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| CITAZIONE (John_John @ 23/5/2016, 03:02) In tempi recenti si assiste sempre con maggior frequenza a grida scandalizzate di lettori che biasimano questo e /o quello per l'essersi " rifatti" ad una illustrazione, ad un disegno o quantomeno ad una " posa" di un altro disegnatore di fumetti. Ci sono autori che hanno fatto scuola e sono stati citati e plagiati da altri successivi autori MA sino agli anni '80 dello scorso secolo copiare era un esercizio diffuso. I più copiati erano Raymond, Foster, Caniff, Robbins e Toth. Nessuno dei professionisti ci trovava da ridire ( anche se qualcuno qualche nota critica la profferiva). Ovviamente ognuno è libero di pensarla come crede, ma non è difficile supporre che soprattutto in un momento di crescita editoriale come quello che ha interessato il fumetto erotico e il noir in Italia, dovendo far fronte a tante richieste lavorative, il disegnatore si lasciasse ispirare da immagini realizzate da altri piuttosto che perdere tempo nel " costruirne " di proprie con studi e bozzetti: molte delle pubblicazioni di quel periodo pagavano bene e non badavano troppo alla qualità e molti dei disegnatori di quel periodo aspiravano , più che assurgere al riconoscimento di Maestro, al denaro ed al comfort. Franco Verola è stato un abile e duttile artigiano del fumetto capace di modificare il suo tratto a seconda delle necessità dell'editore. Daniel è il suo lavoro a fumetti più "personale" e secondo me il più riuscito. ( Tra l'altro persona modesta e simpatica per quel che ricordo quando ebbi modo di incontrarlo). La mia non era certo una critica, anzi, la copertina del n.5 ( quella ricavata da una vignetta interna di Mezzanotte ) è un capolavoro, e il Daniel di Verola mi è sempre piaciuto ( non a caso ho anche appena completato la serie ), però ho notato questa interessante "ispirazione" e l'ho portata alla luce, a mo' di curiosità ( o di "chicca", come dice Elledi ).
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