Vintage Comics

Collezionare manga: particolarità e opinioni

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view post Posted on 25/1/2016, 06:26
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Giannizzero Nero

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Interessante topic. Vi porto la mia esperienza giapponese. Ho vissuto in Giappone, a Tokyo, per circa due/tre mesi all'anno durante gli scorsi tre anni. In qualità di appassionato di fumetti, mi sono girato un sacco di negozi manga a Tokyo e ho osservato una cosa comune. I manga in Giappone sono considerati prevalentemente come materiale di lettura e non di collezionismo. Questo è dovuto al fatto che ogni serie manga ha una lunghezza limitata (sono rari i casi di serie che durano tantissimi numeri, come One Piece o Naruto). Per questo motivo, quindi, diventa semplice per le case editrici continuare a ristampare volumi di una serie, se continua ad avere successo. Dato l'alto numero di ristampe, al lettore medio non interessa la specifica edizione di una serie e compra semplicemente quella che trova in negozio.

In Giappone esiste una catena di negozi chiamata Book-Off con sedi ovunque. Ognuna di queste sedi ha piani interi dedicati a manga, con migliaia di volumi a disposizione a prezzi bassissimi (da 1 euro a volume). Questi negozi sono sempre zeppi di persone intente a leggere manga a scrocco e a comprare volumi mancanti.

L'unico vero esempio di collezionismo di manga in Giappone è quello che si trova da Mandarake, mitica catena di negozi un tempo presente anche in Italia (a Bologna, se non sbaglio). Mandarake ha una marea di fumetti in stile Book-Off ma ha anche una marea di fumetti da collezione, prime edizioni di serie e addirittura numeri dei singoli settimanali che in Giappone presentano i singoli capitoli di ogni serie prima della raccolta in volumetto. Alcuni di questi manga possono avere valori molto alti.

Come tutto in Giappone, ogni cosa è organizzata e sistemata con cura maniacale. Da Mandarake ogni fumetto è attentamente catalogato, imbustato, etc. Tutti i dipendenti hanno guanti e maneggiano i fumetti con estrema cura.
 
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view post Posted on 25/1/2016, 08:19
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Re del Delitto

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Buono a sapersi! :cool:
In rete si trovano i tankobon senza problemi, ma per i settimanali il discorso si fa molto più ostico se non si hanno i canali giusti.

P.S.: @botolo: ma in quanti paesi hai vissuto?
Non è che tra gli altri hai fatto qualche periodo in Grecia?...
 
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view post Posted on 25/1/2016, 11:39
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Gentiluomo di Fortuna

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CITAZIONE (Elledi @ 25/1/2016, 08:19) 
Buono a sapersi! :cool:
In rete si trovano i tankobon senza problemi, ma per i settimanali il discorso si fa molto più ostico se non si hanno i canali giusti.
P.S.: @botolo: ma in quanti paesi hai vissuto?
Non è che tra gli altri hai fatto qualche periodo in Grecia?...

per curiosità che lavoro fai che viaggi così tanto? se vuoi dirlo ovviamente.
Bellissimo quel negozio, se ti ricapita di andare, puoi fare qualche foto ai disney?
 
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view post Posted on 25/1/2016, 16:11
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Giannizzero Nero

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Insegno diritto in università (giurisprudenza). Di solito vado in Giappone d'estate per insegnare in una università americana che ha una sede distaccata a Tokyo. Questa estate però salto.
 
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Seba1991
view post Posted on 9/4/2016, 15:33




Non so se è tardi per rispondere

Io non so se posso definirmi un collezionista o meno!

però cerco di allargare la mia collezione di manga sia moderni che come dire "Vecchi"

attualmente ho oltre 600 manga, pochi considerando tutti quelli che voglio acquistare!

Ora cerco di possedere sopratutto i manga che quando ero bambino guardavo i cartoni e preferisco di gran lunga le prime edizioni a parer mio di valore inestimabile, proprio perché sono i primi! Come dire se si ha un fucile carcagno italiano della prima guerra mondiale non c'è ne fotte nulla di quello della seconda, visto che il primo ha più valore!

Di manga vecchi posseggo prime edizioni complete di Ranma, Ken Il guerriero, Dragon Ball, Dna2, Ryusei, Ciy Hunter, Capitan Thubasa
che vanno tutte dagli anni 90 ai 1999 di pubblicazione

mane ne mancano molti al mio appello, al desiderio di possederli, parliamo di Lamù, occhi di gatto, angel heart e tanti altri ancora!


Per completare la mia risposta non manco di seguire i manga moderni, considerando il fatto che io guardavo gli anime da piccolo, poi con One Piece mi sono appassionato anche al manga e da li mi sono allargato a tutti i manga in quanto si vede proprio l'arte ed il modo di disegnare di un mangaka, come si evolve anche nel tempo e nel corso dei volumi, mi è capitato spesso di leggere manga che più andavano avanti migliorava il disegno.

Un esempio pratico Elfel Lied la storia è molto appassionante ma i disegni sono molto infantili e bambineschi, già nel finale del manga migliorano, poi sto leggendo anche Brynhildr che è l'ultima opera di Lynn Okamoto, il suo stile di disegno è migliorato in modo spropositato!

Comunque questo è quello che penso!
 
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view post Posted on 9/4/2016, 19:59
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Spirito con la Scure

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Io è da diverso tempo che vorrei avere la serie Star Comics di Ken il guerriero, però non la ho mai trovato come dico io... :sm: :sm: :sm:
 
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view post Posted on 10/4/2016, 12:44
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Erede della Famiglia De Frissac

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La discussione è senz'altro sempre interessante, considerato soprattutto l’aspetto che a volte si è sottolineato, ovvero la mancanza di contatto tra aree collezionistiche e di interesse, che con il fumetto giapponese è davvero marcata anche per la questione generazionale dovuta al fatto che – di fatto – i manga non sono stati pubblicati sistematicamente e con criterio nel nostro paese se non dai primi anni 1990.

Già sapete che io non "colleziono" in senso stretto, il mio interesse è soprattutto in prospettiva storica (comunque non necessariamente solo cose "antiche", sia chiaro). Una recente acquisizione, che poi è un regalo di un mio amico con il quale ho legato recentemente sul forum CGC: lui è un militare dell’esercito USA sin servizio in Giappone, e ha sposato una ragazza giapponese di Okinawa (luogo tristemente rilevante per il capitolare degli eventi bellici della Seconda Guerra Mondiale, tra l’altro). Lui e la moglie, gentilissimi, hanno deciso di regalarmi la ristampa di questo volumetto di Astro Boy che desidererei tanto arrivare ad avere in edizione originale, prima o poi (e non è facile):

al5aqXnh EmAaBQch

CITAZIONE (dottorzorba @ 16/10/2014, 17:22) 
Il discorso è solo un fatto di età, di generazioni, di mezzi e di comunicazione.

Credo lo sia in parte – per me però è più un discorso formativo. Cioé, dipende molto anche dall’educazione e dalla cultura dei genitori. È un discorso "generazionale" nella misura in cui questo disinteresse (o eccessiva chiusura in un settore) era già appannaggio di chi ha preceduto il ragazzino o la ragazza che si avvicina al fumetto.
 
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view post Posted on 22/11/2017, 19:11
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Uomo del domani... oggi è in vacanza - Amministratore surrogato Pizzaiolo digestivo

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Rispondo un po' in ritardo a questo 3d perché sono un collezionista di manga da più di 20 anni (dal '96 ad essere precisi) e, come hanno sottolinato alcuni, salvo vecchie edizioni che oggi hanno un valore più che altro simbolico (ad esempio gli editi da Granata Press), il manga in Italia non ha mai (e secondo me, non avrà mai) avuto presa nel mondo del collezionismo vintage. Ho sentito più di una volta la frase "Fra 30 anni, i manga varranno molto, ecco perché è importante collezionarli ora"... ma LOL: se ogni lettore di manga colleziona gli albi che acquista oggi (e quindi, di conseguenza, li tratterà con cura imbustando il volume appena letto), quanti ce ne saranno in giro fra 30 anni in condizioni perfette? Ergo il valore sarà pari a 0. Gli unici manga che potrebbero valere qualcosa saranno quelli della Granata Press, in quanto usciti in un periodo dove nessuno pensava al collezionismo di materiale nipponico e, di conseguenza, le copie senza difetti saranno sicuramente di meno rispetto alla mole di fumetti da edicola che sono usciti dal 2001 ad oggi. Ovviamente, ci sarà qualche eccezione (come ce ne sono oggi, soprattutto di manga editi dalla Planet Manga che parte sempre col braccino corto, ergo le prime edizioni risultano esaurite dopo pochissimo tempo) e riguarderà materiale a tiratura bassa rispetto alla domanda (tipo la prima edizione di Naruto) e qualche edizione variant/limitata di qualche numero o, magari, qualche blisterato (tipo il n.12 di Death Note con il DVD della prima puntata della serie o il numero 13 o 14 di Saint Seiya con la card allegata).
Inoltre (e questo non è un aspetto di poco conto), nei manga, la ristampa risulta sempre un'edizione migliorata e più fedele a quella originale (rispetto alle prime edizioni molto spesso rimaneggiate nei dialoghi e con qualche taglio) e per il lettore di manga medio, la versione più fedele all'originale è quella che conta, indipendentemente dalla data di pubblicazione.
 
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view post Posted on 15/12/2017, 23:30
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Erede della Famiglia De Frissac

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Eh, ma abbi pazienza DYD, come può essersi formato un mercato collezionistico, quando – di fatto – all’esordio della presentazione diciamo un po' più “sistematica” del fumetto giapponese nel nostro paese si è cominciato a pubblicare quasi solo materiale coevo (e quindi, allora, dei primi anni 1990), dopodiché i (comunque limitati) recuperi di materiale storico sono avvenuti con una quarantina o più di anni di ritardo, e spesso senza cercare di pubblicizzare sufficientemente la cosa presso il grande pubblico degli appassionati italiani. Questo richiedeva, e continua a richiedere, un apparato critico quantomeno soddisfacente, un minimo approfondito, che accompagni le uscite. E sono ben poche le figure in grado di fornirlo, non solo in Italia.
Ci vuole, come minimo, una grande passione che va avanti da anni, e una conseguente conoscenza della cultura giapponese.

Anche soltanto pubblicare opere come il "Faust" di Tezuka (opera ispirata al Faust di Goethe e rivisitata da lui almeno due volte, l’ultima incompiuta era in atto nel 1989, anno della sua morte) sarebbe estremamente affascinante.
 
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view post Posted on 15/12/2017, 23:57
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Uomo del domani... oggi è in vacanza - Amministratore surrogato Pizzaiolo digestivo

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QUOTE (piccic @ 12/15/2017, 11:30 PM) 
Eh, ma abbi pazienza DYD, come può essersi formato un mercato collezionistico, quando – di fatto – all’esordio della presentazione diciamo un po' più “sistematica” del fumetto giapponese nel nostro paese si è cominciato a pubblicare quasi solo materiale coevo (e quindi, allora, dei primi anni 1990), dopodiché i (comunque limitati) recuperi di materiale storico sono avvenuti con una quarantina o più di anni di ritardo, e spesso senza cercare di pubblicizzare sufficientemente la cosa presso il grande pubblico degli appassionati italiani. Questo richiedeva, e continua a richiedere, un apparato critico quantomeno soddisfacente, un minimo approfondito, che accompagni le uscite. E sono ben poche le figure in grado di fornirlo, non solo in Italia.
Ci vuole, come minimo, una grande passione che va avanti da anni, e una conseguente conoscenza della cultura giapponese.

In realtà, un mercato collezionistico di manga esiste già, ma è ben lontano dalle cifre (che sono il vero ostacolo del mercato collezionistico del fumetto occidentale relegandolo ad una ristretta cerchia) del mercato occidentale. Ad oggi, sono in molti a ricercare serie di qualsiasi anno e in qualsiasi edizione: persino le ristampe (che, salvo rari casi, in occidente hanno un "valore" collezionistico nullo) hanno la loro schiera di offerenti e in molteplici casi più delle prime edizioni. Più che altro, nel discorso che facevo prima, mi riferivo appunto all'appetibilità di queste serie nel mercato vintage. Non ho la sfera di cristallo ma credo che anche fra 20 anni si continuerà a collezionare TL, Tex e DK... a meno che, non accada l'inaspettato: ovvero ricambio generazionale che snobberà qualsiasi cosa pubblicata in Italia prima degli anni '80. Ma, ovviamente, nessuno può prevedere nulla.

QUOTE
Anche soltanto pubblicare opere come il "Faust" di Tezuka (opera ispirata al Faust di Goethe e rivisitata da lui almeno due volte, l’ultima incompiuta era in atto nel 1989, anno della sua morte) sarebbe estremamente affascinante.

Ammetto che è una mia mancanza e che, sicuramente, mi informerò meglio su questa opera :cool:.
 
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view post Posted on 16/12/2017, 00:04
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@DYD: È un discorso obiettivamente piuttosto complesso.
Prima precisiamo che parlavo di collezionismo a 360°, con una certa consapevolezza anche storica.
Poi, da un lato è vero quel che dici: raramente, uscendo dalla “età dell’oro” pionieristica che aveva una certa consapevolezza (e ovviamente amava alla follia il fumetto syndicated USA) si è sviluppata una passione collezionistica per fumetti appartenenti a tradizioni di altri paesi importanti (ad es. Francia e Argentina, per fare solo due esempi) tale da portare un vero e proprio "mercato”. Ma ti assicuro che per certi (molti) versi il mondo collezionistico era molto più ricco sino agli anni 1980, quando ho iniziato io da ragazzino: non tutti collezionavano Topolino o Tex, Diabolik non molto, ed era ancora dominante l’interesse per l’anteguerra, con tutta la ricchezza ad esso connessa.
Dall’altro continuo a sostenere che manca in parte la “materia prima”, ovvero edizioni di veri e propri classici che in Italia, a parte rare eccezioni, non ci sono state granché (Cyborg009, per quanto importante e rappresentativo per Giappone, USA e Australia, in assoluto non è una serie così di rilievo), e in parte non abbiamo avuto un apparato critico "appassionante", ben fatto, che presentasse certe opere. Poi perché pubblicare, ad esempio, tante cose di Go Nagai, e non azzardare su altre serie storiche importanti. Quasi tutti gli anni 1950-60-70 del manga sono inediti da noi.
 
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view post Posted on 16/12/2017, 00:25
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QUOTE (piccic @ 12/16/2017, 12:04 AM) 
@DYD: È un discorso obiettivamente piuttosto complesso.
Prima precisiamo che parlavo di collezionismo a 360°, con una certa consapevolezza anche storica.
Poi, da un lato è vero quel che dici: raramente, uscendo dalla “età dell’oro” pionieristica che aveva una certa consapevolezza (e ovviamente amava alla follia il fumetto syndicated USA) si è sviluppata una passione collezionistica per fumetti appartenenti a tradizioni di altri paesi importanti (ad es. Francia e Argentina, per fare solo due esempi) tale da portare un vero e proprio "mercato”. Ma ti assicuro che per certi (molti) versi il mondo collezionistico era molto più ricco sino agli anni 1980, quando ho iniziato io da ragazzino: non tutti collezionavano Topolino o Tex, Diabolik non molto, ed era ancora dominante l’interesse per l’anteguerra, con tutta la ricchezza ad esso connessa.
Dall’altro continuo a sostenere che manca in parte la “materia prima”, ovvero edizioni di veri e propri classici che in Italia, a parte rare eccezioni, non ci sono state granché (Cyborg009, per quanto importante e rappresentativo per Giappone, USA e Australia, in assoluto non è una serie così di rilievo), e in parte non abbiamo avuto un apparato critico "appassionante", ben fatto, che presentasse certe opere. Poi perché pubblicare, ad esempio, tante cose di Go Nagai, e non azzardare su altre serie storiche importanti. Quasi tutti gli anni 1950-60-70 del manga sono inediti da noi.

Verissimo.
Diciamo che non c'è una giustificazione ma credo si siano trovati molto impreparati e tremendamente in ritardo: quando il manga uscì da noi (tralasciando qualche pubblicazione già presente nelle edicole come Candy Candy e supplemento), stavano spopolando già da molto tempo serie come Ken Il Guerriero, Capitan Tsubasa, Dragon Ball, Saint Seiya e compagnia cantante e quindi, per incrementare il mercato, son partiti subito imponendo opere più recenti, tralasciando tutta la produzione storica del fumetto giapponese. Anche se diverse opere del passato son state riproposte, penso siano finite presto nel dimenticatoio in quanto fin troppo "vecchie" per i palati dei giovani lettori italiani di manga.
 
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view post Posted on 16/12/2017, 03:25
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Specialista della Scudo

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è chiaro che in Italia il "motore" principale del collezionismo manga sia (stato) soprattutto la presenza del corrispettivo anime. E questo è ancor più vero per i manga più datati, lontani quindi dal gusto attuale. Ne consegue che manga più vecchi e quindi ancora più lontani dai nostri gusti, possano avere solamente un mercato di nicchia insufficiente a sostenerne una pubblicazione italiana. Per quanto ci saranno sicuramente manga interessanti pre anni '70 (quindi precedenti al grande boom di produzione di anime e conseguente esportazione), restano inevitabilmente destinati a non essere pubblicati in Italia a parte qualche rara eccezione (vedi per esempio Tezuka).
 
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view post Posted on 16/12/2017, 11:19
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QUOTE (helligen @ 12/16/2017, 03:25 AM) 
è chiaro che in Italia il "motore" principale del collezionismo manga sia (stato) soprattutto la presenza del corrispettivo anime.

Questo è verissimo ma non solo: l'anime trasmesso in chiaro su canali più noti, ha giocato un ruolo più che fondamentale.
In Italia, in quanti seguivano Dragon Ball o Capitan Tsubasa (Holly & Benji) quando erano su Junior TV, TMC o Odeon? Il vero boom c'è stato quando tutti questi anime sono passati a Mediaset dove Italia 1 era dedicato, unicamente, ad un target di giovanissimi. Gli stessi giovanissimi che, passando dall'edicola sotto casa, vedevano esposta la copia cartacea del cartone che seguivano ogni santo giorno... e lì scattava l'acquisto.
Oggi, invece, accade un qualcosa di diverso: il lettore di manga frequenta siti, blog e forum di tutto l'universo jappo ed è la community, solitamente, a consigliare manga X o Y senza che questi siano mai stati trasmessi da nessuna rete televisiva (ma magari solo in streaming). Un caso/esempio è stato Kill la Kill, molto noto nelle community di divoratori di manga... O magari Gantz, Seven Deadly Sins ecc ecc. In passato, fu Death Note a diventare un fenomeno mondiale grazie ad internet visto che vide una trasposizione solo alla al suo ultimo numero pubblicato e quando c'era già in circolazione la ristampa.

QUOTE
E questo è ancor più vero per i manga più datati, lontani quindi dal gusto attuale. Ne consegue che manga più vecchi e quindi ancora più lontani dai nostri gusti, possano avere solamente un mercato di nicchia insufficiente a sostenerne una pubblicazione italiana. Per quanto ci saranno sicuramente manga interessanti pre anni '70 (quindi precedenti al grande boom di produzione di anime e conseguente esportazione), restano inevitabilmente destinati a non essere pubblicati in Italia a parte qualche rara eccezione (vedi per esempio Tezuka).

Esatto.
Già all'epoca, quando ero ragazzino io, manga/anime come Lady Oscar, Capitan Harlock, Gundam, Mazinger, Tiger Mask (L'Uomo Tigre) ecc ecc erano già dei casi al limite, figuriamoci tutta quella produzione precedente. E sia chiaro, fosse per me, farei pubblicare persino le illustrazioni ai tempi dei Samurai, visto che la cultura giapponese mi affascina molto.
 
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view post Posted on 16/12/2017, 13:41
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Erede della Famiglia De Frissac

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Come in tutte le produzioni, di tutte le epoche, esistono prodotti seriali (e poco curati) che finiscono inevitabilmente per essere “datati”, e tanti altri prodotti con un vero valore artistico, o quantomeno qualitativamente eccellenti.
Se è vero che il manga in senso moderno, essendo nato nell’immediato secondo dopoguerra, presenta determinate incertezze ed ingenuità nei suoi primi passi, già dalla fine degli anni 1950, lungo gli anni 1970, fino agli anni 1980 abbiamo una quantità massiccia di opere di alto livello, non necessariamente legate agli anime. E con "massiccia" intendo "massiccia": se si conoscesse la lingua ci se ne renderebbe conto.

Non sarebbe affatto un “mercato di nicchia” se fosse presentato adeguatamente. Gli editori spesso hanno scelto e scelgono la strada più facile, quella che costa meno fatica e meno approfondimento, e peggio ancora lo fanno seguendo *solo* mode effimere.

Per stare su Tezuka (ma non è certo l’unico, è che manca la conoscenza) ritengo già abbastanza "miracoloso" che siano arrivati a proporre in Italia serie come MW, e vedo che nel 2016 è uscito persino "Gringo", opera se non vado errato incompiuta dovuta alla sua morte nel 1989, che parla di temi attualissimi come l’aggressività e la competitività in ambito lavorativo ed economico, e la corruzione ad essa connessa, sullo sfondo di una riflessione culturale tra oriente ed occidente.
E Tezuka sapeva far riflettere su questi temi continuando a produrre materiale “di intrattenimento” come è il fumetto nella sua accezione più propria. :)

"Vampire" credo sia tutt’ora inedito: oh, come lo vorrei! :D

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