È chiaro che a livello di collezionismo, la riproduzione digitale c'entri poco.
Personalmente, anche come lettura trovo il supporto digitale poco piacevole, "freddo" per così dire.
A livello di studio, però, l'ausilio della riproduzione digitale è prezioso. A me capita di dover esaminare dei codici manoscritti, magari disseminati nelle biblioteche dei quattro angoli del globo. A parte casi molto particolari, in cui l'esame diretto del manoscritto è indispensabile, il più delle volte è sufficiente una buona riproduzione digitale: il risparmio di tempo, fatica e risorse è incalcolabile!
Tutto ciò può applicarsi ai fumetti? Entro certi limiti, sì: ad esempio, per consultazione di pezzi particolarmente rari e costosi (certi neri, ad esempio, o certi albi anteguerra o primo dopoguerra: io ad esempio sarei disposto ad acquistarne una copia digitale, certamente molto più economica di un'anastatica, per semplice lettura). O anche, archivi di controllo, per rapide consultazioni su un albo di cui non si ricorda qualche particolare (pensate di dover scartabellare scaffali e scaffali di Tex alla ricerca di qualche dettaglio...). Sempre tenendo conto che l'albo stampato in tipografia è il vero oggetto di studio, e che la riproduzione serve solo a rendere l'esame più comodo e più rapido, e a non sottoporre ad usura oggetti magari molto vecchi e delicati.