|
|
| QUOTE (Big Bill le Casseur @ 11/15/2017, 05:25 PM) QUOTE (DYD_HRM @ 15/11/2017, 15:41) Salve signori, oggi leggendo Kriminal (il numero 2 del 1964 ad essere precisi) non ho potuto non notare l'utilizzo della parola "ne*ro" o "ne*ra" in contesti molto dispreggiativi (oltre ai dialoghi modificati per dare un "suono" più straniero al personaggio di colore, tipo "Aiudo" anziché "Aiuto" o "Scheledro" anziché "Scheletro"). Stessa cosa l'ho vista in Necron del 1981 e ho memoria di qualche altra occasione legata a qualche vignetta Disneyana (oltre a qualche corto). Ora, lungi da me fare il bacchettone... cioè, lo so che all'epoca eravamo una società sicuramente diversa e meno aperta ad uno spirito di condivisione culturale; tuttavia, mi piacerebbe conoscere un vostro parere e (mi rivolgo soprattutto agli amanti dell'anteguerra e del western su carta... ma anche di "neri", "erotici" e "horror" va...) se cortesemente potete indicarmi qualche altro esempio di "razzismo su carta" (indicando nome della serie, numero dell'albo e, possibilmente, anno di pubblicazione).
Ps: Per favore, invito cordialmente tutti a tenere fuori le polemiche su migranti, stranieri, politiche, PD, Raggi, Salvini, Grillo, Papa Francesco ecc ecc. Vi chiedo cortesemente di concentrare le vostre risposte (civili) nell'ambito del fumetto e delle vostre sensazioni circa il razzismo nel mondo del fumetto. Praticamente TUTTI i fumetti, film etc. Precedenti il "politicamente corretto" Poi, in alcune collane era piu' evidente ma solo perche' asiatici, indiani ed africani apparivano piu' spesso, prendi ad esempio un numero a caso di Cino e Franco, Phantom, Mandrake, Capitan Miki, Iron Man, Tex o Dick Fulmine, ma anche in tempi piu' recenti, da Kriminal ad Alan Ford ... Ma all'epoca non vi era nulla di male e tutti parlavano cosi'senza alcuna malizia; dire, ad esempio, "il negretto" ad un bel bambino di colore non era affatto dispregiativo e sicuramente era una societa' molto meno ipocrita di quella attuale: ogni fumetto e' lo specchio del suo tempo e non ha davvero alcun senso decontestualizzare, e' invece ridicolo fare esprimere oggi le persone con un linguaggio attuale in un fumetto od in un film ambientato nel Medio Evo Fermo restando che penso che un semplice appellativo, in un contesto non dispreggiante, non sia intenzionalmente rivolto ad offendere (anche se sono troppo abituato a non sentire certe terminologie e, se dovessi scegliere, preferirei non sentirle); mi chiedevo se - oggi - sia possibile utilizzare un linguaggio simile o se l'editoria (del fumetto) abbia subito un cambiamento tale da censurare quel tipo di linguaggio. Inoltre, oggi è l'epoca delle grandi ristampe, come si regolano con quelle risalenti a quel periodo?
|
| |