Non vorrei sembrare polemico o puntiglioso, ma mi permetto di ribadire che le regioni baltiche (zona allora generalmente nota come Livonia) erano provincie dell'Impero Russo, e si resero indipendenti dal dominio dello
Zar (non dei sovietici...) cogliendo l'occasione della Rivoluzione d'Ottobre (1917). Dirò di più: la Lettonia in particolare, per dotarsi di un'amministrazione autonoma da quella imperiale russa, nel 1918 scelse di darsi un'amministrazione di tipo "sovietico", nel senso che formò un "soviet" autonomo ed indipendente che amministrasse la regione, prendendo esempio da quanto avevano fatto i rivoluzionari russi nella non lontana Pietroburgo. Questa amministrazione provvisoria lettone durò poco (circa un anno, mi pare di ricordare), fu presto sostituita da altri tipi di amministrazioni più durature di stampo non sovietico, e comunque rimase sempre indipendente fino al 1939, in modo pienamente pacifico una volta stabilizzata. Nel 1918-19 i rivoluzionari bolscevichi, più che pensare a occupare gli stati baltici, dovevano far fronte ai moti controrivoluzionari delle guardie bianche "legittimiste", fedeli all'amministrazione imperiale, oltre a svariati problemi pratici di amministrazione e di approvvigionamento.
Perdonate l'excursus, la Russia e gli stati baltici sono un po' un mio pallino... per farvi capire, ho anche una collezione
quasi completa di monete e banconote della Lettonia indipendente...
Stasera, se riesco, posto la scansione di alcune banconote stampate dall'amministrazione provvisoria del soviet indipendente léttone del 1918: sono documenti interessanti, e presentano una curiosa variante "rurale" del simbolo della falce e martello