Attualità Proibita n. 59
Come in un
precedente post ho già avuto modo di illustrare, mi ispirano particolarmente le storie che raccontano la vita dell'autore di fumetti. Possiamo definirle meta-storie. Questa particolare forma di ripiegamento che nasce dal narratore che racconta sè stesso ci permette di approfondire un po' meglio gli stati d'animo di colui che per delizia o per disgrazia si trova nella vita a scrivere romanzi e pornostorie.
Un esempio eclatante di questo tipo di storie si trova nel numero 59 di Attualità Proibita pubblicato ad Aprile del 1987. Il protagonista della storia "Una fottutissima sega" è un certo Gerardo Paolicchi, personaggio immaginario dietro al quale si potrebbe riconoscere lo stesso Renzo Barbieri. Affermato scrittore e sceneggiatore cinquantenne, Gerardo ci viene presentato come un uomo fortunato, ricco e vincente (come accadeva di solito agli uomini negli anni 80, siamo ancora lontani dal mondo degli esodati!) Un uomo maturo, realizzato e libero (i figli sono ormai grandi, la moglie è presente ma in realtà del tutto assente.)
Il problema di Gerardo è la mancanza di ispirazione. Il blocco dello scrittore.
In effetti sebbene si possano notare dei parallelismi tra lo scrittore di questo episodio di Attualità Proibita e
quello della storia breve il novello de Sade sulla testata Pornostar, in verità ci sono delle differenze fondamentali.
Il primo è un narratore di pornostorie, mentre il secondo è uno scrittore di successo; nello svolgimento del
racconto non viene infatti mai esplicitato il contenuto dei romanzi che Gerardo Paolicchi scrive, vi è solo un
cenno relativo al fatto che l'editore lo sprona a pubblicare qualcosa che sia "grottesco fantasy e metropolitano." La cosa manda in bestia Gerardo che si sente del tutto incompreso e non trova una spalla su cui piangere. L'editore viene tratteggiato in modo molto spregevole come di solito vengono descritti gli editori; del tutto disinteressati ai contenuti e perennemente votati all'accumulo di denaro. Inoltre un'altra differenza fondamentale è che Gerardo ha perso la libido, mentre il protagonista de Il novello De Sade è eccitatissimo e l'unico modo per poter scrivere è non disperdere la sua libido. Ma l'escalation descritta è la stessa. Per eccitarsi entrambi devono ricorrere a pratiche sempre più estreme - il che trova un parallelo con l'andamento della storia del fumetto erotico italiano dall'erotismo al porno più spinto ed estremo.
Gerardo, come abbiamo detto è in crisi e lo è in quanto non riesce a provare più il desiderio sessuale. E' lo
stesso Gerardo a suggerirci che l'unico modo per tornare a scrivere sarebbe quello di provare di nuovo desideri sessuali. Ma il calo della sua libido è radicale: niente parrebbe eccitarlo più. Tutto rappresenta una forma di già vissuto, già sperimentato - financo le pratiche più devianti.
Il blocco dello scrittore porta Gerardo sull'orlo di una crisi nervosa, qualsiasi tentativo che Gerardo mette in
atto non sortisce nessun effetto: nessun desiderio equivale per lui all'impossibilità di dar vita al suo nuovo
romanzo. E il tempo stringe. Il suo editore lo pressa. Tutto il mondo sembra congiurare contro di lui. Il medico
gli prescrive delle pillole liquidando il suo come stress da iperlavoro.
Gerardo Paolicchi non riesce più a dormire. E' uno straccio. Vaga la notte in macchina o a piedi, tra viali battuti da prostitute e parchi i cui unici frequentatori sono invertiti e barboni.E proprio un barbone che lo scambia per un invertito che cerca compagnia lo invita a una mossa che si rivelerà risolutiva. Come illuminato all'improvviso da un'idea geniale, Gerardo corre a casa e tira fuori da un armadio le sue vecchie riviste pornografiche di quand'era giovane. E grazie all'osservazione di quelle immagini amarcord e grazie alla pratica descritta nel titolo ritrova la creatività e finalmente riesce a scrivere il suo nuovo romanzo.
La morale è chiara: non serve andare a cercare le esperienze più estreme per risvegliare la libido. Al contrario
serve tornare alle cose semplici. Ad un erotismo praticato in solitudine
La storia a differenza de il novello De Sade è a lieto fine. E sembrerebbe che i contenuti del romanzo siano a
carattere autobiografico. In una vetrina viene presentato il nuovo libro che si intitola "C'era una volta la...."
Non stiamo certo parlando di un capolavoro ma di un'ennesima variazione sul tema dello scrittore con il blocco.
Una menzione speciale va alla copertina un realistico scrittore alle prese con la macchina da scrivere viene
assediato da una signora scosciata.
L'immagine è divertente e realistica. Una delle copertine più belle di tutta la serie di Attualità Proibita.
Altra curiosità, pochissime le scene esplicite sebbene molto forti nei contenuti.
Un'eccezione per quei tempi che non avrà fatto la gioia di chi ha comprato l'albo allora. Sappiamo bene qual'era il fine ultimo dei fruitori di quei fumettacci!
Edited by Franco Santoro1 - 1/6/2018, 17:00
: il secondo episodio ( intitolato "Il Best Seller" ) è il mio "esordio" a fumetti, ed è assai autobiografico, con le aspirazioni letterarie e le frustrazioni di un timido e sfigato ragazzetto immaturo ( la mia "foto" di come ero allora 
Mamma mia che disegni orribili