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Tex Magazine 2019 - una vera schifezza ... ne parliamo?

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view post Posted on 31/1/2019, 21:02
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Terribile Brigante del West

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CITAZIONE (Aguirre @ 31/1/2019, 20:37) 
No, be' dai il mio thread NON è e non voleva assolutamente essere un sondaggio … il titolo ha una connotazione negativa perchè per me le storie sono brutte e senza senso ( e ci aggiungo anche che la copertina è per lo meno fuorviante, visto che crea false aspettative su una storia con Gros-Jean che si rivelerà in sostanza una bufala..) e il titolo dato è il risultato della mia forte delusione.


Poi, ribadisco, se a qualcuno le storie piacciono, buon per lui e per la Bonelli… ognuno di noi ha gusti oltre che aspettative differenti. E ci mancherebbe fosse il contrario...


Ciò non toglie che mi sembri più che legittimo da parte mia sottolineare quello che nelle storie non mi convince:


i colpi di scena in realtà sono molto telefonati:

sull'identità e sorte della vittima bruciata è tutto chiaro da subito …
stesso dicasi del perchè dei sacrifici umani..
idem con patate sulle reali intenzioni della bella inseguitrice ( con conseguente automatico epilogo)
poco di più si impiega a capire la fine che faranno i comprimari maschi -sembra proprio lo abbiano scritto in fronte - ….uno, muore letteralmente dalla voglia di battersi con Tex e l'altro è la naturale vittima "inconsapevole" predestinata della storia

L'unico - debolino, in realtà - vero colpo di scena è il ruolo della vecchia indiana, ma anche lei lascia crescere più di un sospetto nello svolgimento della storia …


E poi, nel ruolo della strega oscura e tramite della religione antica è veramente poco credibile …

Ma, dico … ve la ricordate Zhenda? Lei sì, fu una grande strega …


E parliamo del supposto lato horror:

non basta una desolante e scalcagnata cittadina rurale, con i suoi invasati abitanti per invocare la malsana e sgradevole atmosfera de "L'orrore di Dunwich" o quella de "La maschera di Innsmouth"

così come non basta una maschera cornuta per evocare gli antichi riti di uno scellerato patto con divinità antiche …


D'altra parte mancano del tutto gli approfondimenti psicologici degli adepti, a partire dal vecchio capo clan con i suoi più stretti parenti per finire con gli altri affiliati succubi …. E mancano anche adeguate rappresentazioni grafiche: ritratti, primi piani dei volti trasfigurati degli adepti, visioni d'insieme degli ambienti chiusi, luoghi di riunioni e via di seguito …


In conclusione una storia che tradisce tutte le aspettative di genere ( sì perchè se è vero che tutto è stato raccontato più e più volte, quello che realmente conta in una storia di genere e che ne fa la differenza è COME la si racconta di nuovo…) e forse il problema è proprio questo: le aspettative. Io mi attendevo una vera storia di genere horror-western, fuori dai consueti canoni texiani, con la sua atmosfera truce e malsana, degno completamento di un anno di celebrazioni e invece mi sono trovato di fronte ad una storiella riempitivo tra ritrite documentazioni iconografiche.


Dell'altra cosa, non parlo neanche … chiamarla storia è troppo: Gros-Jean si ubriaca di brutto e rompe tutto (ossa e oggetti) con l'aiuto di una sua figlioccia indiana...

Hai fatto una mega analisi che non si può certo contraddire più di tanto...solo un appunto: per tutti gli ingredienti necessari a rendere una storia interessante come la proponi tu, servono almeno 300 tavole...di sicuro questo è il limite e il rischio delle storie brevi come lo sono quelle del Magazine e del color tex...
 
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view post Posted on 31/1/2019, 21:44
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Re del Delitto

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Oh, il discorso si fa sempre più interessante e può essere generalizzato. Partirei dal tuo ultimo pensiero, Andrea: ci vogliono 300 pagine per raccontare una storia in maniera interessante.
È proprio vero? Per quanto riguarda la narrazione texiana direi di sì, ma non è così per tutta la letteratura disegnata. Pensiamo agli albi francofoni o ai comics americani (prima della nascita della "narrazione decompressa", ovviamente).
Quindi è possibile raccontare in modo efficace anche in 20 o 40 tavole. Naturalmente il ritmo della narrazione sarà ben diverso da quello degli albi bonelliani, più sintetico, sincopato, perfino ellittico.
Ma una storia di Tex può essere raccontata con questo ritmo? O meglio: che ritmo hanno le storie brevi di Tex? Raccontano una "grande" storia in poche pagine come i francesi e gli americani o in poche pagine raccontano -giocoforza- una "piccola" storia?
 
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view post Posted on 31/1/2019, 22:28
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Terribile Brigante del West

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CITAZIONE (il sassaroli @ 31/1/2019, 21:44) 
Oh, il discorso si fa sempre più interessante e può essere generalizzato. Partirei dal tuo ultimo pensiero, Andrea: ci vogliono 300 pagine per raccontare una storia in maniera interessante.
È proprio vero? Per quanto riguarda la narrazione texiana direi di sì, ma non è così per tutta la letteratura disegnata. Pensiamo agli albi francofoni o ai comics americani (prima della nascita della "narrazione decompressa", ovviamente).
Quindi è possibile raccontare in modo efficace anche in 20 o 40 tavole. Naturalmente il ritmo della narrazione sarà ben diverso da quello degli albi bonelliani, più sintetico, sincopato, perfino ellittico.
Ma una storia di Tex può essere raccontata con questo ritmo? O meglio: che ritmo hanno le storie brevi di Tex? Raccontano una "grande" storia in poche pagine come i francesi e gli americani o in poche pagine raccontano -giocoforza- una "piccola" storia?

Sì ok, una storia lunga può anche essere una barba...ne ho in mente più di qualcuna. Il fatto è che il lettore storico di tex è stato abituato almeno fin dalla fine degli 60 a leggere le avventure di tex per un certo numero di pagine. Sono rari gli esempi di storie brevi, ne ho in mente un paio, e a mio avviso, anche se ben sceneggiate e disegnate, non hanno la stessa valenza rispetto ad altre magari meno belle ma distribuite su più albi. Penso anche ai numeri centenari che se andassimo ad analizzarli uno per uno troveremmo in essi qualcosa di monco, qualcosa che manca, una conclusione affrettata perché si svolgono nell'arco delle 110 tavole. Penso anche al bellissimo, ma molto breve "Gli sterminatori" nel 134 della gigante, storia ristampata nel cartonato per i 100 anni di Galep o alla "Lettera bruciata" del 399... La trama delle avventure di tex necessita di più spazio, ma non perché non sia possibile usarne di meno...credo sia nella mente del texiano storico questa necessità. Comunque la prima storia del magazine a me è piaciuta, mentre devo dire che la seconda, che è di appena una trentina di tavole, non sia un granché...
 
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view post Posted on 1/2/2019, 09:21
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Re del Delitto

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Sono sostanzialmente d'accordo: le trame ad ampio respiro narrativo sono una caratteristica della letteratura texiana. Infatti i racconti brevi non sono "storie" ma piuttosto "idee". Le "storie" raccontate in poche pagine (tipicamente i numeri centenari) spesso danno la sensazione di essere un riassunto di ciò che avrebbe potuto essere.
Viceversa le "idee" raccontate in poche pagine difficilmente si prestano ad essere "allungate".
Beninteso, esistono anche "storie" che contengono un'"idea" (mi viene subito in mente "e venne il giorno" del primo colortex).
Ma esistono anche racconti con numero di pagine ridotto con più "storia" che "idea" (i cartonati alla francese).
Insomma Tex si presta sia a una narrazione lunga (tradizionale) che a una narrazione breve (sperimentale?).
 
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view post Posted on 1/2/2019, 09:48
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Terribile Brigante del West

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CITAZIONE (il sassaroli @ 1/2/2019, 09:21) 
Sono sostanzialmente d'accordo: le trame ad ampio respiro narrativo sono una caratteristica della letteratura texiana. Infatti i racconti brevi non sono "storie" ma piuttosto "idee". Le "storie" raccontate in poche pagine (tipicamente i numeri centenari) spesso danno la sensazione di essere un riassunto di ciò che avrebbe potuto essere.
Viceversa le "idee" raccontate in poche pagine difficilmente si prestano ad essere "allungate".
Beninteso, esistono anche "storie" che contengono un'"idea" (mi viene subito in mente "e venne il giorno" del primo colortex).
Ma esistono anche racconti con numero di pagine ridotto con più "storia" che "idea" (i cartonati alla francese).
Insomma Tex si presta sia a una narrazione lunga (tradizionale) che a una narrazione breve (sperimentale?).

Ho l'impressione che la narrazione breve in tex assuma più un carattere psicologico che narrativo...Gli spazi sconfinati dell'Ovest e del Grande Nord, che hanno bisogno di un ampio respiro per essere percorsi e raccontati, ne perdono sicuramente in bellezza...
 
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view post Posted on 1/2/2019, 09:53
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Re del Delitto

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Verissimo. Ma anche la New York degli ultimi episodi viene fuori un tutta la sua rutilante grandezza proprio perchè è una storia lunga.
 
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view post Posted on 1/2/2019, 12:08
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Gentiluomo di Fortuna

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Secondo me le cose si possono vedere da un'altra angolatura ….


Concordo con il fatto che i lettori di Tex si siano abituati da decenni a storie strutturate su più albi con ritmo meno veloce - anche se ricordo che fin tanto che Tex era legato alle strisce da poche pagine le cose non erano così, dato che bisognava dare al lettore in poche pagine molta azione e tante emozioni - Riscontro inoltre nelle produzioni più recenti del Tex gigante un'eccessiva crescita della pura e semplice azione a dispetto di ricostruzioni narrative più strutturate.


Detto questo, secondo me, è un falso problema sostenere che Tex mal si adatta a storie brevi al contrario di quelle lunghe … in realtà è solo questione di abitudine: dei lettori, ma anche degli autori, sceneggiatori e disegnatori, per tacere poi delle precise esigenze editoriali di casa Bonelli.


Ideare una storia breve, credo, richieda un'abilità diversa dalla costruzione di una lunga. Indubbiamente il soggetto deve essere più contenuto anche se non necessariamente limitato ad un'idea. Certo se si tratta solo di un'idea, una situazione, il ritmo potrà anche essere statico, quasi contemplativo ( penso alle storie brevi di Ken Parker tipo Il respiro e il sogno, anche se come personaggio Tex è molto più d'azione), viceversa un soggetto più complesso in una storia breve dovrà necessariamente avere un ritmo più serrato. Sceneggiatura, e storyboard dovranno essere pesate accuratamente per non sprecare alcuna tavola … background narrativo, sfumature psicologiche dei personaggi, immagini d'atmosfera e di ambientazione dovranno avere il giusto peso nella storia per non essere schiacciate dalla pura e semplice azione che inevitabilmente ne sminuirebbe l'impatto … ( a meno che di voler creare una storia velocissima, di pura azione, grande impatto e dal preponderante impatto grafico …. ma si tornerebbe più ad un soggetto più semplice tipo idea più che a una storia) Insomma una questione di delicato equilibrio costruttivo.


E poi, c'è la rilevante questione editoriale ...ma la storia breve a cosa deve servire? Deve essere inserita in una prestigiosa collana di avventura, far parte di una antologia di storie brevi, temporaggiare per un solo numero nella serie classica in attesa di un evento rilevante o essere un riempitivo veloce tra un po' di articoli storico-iconografici e pubblicità editoriale e multimediale?


La risposta non è banale perchè a seconda dei casi e delle aspettative le risorse in campo, sia economiche che artistiche possono essere molto differenti .... per non parlare poi dei tempi di realizzazione ....


Per ora, la pianto qui, perchè devo uscire .... poi aggiungerò qualche esempio che mi gira per la testa e .. scusate la mia logorrea ...ma mi sono fatto trascinare dall'impeto di scrivere su qualcosa che mi piace, tanto!
 
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view post Posted on 1/2/2019, 13:00
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Re del Delitto

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Condivido tutto, Aguirre.

Aggiungo un ulteriore punto di riflessione: gli autori italiani hanno da sempre confidenza con storie lunghe e quindi è facile immaginare che per loro scrivere una storia breve (non raccontare una semplice idea) possa essere meno naturale.
Ma come vi sono sembrate le storie di Chuck Dixon, autore abituato da sempre ai ritmi dei Comics? Si nota una netta differenza rispetto a storie di analoga lunghezza scritte da autori bonelliani?
 
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view post Posted on 1/2/2019, 14:09
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Terribile Brigante del West

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CITAZIONE (Aguirre @ 1/2/2019, 12:08) 
Secondo me le cose si possono vedere da un'altra angolatura ….


Concordo con il fatto che i lettori di Tex si siano abituati da decenni a storie strutturate su più albi con ritmo meno veloce - anche se ricordo che fin tanto che Tex era legato alle strisce da poche pagine le cose non erano così, dato che bisognava dare al lettore in poche pagine molta azione e tante emozioni - Riscontro inoltre nelle produzioni più recenti del Tex gigante un'eccessiva crescita della pura e semplice azione a dispetto di ricostruzioni narrative più strutturate.


Detto questo, secondo me, è un falso problema sostenere che Tex mal si adatta a storie brevi al contrario di quelle lunghe … in realtà è solo questione di abitudine: dei lettori, ma anche degli autori, sceneggiatori e disegnatori, per tacere poi delle precise esigenze editoriali di casa Bonelli.


Ideare una storia breve, credo, richieda un'abilità diversa dalla costruzione di una lunga. Indubbiamente il soggetto deve essere più contenuto anche se non necessariamente limitato ad un'idea. Certo se si tratta solo di un'idea, una situazione, il ritmo potrà anche essere statico, quasi contemplativo ( penso alle storie brevi di Ken Parker tipo Il respiro e il sogno, anche se come personaggio Tex è molto più d'azione), viceversa un soggetto più complesso in una storia breve dovrà necessariamente avere un ritmo più serrato. Sceneggiatura, e storyboard dovranno essere pesate accuratamente per non sprecare alcuna tavola … background narrativo, sfumature psicologiche dei personaggi, immagini d'atmosfera e di ambientazione dovranno avere il giusto peso nella storia per non essere schiacciate dalla pura e semplice azione che inevitabilmente ne sminuirebbe l'impatto … ( a meno che di voler creare una storia velocissima, di pura azione, grande impatto e dal preponderante impatto grafico …. ma si tornerebbe più ad un soggetto più semplice tipo idea più che a una storia) Insomma una questione di delicato equilibrio costruttivo.


E poi, c'è la rilevante questione editoriale ...ma la storia breve a cosa deve servire? Deve essere inserita in una prestigiosa collana di avventura, far parte di una antologia di storie brevi, temporaggiare per un solo numero nella serie classica in attesa di un evento rilevante o essere un riempitivo veloce tra un po' di articoli storico-iconografici e pubblicità editoriale e multimediale?


La risposta non è banale perchè a seconda dei casi e delle aspettative le risorse in campo, sia economiche che artistiche possono essere molto differenti .... per non parlare poi dei tempi di realizzazione ....


Per ora, la pianto qui, perchè devo uscire .... poi aggiungerò qualche esempio che mi gira per la testa e .. scusate la mia logorrea ...ma mi sono fatto trascinare dall'impeto di scrivere su qualcosa che mi piace, tanto!

Niente logorrea. Sei stato preciso ed esaustivo, non posso far altro che condividere...
 
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view post Posted on 1/2/2019, 16:31
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Patriarca del Clan Mac Donald

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Finalmente ho letto il magazine e non l'ho trovato poi quella gran schifezza.Già il pubblicare storie inedite (a differenza del magazine di Nathan Never che ricicla roba vecchia)è un fatto positivo.Altrimenti avrei smesso di comprarlo,come ho fatto con l'altro.Quanto agli articoli sulle novità in campo western,ormai sono ridotti purtroppo quasi a zero.Il western è un genere che non tira più da decenni,sia nel cinema,sia nei telefilm,sia nei fumetti.Per quanto riguarda le storie pubblicate non le ho trovate poi male.Si è visto sicuramente di peggio negli ultimi 20 anni,anche nella serie regolare.L'idea della prima storia sicuramente non è originalissima però è giocata abbastanza bene.Certo, quello che sembra un branco di psicopatici assassini si rivela un branco di fessi psicopatici assassini,però bene armati e pericolosi.Ed effettivamente su Tex avevamo visto streghe di ben altro spessore della vecchietta schizoide.Comunque per quello che mi riguarda la storia si merita la sufficienza,anche di più i disegni di Poli.Negli ultimi anni abbiamo visto troppa gente disegnare Tex senza averne le capacità ma nel caso di Poli lo vedrei bene anche alle prese con qualcosa di più corposo.Per quanto riguarda la storia di Gros Jean, devo dire l'idea di pubblicare storie brevi con protagonisti i comprimari la vedo bene.La storia scorre via abbastanza piacevolmente e i disegni di Font (che a molti fanno storcere il naso)li preferisco a quelli di molti altri.
 
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view post Posted on 1/2/2019, 18:12
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Piccolo Nessuno

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Io ormai lo compro per abitudine, da quando si chiamava "Almanacco del west" (il cui numero 1 è uscito nel 1994), e sottolineo quello che ha detto il Procione, ossia che non si ricordano storie memorabili di questa serie... -_- (a onor del vero bisogna dire che in tutte le sue uscite hanno fatto abbastanza schifo! :P ).
 
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view post Posted on 2/2/2019, 14:56
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Spirito con la Scure

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Beh dai, la ballata di Zeke Colter è un vero gioiellino e storie come Bad River, Glorieta Pass o Polizia indiana, uscite tutte sugli Almanacchi meritano di essere ricordate
 
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view post Posted on 2/2/2019, 15:55
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Gentiluomo di Fortuna

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Mi spiace ma sono del tutto in sintonia con capellidargento62 e procione: storie memorabili o anche solo ricordabili appartenute alla serie almanacchi o color (tutti) non ce ne sono … si comprano per abitudine o completismo, perchè scoccia perdere una pubblicazione con una storia inedita. Però, io personalmente, mi farò più furbo, in futuro li comprerò solo usati, nei mercatini oppure on line ma solo a prezzi convenienti ...
 
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view post Posted on 3/2/2019, 12:52
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CITAZIONE (Aguirre @ 2/2/2019, 15:55) 
Mi spiace ma sono del tutto in sintonia con capellidargento62 e procione: storie memorabili o anche solo ricordabili appartenute alla serie almanacchi o color (tutti) non ce ne sono … si comprano per abitudine o completismo, perchè scoccia perdere una pubblicazione con una storia inedita. Però, io personalmente, mi farò più furbo, in futuro li comprerò solo usati, nei mercatini oppure on line ma solo a prezzi convenienti ...

Metti pure me tra chi lo compera per abitudine.
 
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view post Posted on 16/2/2019, 20:27
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Re del Delitto

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Letto oggi.
La prima storia mi è piaciuta. È vero, come dice Aguirre è tutto telefonato, però mi è piaciuta: ha ritmo, i personaggi sono ben caratterizzati, l'epilogo ha un suo fascino. Certo, tutto è perfettamente inserito nei rigidissimi canovacci texiani, forza e limite insieme di ogni storia del nostro ranger.

La seconda storia... concordo pienamente con bobwalter: non la si può nemmeno definire storia.
 
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46 replies since 28/1/2019, 19:28   1249 views
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