Giannizzero Nero
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| Mi intrometto in una discussione per cui in effetti non provo alcun interesse ma mi sento un po' turbato dal coacervo di luoghi comuni (o parole d'ordine) per cui voglio esprimere, senza prendere partito per l'una o l'altra parte, un concetto METODOLOGICO per questo genere di discussioni, che per altro in una chat che si occupa di comics d'annata c'entra ben poco.
L'argomento é serio e mi domando se le competenze dei due comici, del cantante e dell'influencer siano adeguate; non mi sembrano all'altezza di Benedetto Croce o di Gentile (tanto per esemplificare due filosofi di aree diverse) ne mi sembra che possano essere paragonati a Splenger o a Marx, ne, data l'età un po' acerba e la formazione, credo abbiano avuto studi, esperienze professionali, letture che li qualifichino e quindi é piuttosto evidente che le uscite dei quattro abbiano lo stesso valore scientifico delle chiacchierate a livello di bar.
Sgombrato il campo dalle opinioni degli inesperti resta il fatto che i diritti civili e il politicamente corretto sono argomenti importanti.
Chiarisco che non sono un sociologo sono un vecchio ingegnere appassionato di Storia (con la S maiuscola), Filosofia e di Politica; ho avuto le mie esperienze, nel 67/68 avevo 21 anni e me lo sono vissuto dall'interno, e in trent'anni di gestione di realtà produttive ho conosciuto "de visu" realtà sociali le più disparate in Italia ed in Europa.
Diritti civili e politicamente corretto sono due cose diversissime, e NON della stessa importanza; i primi sono figli legittimi della civiltà che li ha prodotti, il secondo, per dirla alla Carlo Marx, è solo sovrastruttura.
Noi occidentali rappresentiamo più o meno un settimo dell'umanità, ma deteniamo la maggior parte delle ricchezze, questo ci porta, specialmente negli strati più culturalmente più arretrati della nostra popolazione a credere che la nostra sia LA CIVILTA' e non una delle civiltà, attenzione quando parlo di culturalmente arretrati non parlo di analfabeti, ma possono rientrare in questa categoria molti laureati, culturalmente arretrato è chi non usa quanto appreso per usare con COGNIZIONE DI CAUSA l'esercizio dell'esame critico della realtà che lo circonda ( per fare un esempio pratico chiunque confonda il DIRITTO ALLO STUDIO con il "diritto a un titolo di studio" é persona culturalmente arretrata anche se è ministro)
Einaudi aveva per motto "CONOSCERE PER DELIBERARE" ma per conoscere occorre studio e determinazione, non basta Wikipedia o you tube.
Ma torniamo ai DIRITTI CIVILI, per restare vicino a noi nel IV secolo A.C. Aristotele nella politica dice pressappoco che quando le macchine si muoveranno da sole non sarà più necessaria la schiavitù, più o meno nella sua epoca le donne nella democrazia ateniese erano recluse in casa nel gineceo e servivano solo a far figli, e i loro uomini se volevano parlare con una donna pagavano una etera e per divertirsi avevano i figlioletti adolescenti che gli amici affidavano loro, (amante e amasio), in un dialogo di Platone Socrate un po' brillo abbraccia bacia mi pare Alcibiade che era stato il suo amasio, i Romani dopo la conquista della Grecia, con scarso spirito di tolleranza, chiamavano i loro nuovi sudditi Grae-culi con un facile gioco di parole che alludeva alle loro abitudini sessuali.
Quindi i diritti civili come noi li intendiamo non esistevano per schiavi, donne e fanciulli, e aggiungiamoci anche gli stranieri (stranieri per sempre, altro che jus soli) mentre invece era consueta una attività sessuale per noi criminale come la pedofilia ma questo vuol dire soltanto che il concetto di diritto civile dipende dalla civiltà in cui si sviluppa.
Nella civiltà indiana classica divisa per caste non troverete certo un concetto di diritto civile, considerate i paria (o in Giappone gli Eta), e non crediate che l'apparente occidentalizzazione di parte della classe dominante indiana indichi che l'India diventerà simile a noi, é più facile il contrario
Non esiste un pio musulmano, anche non estremista, che non provi disprezzo per le nostre abitudini ed i nostri valori, basta vedere come la Turchia dopo più di 90 anni di occidentalizzazione forzata stia rapidamente (e giustamente) riappropriandosi della propria identità culturale e l'Iran prima di lei, l'Afganistan non ha mai ceduto.
Alla civiltà classica, quella greca, è succeduta quella ellenistica, dopo Alessandro che si è unita a quella romana dopo la terza guerra punica e che ha avuto la sua ultima fiammata con il maomettanesimo per declinare poi nel tredicesimo secolo, ma da noi in Europa la fine si intuì proprio nel sesto secolo con il corpus di leggi di Giust9iniano che, lungi dal dimostrare vitalità, cristallizzava la società occidentale in un a rigida armatura di leggi e convenzioni, bloccando ogni possibilità di progresso.
Rispetto ai Greci classici i Romani produssero un diverso punto di vista, già il greco Polibio nel suo sesto libro, mi pare, analizzando le tre forme classiche di governo, la monarchica, l'aristocratica e la democratica ed i loro difetti e le loro degenerazioni elogiava il sistema romano che faceva sintesi dei tre, dando il potere esecutivo del re a due consoli per tempo limitato e riservando la funzione legislativa all'aristocratico senato mentre le cariche esecutive, tasse, edilizia erano soggette a elezione popolare nell'ambito però della classe aristocratica. (giova ricordare che il ragionamento di Polibio ripreso secoli dopo portò altri storici ad aborrire la democrazia in quanto degenerando nella demagogia non era emendabile al contrario delle altre due)
Anche la civiltà romana nel suo tramonto non diede diritti civili agli schiavi, ma ne mitigò con leggi lo stato e con l'aumento indiscriminato dei liberti ne portò un gran numero nel novero degli aventi DIRITTI, col progredire dei secoli migliorò la condizione femminile riconoscendo anche alle donne diritti di proprietà mentre la condizione degli stranieri non era nemmeno paragonabile a quella in Grecia. La concessione a tutti della cittadinanza romana fu la vera rivoluzione finale, ma unita all'esenzione dal servizio militare indebolì il potere centrale ed i diritti civili arretrarono, la schiavitù non scomparve e con le riforme che legavano le professioni in modo ereditario si preparò la servitù della gleba e l'inizio del latifondo parassitario.
Passiamo ora a parlare di noi di come siamo arrivati a oggi. La nostra civiltà nasce nell'undicesimo secolo, quando l'Europa, allora molto piccola, riesce a liberarsi dai postumi e dalle scorie della precedente e inizia un percorso tutt'affatto diverso che tra errori e spaventose tragedie la porta alla centralità della scienza rispetto all'autorità. Certo i diritti civili avevano fatto spaventosi passi indietro la sessuofobia cristiana delle origini aveva respinto le donne in una condizione peggiore, la servitù della gleba si era aggiunta alla schiavitù, il diritto divino delle classi dominanti non ammetteva discussione, e la morale piuttosto ottusa era diventata spietata con omosessuali e diversi in genere. Ma era nata una nuova cosa, qualcosa che il mondo antico non conosceva in forma organizzata, al commercio si era unita l'economia monetaria, il denaro non era più una quantità QUI e ORA ma era diventato una variabile in divenire che, spostato dove serviva, aumentava di valore. Questo spinse i commerci dell'occidente in un modo mai visto prima ma cominciò a modificare anche la MORALE, infatti il signore per diritto divino legato al suo castello perse potere davanti al commerciante che si spostava e aveva denaro mentre il nobile aveva solo cose lì!, e questo cambiò la struttura sociale, e quindi quella familiare. A Genova (io sono Genovese e conosco la storia della mia città) o a Venezia o nelle città anseatiche nelle famiglie mercantili se il capo famiglia era in oriente a far denari la moglie amministrava, e amministrare accresce il potere e cambia se non di diritto almeno di fatto la condizione; le lunghe assenze cambiano anche le convenzioni sessuali (nelle città di mare non erano casi isolati le gravidanze anche superiori all'anno, che facevano sorridere ma non creavano più scandali inconciliabili) mentre i lunghi viaggi per mare facevano diventare tollerata una omosessualità diciamo di necessità. (sant'Ignazio di Lojola rischiò di essere buttato in mare quando , durante un suo viaggio per mare , si ritrovò a riprendere alcuni marinai che indulgevano a pratiche omosessuali.
Tutto questo NON era codificato, ma tollerato ed un po' alla volta entrava nella mentalità comune rendendola più aperta a questi fenomeni. Aggiungiamo che il cristianesimo, seppure nella forma bigotta della riforma e controriforma era pur sempre una religione universale e quindi il fenomeno antichissimo della schiavitù perse il fondamento legale divenendo solo una pratica umana e piuttosto riprovevole, non si potè abolirlo ma si cominciò a regolamentarlo sempre di più, il concetto di peccato unito al comandamento di amare il prossimo come se stessi diede inizio a pratiche caritatevoli verso i poveri e gli ammalati, e questo fu un tratto distintivo verso altre civiltà. La civiltà commerciale abbisogna di collaborazione per funzionare e di buoni artigiani che creino i beni da commerciare e questo accrebbe sempre di più la necessità di gente preparata e meno di mano d'opera servile
Il provando e riprovando di Galileo poi affossò definitivamente l'argomentazione deduttiva che prima regnava ed era la misura della civlltà precedente I vari cambiamenti avevano creato pur fra mille contraddizioni e ritardi il sorgere di realtà sociali che reclamavano il loro spazio, ma il percorso intellettuale di una civiltà é diverso dal percorso tecnologico e con la fine del '700 il nostro progresso si arresta e noi inventiamo la nostra nuova camicia di forza: LE COSTITUZIONI.
Nate con i buoni propositi di AFFERMARE quei diritti civili in realtà cristallizzarono una situazione rallentando di fatto ogni ulteriore progresso. Se ci pensate l'unica nazione europea che ha continuato ad evolvere i propri diritti civili é la Gran Bretagna, che é l'unica nazione occidentale che NON HA la COSTITUZIONE ( la magna carta libertatum é solo una legge che regola i rapporti tra grandi feudatari ed il sovrano, limitando l'arbitri regio)
Fu con le costituzioni abolita la schiavitù, anche se Napoleone nel 1802 la reintrodusse nelle colonie francesi e in quelle portoghesi restò a lungo, si affermò la libertà di religione e si riportarono le donne ad uno status simile a quello vigente nell'impero romano. Dal punto di vista sessuale non vi fu nessun progresso, anzi, ad un secolo libertino come il 700 seguì un secolo bacchettone come l'800 (almeno formalmente, le classi dominanti continuarono in privato a comportarsi come sempre).
La nostra civiltà che progredisce ancora tecnologicamente ma che culturalmente si è fermata con l'800, dopo il suicidio della prima metà del '900 con una guerra che amiamo dividere in due ma che in realtà è stata una sola (cioé la guerra della Gran Bretagna contro la Germania per la supremazia mondiale) ma che ha finito col renderci invece tutti marginali, come europee, consegnandoci alla supremazia economica Statunitense e probabilmente a quella politica cinese si è ripiegata su se stessa e come tutte le civiltà al tramonto non crea più modelli originali ma si crogiola nel rifinire quello che ha.
Se ci ragionate é evidente che il cristallizzare ciò che é fondamentalmente giusto in un particolare istante di un secolo è come imprigionare un insetto nell'ambra e dire che quella é la perfezione della vita, annullando così ogni possibilità di evoluzione.
Abbiamo stabilito lo standard della libertà con le costituzioni, che quando furono pensate e scritte vedevano un cittadino standard che NON é quello di oggi, e cerchiamo di adattare la complessità odierna ad un sistema nato per una cosa diversa, e quando la realtà confligge con l'idea ci inventiamo che la realtà non sia REALE.
Quando si parla di diritti civili bisognerebbe prima definire cosa é un diritto reale (ho detto un diritto reale e non giuridico, il diritto giuridico è la morte della GIUSTIZIA come sapevano bene i Romani che l'avevano inventato, SUMMUM JUS SUMMA INJURIA e FIAT IUSTITIA ET PEREAT MUNDUS) e cosa vuol dire l'AGGETTIVO "CIVILE"; dopo si potrà riempire di contenuto il tutto. Ma sino ad ora ho solo sentito, anche da politici importanti solo chiacchere da bar intese a catturare il consenso di qualche gruppo a fini elettorali e non a risolvere i problemi.
E' banale che la schiavitù o meglio la sua assenza sia un diritto semplicemente senza alcun aggettivo, e che l'eguaglianza davanti alla legge di qualunque cittadino pure (ma già qui cominciano i distinguo tra cittadino e non cittadino, infatti per definizione il cittadino accetta la legge secondo cui verrà giudicato, ma il non cittadino potrebbe non accettarla in quanto DIFFORME dai convincimenti della SUA civiltà, che NON é la nostra), che l'uguaglianza dei diritti si trasformi poi nella uguaglianza delle opportunità potrebbe dare origine ad altri distinguo, deve che so MARCONI avere le stesse opportunità di FORREST GUMP di insegnare fisica al MIT? e così andando avanti. Definiamo i contenuti della parola famiglia (ricordate Eco, stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus) prima di dire chi ne può fare parte. E definiamo UGUAGLIANZA, ricordiamo che un conto è l'eguaglianza dei diritti (e dei doveri oserei dire) ma che l'uguaglianza fisica NON esiste, ciascuno di noi ha un suo DNA che lo rende DIVERSO da chiunque altro, ci sono persone con alto Qi e persone con basso Qi, e per quanto riguarda i sessi canonici, come dicono i francesi vive la difference, sono diversi, morfologicamente, e biologicamente senza che questo debba portare ad alcuna discriminazione legale, ma un donatore di sperma deve necessariamente essere di sesso maschile ed una donatrice di ovuli deve essere di sesso femminile!!!!!! E così si potrebbe andare avanti con altri esempi, mi fermo qui per non apparire divisivo, ma ricordo che la ricerca scientifica cerca la verità con la maggior approssimazione possibile, non il consenso; quando mi hanno diagnosticato il cancro non ero felice ma quanto meno speranzoso che me lo levassero, ma mi avrebbero fatto incazzare come un toro se mi avessero detto che anche col cancro ero uguale a chi non lo aveva, accidenti chi non lo aveva NON era uguale a me, stava meglio.
Ho mie opinioni circa le questioni sessuali che vanno così di moda ma non le esprimo perchè voglio parlare di metodo e quindi non hanno importanza, vorrei solo che le definizioni dei diritti e doveri fossero rispettose di regole scientifiche e non umorali, non possono le NAZIONI UNITE definire se una cosa è a norma o se é fuori dalla norma votando a maggioranza , prima va stabilito se c'è e quale é o quali sono eventualmente la norma o le norme (non é detto che sia una sola) e nell'ambito poi di questa definizione si può discutere, altrimenti tutto diventa opinabile e i terrapiattisti anzichè un gruppo di simpatici cretini diventano rispettabili studiosi.
Questo per dire che oggi, nella fase finale, che spero duri a lungo, della nostra civiltà ci occupiamo di quelli che PER NOI sono diritti civili, qualunque cosa vogliano dire queste due parole messe assieme,( al di la della facile intuizione), ma per il restante 83% del mondo è un discorso di nessun interesse, o perché hanno altri problemi più urgenti, fame, guerre, povertà estrema, malattie, desertificazione ecc..., o perché avendo ALTRI e per loro LECITI valori morali non li capiscono neppure.
Passiamo al politicamente corretto. La truffa del secolo: è più facile cambiare le parole che fare!!!!
Da circa 60 anni, ne avevo 15 ed era il 1961, sento parlare di abolire le barriere architettoniche per favorire quelli che allora si chiamavano sciancati, zoppi, paralitici, e allora a 15 anni dalla fine della guerra e con molti mutilati il problema era grave, ebbene sono passati 60 anni, e anche un poco alla volta si poteva in questo lasso di tempo mettere a posto le cose, ma genialmente i nostri politici hanno trovato la soluzione più rapida e più economica, sciancati, zoppi, paralitici, amputati sono scomparsi, assieme ai ciechi ed ai sordi, prima sono diventati non vedenti, non udenti, portatori di handicap, poi soltanto handicappati ed oggi DIVERSAMENTE ABILI, quindi non chiamateli più con nomi brutti ed offensivi, altrimenti é politicamente scorretto e siete dei brutti fascisti e la GIUSTIZIA vi punirà, intanto i marciapiedi oltre a essere quelli del 1961 sono anche pieni di automobili perché nel frattempo non é stata neanche regolamentata la circolazione e la costruzione di box. Il politicamente corretto é la riforma principe di ogni governo, non costa nulla e riempie la bocca di nobili parole.
Nel '500 mi pare Carlo V ai Cagliaritani che chiedevano riforme lavoro e pane, (già allora), disse solennemente dal balcone su cui stava "TODOS CABALLEROS" e fu la prima riforma del mezzogiorno, e funzionò come tutte le altre, ma costò molto meno. Ed è così per quasi tutto, non si risolve nulla, è troppo costoso, ma si cambiano le parole, come nascondere la polvere sotto il tappeto.
Il razzismo poi é l'argomento principe del politicamente corretto. Continuo a sentir dire che la razza umana é unica, ed é un errore scientifico, quella umana non é una razza, é una SPECIE
Nella specie canina esistono gli alani e i bassotti, i dalmati ed i mastini napoletani, sono tutti cani, ma di razze diverse, esistono poi i meticci (quelli che una volta si chiamavano bastardi e senza nessuna offesa, era solo una constatazione), e incrociando varie razze si determinano nuove razze. Il genere umano é un animale come tutti gli altri ed è diviso in razze. I Sami del nord della Svezia, Norvegia e Finlandia, sono diversi dai Bantu, ed uno Zulù difficilmente lo scambiereste con un Giapponese, e per quanto la mia vista sia ormai debole una ragazza Lituana non assomiglia ad una ragazza Iraniana (anche se tutte e due secondo i miei gusti sono oltremodo belle), quindi riconoscere che vi sono razze non é razzismo ma solo buon senso. Il razzismo é altra cosa e andrebbe conosciuto per poterlo sconfiggere, anche se per farlo occorrerà che noi accettiamo la realtà.
Dove nasce il razzismo: nasce quando si vuole attribuire alla razza un valore che la razza non ha, ma che invece attiene a comportamenti e culture che si temono ostili. Gli antichi romani accettavano chiunque si uniformasse alla legge (un po' come, ma solo in teoria, gli attuali Statunitensi), infatti ebbero imperatori di tutte le razze, Vespasiano, Tito e Domiziano erano spagnoli, (per inciso il grande amore di Tito fu una Principessa Ebrea), Filippo l'Arabo era appunto arabo, Massimino Trace un Trace, tutta la dinastia dei Severi era Africana, ma tutti erano di cultura romana. Sino a quando assimilarono tutto andò bene, poi dal quarto secolo cominciarono ad accettare gente di culture non assimilabili e alla fine, complice anche l'universalismo buonista cristiano (forse un po' peloso visto che la chiesa si opponeva politicamente all'impero) la somma delle minoranze soverchiò una maggioranza, civile aperta ma ormai imbelle ed allora, quinto secolo, vi fu la reazione razzista col ritorno, velleitario, al passato, l'uccisione di Ezio, il massacro delle famiglie dei sodati barbari, ma servì solo a perdere l'esercito e ad affrettare la fine
Dal punto di vista storico NON esistono culture superiori o inferiori, solo diverse ed in fasi diverse della loro vita, ma quando due culture si confrontano quella che ha nei suoi popoli motivazioni meno forti si fa assorbire dall'altra e non esiste possibilità di invertire la tendenza. Il razzismo quindi é una reazione inutile al timore della cultura diversa che oscuramente si percepisce come vincente perché rappresentata da valori più vitali o da un gran numero di popolo.
Da 200 anni siamo in decadenza, non tecnica, e quindi abbiamo paura dell'inevitabile, ma non è con le parole che lo esorcizzeremo. Anche se non diciamo più negro ma Nero in Europa, o Afroamericano negli USA, se ci chiamiamo Caucasici e non bianchi la realtà non cambia, siamo ricchi, stanchi e pigri, e non esiste possibilità di invertire questa tendenza. Anche una nostra invenzione, il comunismo, ha fallito presso di noi ed invece ha rivitalizzato un paese, la Cina che esce da una lunga decadenza e inizia ad affrontare con una nuova energia il mondo, ma non é neppure parente dell Celeste impero, quello è morto con l'invasione dei mongoli ed sopravvissuto sei secoli come un grande palazzo che rovina lentamente, ed ora si presenta come cosa nuova ( in fondo Gibson docet, Roma impiegò mille anni a morire del tutto cadendo col suo ultimo lacerto, Bisanzio nel 1453, quando era ormai un cadavere da secoli).
Il politicamente corretto é ipocritamente il tentativo di dare un'ultima verniciatura, sterile, al nostro mondo. Ma sarà osannato dalle folle sempre meno numerose dei nostri giovani avide di you tube e di slogan facili, è meno impegnativo
Ora basta, mi scuso per essere stato logorroico e parlerò solo di fumetti in futuro, sto completando, ad alti costi e con qualche difficoltà la collezione di Comics Revue e vado avanti con la mia personale autoedizione di Rick Random e questo mi basta.
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