Banconote léttoni

Apro questa nuova discussione per mostrare qualche pezzo della mia collezione di banconote lettoni, prendendo spunto da un'altra discussione fumettistica.

Nella regione lettone, come in tutto l'impero russo, circolarono i rubli zaristi fino al 1918, anno in cui venne proclamata l'indipendenza della Lettonia. Nella mia collezione ho messo solo i pezzi relativi alla Lettonia indipendente, quindi non posso mostrare i rubli zaristi (né quelli sovietici del periodo dopo la seconda guerra mondiale).

Ecco alcune banconote emesse nel 1919: è chiara l'impostazione "socialista" dell'amministrazione, con la scritta "proletari di tutto il mondo unitevi" in lingua lettone, a circondare una curiosa variante del simbolo della falce e martello, dove la falce è del tipo usato per la fienagione



Questo dipende forse dal carattere spiccatamente rurale della regione, ben riscontrabile anche oggigiorno (e figuriamoci negli anni dieci del '900).
Va notato anche che la valuta è sempre il rublo: la fondazione di una banca lettone che si doti di una nuova valuta è ancora prematura.

Nello stesso 1919, però, l'amministrazione della Lettonia cambia indirizzo: lo si nota in queste altre emissioni, sempre in rubli ma molto differenti.



Scompaiono i simboli e i riferimenti socialisti; anche la grafica (notare il profilo "liberty" della fanciulla) e il carattere tipografico sembrano ispirarsi più a un modello tedesco/mitteleuropeo. Insomma, l'amministrazione lettone cerca di guardare ad ovest più che ad est, forse per salvaguardare meglio la propria fresca indipendenza uscendo dalla zona d'influenza del suo ingombrante vicino russo (ormai si può dire sovietico). Per la prima volta compare il simbolo delle tre stelle (le tre regioni storiche della Lettonia) sopra l'iniziale "L" del nome del paese.

Qualche anno più tardi il nuovo stato si sente abbastanza forte da dotarsi di una nuova valuta: il "Lats" (plurale: "Lati" o "Latu"). Cambia ancora una volta lo stile grafico: queste banconote sono particolarmente belle, mostro il fronte e retro di un 25 Lati del 1928:





Notate il nuovo e bellissimo stemma lettone, dove rimangono le tre stelle ma la composizione grafica e la simbologia è decisamente più elaborata.

Edited by _Gianni_ - 30/9/2013, 18:45

A questo periodo che precede la seconda guerra mondiale appartengono, secondo me, alcune delle più belle banconote (in generale, non solo lettoni). Giudicate voi questo bellissimo pezzo da 20 Latu del 1935 (fronte e retro):





È evidente, ancora una volta, il richiamo al mondo rurale del paese.

Dopo la seconda guerra mondiale, la Lettonia, con la forzata annessione all'URSS, diventa una delle Repubbliche Socialiste Sovietiche dell'Unione Sovietica. La sua valuta torna ad essere il rublo, lo stesso che circola in tutto l'URSS.
Questo fino al 1992: con la dissoluzione dell'URSS, la Lettonia si rende subito indipendente e, a rimarcare meglio la cosa, si affretta ad emettere immediatamente delle proprie banconote. La storia si ripete: come dopo l'indipendenza del 1918, la valuta è sempre il rublo, anche se è un "rublo di transizione" svincolato da quello sovietico.



Ma i lettoni sono impazienti, e usano queste nuove banconote solo per pochi mesi: nello stesso 1992 viene ripristinato il Lats e stampata una serie di banconote in questa valuta. Ecco un pezzo da 5 Lati:



Le banconote di questo tipo hanno corso legale anche oggigiorno. NB: questo 5 Lati è in realtà della serie emessa nel 2004, ma il soggetto è lo stesso di quello del 1992: c'è solo qualche elemento anticontraffazione in più (filigrane, calcografie, ecc.).

La storia monetaria del Lats è comunque destinata a concludersi il 31 dicembre 2013: dal 1/1/2014 la Lettonia entrerà nell'eurozona, e conierà delle proprie monete in euro (che saranno davvero molto belle, e che non vedo l'ora di mettere in collezione).

Oltre alle banconote colleziono anche le monete della Lettonia: le monete però sono difficili da fotografare, e passate allo scanner diventano tutte "piatte" e mediocri. Preferisco quindi non mostrarle, piuttosto che pubblicare delle immagini che non rispecchino la bellezza e il fascino di queste monete.

È più o meno tutto: spero che abbiate gradito questo breve excursus, e di avervi destato qualche curiosità ed interesse su questo piccolo e affascinante paese europeo

questa è molto bella

@ciollissimo: in realtà, mi affascina un po' tutto l'est Europa, l'ex-oltrecortina, per intenderci: culture così vicine alla nostra, eppure con un'impronta profondamente diversa. Anche se ora, con la globalizzazione e l'occidentalizzazione, spesso si viaggia da una città all'altra d'Europa (orientale o occidentale) senza notare quasi più differenza; e questo lo vedo come un impoverimento.

La collezione lettone l'ho intrapresa perché abbastanza limitata come numero di pezzi, visto i pochi decenni d'indipendenza del paese, con molti pezzi decisamente belli, e non troppo cara (a parte alcuni pezzi a cui rinuncerò); inoltre, ho avuto modo di frequentare più spesso la Lettonia rispetto ad altre mete dell'est Europa perché a Riga hanno vissuto a lungo alcuni miei amici (e qualcuno ci vive ancora): procurarmi questi pezzi non è quindi stato troppo difficile. Poi, la città di Riga (intendo il centro storico e la zona adiacente) è proprio una bella città, a misura d'uomo, piccola e accogliente (a differenza della grigia metropoli tentacolare e alienante che mi tocca frequentare). Non ultimo, la lingua più parlata a Riga è il russo (anche se i parlanti lettoni ora stanno aumentando sensibilmente): è quindi la meta più facilmente raggiungibile per rinfrescare ed esercitare un po' il mio (limitato) russo senza bisogno di ottenere un visto sul passaporto. Negli ultimi anni anche Riga, purtroppo, ha subìto una globalizzazione e occidentalizzazione anche più marcata che altrove: questo un po' mi dispiace, ma all'occasione ci ritorno sempre volentieri

Grazie a tutti per i gentili commenti

Dato che le immagini mi sembrano gradite, aggiungo una banconota da 10 Latu del 1934 (fronte/retro):

Grazie anche a te Valerian, metto anche l'immagine di un 10 Latu del 1937 (fronte/retro):





Pure qui, immancabile il soggetto rurale