CITAZIONE (Big Bill "Le Casseur" @ 7/2/2018, 13:31)
CITAZIONE (Marc O'bliterateur @ 7/2/2018, 14:00)
CITAZIONE (il sassaroli @ 7/2/2018, 11:13)
Questo significa che non si può fare di tutta l'erba un fascio, ma proprio per questo è giusto distinguere tra capolavori, cose interessanti e porcherie. E nel porno (non nell'erotico, non nel sexy), nel porno, ripeto, le schifezze (fumettisticamente parlando, cioè a livello di sceneggiatura, disegni e messaggio), le schifezze, appunto, sono non la maggioranza, ma sono, mi sbilancio pur senza considerarmi un esperto, sono la quasi totalità!
Quando parliamo di fumetto erotico d'autore è chiaro che noi appassionati intendiamo opere quali "
Giro di vite" di Crepax, "
Le 110 pillole di Magnus", "
Little Ego" di Giardino, "
Miele" di Manara, "
Druuna" di Serpieri, "
Ex Libris Eroticis" di Rotundo, "
Marie Gabrielle" di Pichard o "
Dodo" di Levis & Leroi
Perdonatemi, ma tutti i fumetti citati sono porno, con l'eccezione di Little Ego che si limita ad ammiccare con estrema eleganza.
Porno disegnati da bravi disegnatori? Certo, ma pornazzi come dite voi, soltanto pornazzi. E non è certo la presentazioni a puntate su riviste o l'edizione cotoa e curata a farli passare di categoria.
Stabilito questo ( piaccia o meno questa è la casella in cui vanno inquadrate queste opere) a me dispiace il tono generalmente violento di certi interventi. Tra persone che parlano, quello che urla stona. Tutto qui.
Tornando a parlare di fumetto, nel genere sexy/erotico/porno ( con tutti i sottogeneri del caso) formato tascabile e varianti comunque riconducibili al tascabile vanno catalogati, fino ai primi anni 2000 circa 18ooo albi. Sulla carica erotica dei primi anni, è meglio sorvolare. E si tratta di serie dove, in genere, le donne si prendevano la rivincita su tanti anni di sottomissione non solo fumettistica, ma anche reale. Ad un certo punto, al tema avventuroso/fantastico/ fantascientifico/ goliardico - o da caserma/bettola, fate voi, si sovrappone il tema della realtà quotidiana, con le infinite storie nere, gialle, casi della vita, ecc. Seguendo un certo filone di riviste che, mescolando foto provocanti e casi di cronaca più o meno nera o boccaccesca, riuscivano ad avere volumi di vendite importanti economicamente. Non mi sembra che la realtà quotidiana sia poi tanto diversa da quella rappresentata nei pochi albi del settore che ho letto. Anzi, la realtà era già all'epoca in genere nettamente più truce ed oscena. Negli anni 90, anche per reggere la concorrenza di una pornografia sempre più ginecologica, sia su riviste che al cinema e a teatro, anche il settore a fumetti si è adeguato. Tra l'altro, con vendite certamente non troppo remunerative se gli stessi albi sono stati riproposti ciclicamente all'infinito modificando solo il titolo della testata e magari qualche colore della cover. Opere d'arte? probabilmente no. Ma perchè mai un prodotto commerciale dovrebbe assurgere alle vette dell'arte? Trame ripetitive e noiose? forse. Disegni di bassa lega? probabilmente si, anche se in genere adeguati a quanto veniva pagata una tavola. Da tramandare ai posteri?? Perchè no? Sono sempre pur stati una parte importante del vendibile in edicola per numerosi anni.
Collezionisticamente interessanti? Il genere può non piacere, perchè no. Ma vi assicuro che chiudere le serie che voi disprezzate è un impresa non facile. Di alcune non si è neppure sicuri di quanti albi siano costituite. E nella ricerca, saltano fuori varianti continue. Se collezionare vuol dire anche gusto della ricerca, questo dei Rep è un settore quanto mai interessante, per le scoperte che ancora oggi si possono fare. E si parla di albi di poco più di una quindicina di anni fa. Di cui, spero, esistano ancora dei depositi non saccheggiati.
Ogni genere ha prodotti di qualità alta, normale, bassa. Il vituperato LA POLIZIOTTA è un prodotto di alta qualità, che nel suo settore è certamente non inferiore ad un Ken Parker o ad una Storia del West..
Ovviamente, se non vi piacciono le cover, se non vi piacciono i disegni, se le trame vi disgustano o vi annoiano, non acquistate quegli albi. IL mondo del fumetto è vastissimo. Albi da collezionare, secondo il proprio diletto, ce ne sono fin troppi per ogni collezionista. Ed allora, che male vi fanno poche migliaia ( a pelle un 1ooo/15oo albi, in gran parte però riconducibili ad una base di 500, alcuni dei quali ripetuti più volte)? Con quale diritto etichettate come ciarpame il lavoro di tante persone coinvolte nella realizzazione di questi prodotti? Ed i loro lettori cosa sarebbero secondo voi, se all'epoca hanno acquistato quel ciarpame? Magari sono il vostro vicino di casa, vostro cognato, il vostro compagno sul teno di pendolari, o quello che occupava la scrivania di fianco alla vostra sul posto di lavoro, od il banco a scuola.
E' difficile prendere il fumetto per quello che è? Un modo per raggranellare qualche soldo per chi lo produce e per qualche momento spensierato per chi lo consuma?