Sto leggendo diversi interventi su cui non sono d' accordo, ma preferisco concentrarmi su un paio di punti che mi hanno colpito.
Innanzitutto l' errore di far coincidere i lettori di fumetti con la Bonelli, cosa sbagliatissima. Ho il sospetto che il marchio Bonelli sia sicuramente sicuramente sinonimo di qualità, ma anche di tradizione parola associata spesso a "vecchio". Ho paura che nel pubblico giovane la Bonelli sia vista come "i fumetti di mio padre e mio nonno". Credo che questo sia uno scotto da pagare anche per una testata come Orfani che cerca di strizzare l' occhio al mercato più giovane.
Il secondo aspetto che mi colpisce è che, si dice, non ci siano più lettori di fumetti, ma credo non si siano mai viste coì tante fiere di settore, così tanti eventi come in questi ultimi anni, con record di presenze ogni anno più alti.
Vero: molti sono cosplayer, ma sicuramente non tutti e comunque anche i cosplayer sono lettori!
Le fumetterie sono numerosissime e le testate, così come le nuove realtà editoriali, sono sempre di più.
L' attenzione dei media è altissima, da Fumettology ai film al cinema (non solo di supereroi).
Gipi al premio Strega (benchè ora escluso).
Ovunque il fumetto è molto vivo, secondo me, ma tutti si lamentano che non ci sono lettori!
Io ho paura che ci si lamenti della mancanza del "vecchio" lettore, del lettore di fumetti tradizionale, mentre si tenda a snobbare le nuove tendenze e i gusti dei nuovi lettori.