davanti agli occhi chiusi di tutte le potenze mondiali. La scelta del fumettista è una scelta forte, senza dubbio, una scelta che probabilmente pagherà a livello professionale, in passato di episodi simili ce ne sono stati e sappiamo in genere come finisce.
Questo è l’articolo che compare sul sito dell’Ansa, volevo anche dire agli amministratori che se l’argomento risultasse troppo divisivo o causa di discussione o se solamente fuori luogo, possono tranquillamente chiuderlo.
Zerocalcare non andrà a Lucca Comics & Games.
Il fumettista, che non perde un'edizione della grande fiera dedicata ai fumetti e ai games, lo ha annunciato questa mattina sul suo profilo social. Il motivo, ha spiegato, è il patrocinio alla manifestazione dell'ambasciata israeliana in Italia. La polemica va avanti da giorni e non si placa.
"Purtroppo il patrocinio dell'ambasciata israeliana per me rappresenta un problema - ha scritto Zerocalcare - in questo momento in cui a Gaza sono incastrate due milioni di persone... Venire a festeggiare li dentro rappresenta un cortocircuito che non riesco a gestire. Mi dispiace nei confronti della casa editrice, dei lettori e lettrici e anche per me stesso".
“Sono stato a Gaza diversi anni fa - continua il fumettista nel suo post - conosco persone che ancora vi vivono. Quando mi chiedono com'è possibile che una manifestazione culturale di questa importanza non si interroghi sull'opportunità di collaborare con la rappresentanza di un
governo che sta perpetrando crimini di guerra in spregio del diritto internazionale, io non riesco a fornire una spiegazione".
"Non è una gara di radicalità - aggiunge - e da parte mia non c'è nessuna lezione o giudizio morale verso chi andrà a Lucca, soprattutto non è una contestazione alla presenza dei due autori del poster Asaf e Tomer Hanuka, che spero riusciranno ad esserci e che si sentiranno a casa, perché non ho mai pensato che i popoli e gli individui coincidessero coi loro governi. Spero che un giorno ci possano essere anche fumettisti palestinesi che al momento non possono lasciare il loro paese".
"Lo so che quel manifesto è solo un simbolo - ha anche scritto Zerocalcare -, ma quel simbolo per persone a me care rappresenta in questo momento la paura di non vedere il sole sorgere domattina"