| "Ecco, questo è un altro aspetto controverso: acquistare/affittare appositamente uno spazio, solo per i fumetti. Ora, per carità, è una soluzione che farebbe comoda a tutti ma in quanti possono effettivamente permetterselo? A mio parere, converrebbe solo se si è già proprietari dello spazio in questione (garage, magazzino, soffitta, cantina ecc) e se i costi di gestione di tale spazio, non vadano a pesare in maniera poi così gravosa sull'economia della persona/famiglia.Altrimenti, direi che forse sia il caso di cedere proprio per non essere "schiavizzati" dal proprio hobby. Bisogna anche comprendere che (e la storia insegna visto che tutti qui, più o meno, abbiamo acquistato da "ereditieri" di altri collezionisti che si son trovati montagne di roba del quale a loro fregava poco), in futuro, potrebbe davvero non valerne la pena" DYD HRM,
L'acquisto di un magazzino è stato, nel mio caso, un investimento di parte della mia liquidazione, investimento perché acquistato ad un'asta giudiziaria e di conseguenza ad un costo inferiore a quello di mercato ma in ogni caso un immobile mantiene il valore d'acquisto. Mi sono trovato dei soldi in più e li ho utilizzati per il mio piacere in modo di preservare comunque il valore speso. Non ho mai avuto molti soldi a disposizione, in passato. Non ho famiglia mia, non sottraggo mezzi tempo ed affetto a nessuno. Per quanto poi concerne il futuro ( sembra che il pensiero di quanto accadrà dopo la nostra morte delle nostre collezioni sia dominante per molti) faccio mio il pensiero di Luigi XV " Apres moi le deluge." Le cose che compero le acquisto per mio diletto. Alla mia morte i miei nipoti( figli di fratello e sorelle) potranno dividere tra loro il valore della mia casa e del magazzino e se sono intelligenti ricavare qualche migliaio di euro dal materiale delle mie collezioni o tenersele (ad un paio di loro sono riuscito a trasmettere il piacere della letture di libri e fumetti). Credo che comunque, seppure tutto fosse dato alle fiamme, non sarei in condizione di preoccuparmene da morto. Oggi mi preoccupo di essere vivo, fare quello che mi piace ed ottenere piacere dalle cose e dalla compagnia delle persone ( amicizia, affetto, condivisione di valori). Tutto il resto non mi preoccupa. Quest'anno compirò 62 anni: il tempo che mi resta da vivere è sicuramente inferiore a quello che ho vissuto e non ho ne' tempo ne' voglia di crearmi falsi problemi ne' di crucciarmi per cose che sono fuori della mia possibilità di controllo. Il consiglio che do a Marco, che è giovane, qualora ci sia bisogno di chiarirlo, è di affrontare le cose con leggerezza. Un hobby , per quanto seriamente lo si possa considerare, serve a dar piacere, non a complicare l'esistenza.
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