QUOTE (helligen @ 12/16/2017, 03:25 AM)
è chiaro che in Italia il "motore" principale del collezionismo manga sia (stato) soprattutto la presenza del corrispettivo anime.
Questo è verissimo ma non solo: l'anime trasmesso in chiaro su canali più noti, ha giocato un ruolo più che fondamentale.
In Italia, in quanti seguivano Dragon Ball o Capitan Tsubasa (Holly & Benji) quando erano su Junior TV, TMC o Odeon? Il vero boom c'è stato quando tutti questi anime sono passati a Mediaset dove Italia 1 era dedicato, unicamente, ad un target di giovanissimi. Gli stessi giovanissimi che, passando dall'edicola sotto casa, vedevano esposta la copia cartacea del cartone che seguivano ogni santo giorno... e lì scattava l'acquisto.
Oggi, invece, accade un qualcosa di diverso: il lettore di manga frequenta siti, blog e forum di tutto l'universo jappo ed è la community, solitamente, a consigliare manga X o Y senza che questi siano mai stati trasmessi da nessuna rete televisiva (ma magari solo in streaming). Un caso/esempio è stato Kill la Kill, molto noto nelle community di divoratori di manga... O magari Gantz, Seven Deadly Sins ecc ecc. In passato, fu Death Note a diventare un fenomeno mondiale grazie ad internet visto che vide una trasposizione solo alla al suo ultimo numero pubblicato e quando c'era già in circolazione la ristampa.
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E questo è ancor più vero per i manga più datati, lontani quindi dal gusto attuale. Ne consegue che manga più vecchi e quindi ancora più lontani dai nostri gusti, possano avere solamente un mercato di nicchia insufficiente a sostenerne una pubblicazione italiana. Per quanto ci saranno sicuramente manga interessanti pre anni '70 (quindi precedenti al grande boom di produzione di anime e conseguente esportazione), restano inevitabilmente destinati a non essere pubblicati in Italia a parte qualche rara eccezione (vedi per esempio Tezuka).
Esatto.
Già all'epoca, quando ero ragazzino io, manga/anime come Lady Oscar, Capitan Harlock, Gundam, Mazinger, Tiger Mask (L'Uomo Tigre) ecc ecc erano già dei casi al limite, figuriamoci tutta quella produzione precedente. E sia chiaro, fosse per me, farei pubblicare persino le illustrazioni ai tempi dei Samurai, visto che la cultura giapponese mi affascina molto.