CITAZIONE (procione_del_maine @ 7/6/2012, 12:45)
Forza, avanti con le richieste!
Su questo sito sono presenti utenti come Zinoviev e Bazzus che possono dare un contributo notevole all'argomento.
Uno alla volta, mi raccomando!
La ligne claire così trascurata, è vergognoso
Butto lì alcune cose (titoli e autori, in ordine sparso) che mi vengono in mente, sperando che si muova qualcosa in seguito.
Più che ai monumentali e superclassici Hergé e Jacobs (su cui soprassiedo), sono personalmente più legato alla linea chiara di "seconda generazione" se così si può chiamare.
Joost Swarte è davvero un maestro e segnalo l'antologia da poco uscita sia in francese che in inglese, io ho preso quella della Fantagraphics. Editorialmente ben fatta, elegante, piuttosto varia nei contenuti ed economica. "Is that all there is" è il titolo.
Ricordo Yves Chaland tra i disegnatori di Metal Hurlant, molto bravo ma poco pubblicato in Italia. Un altro metallaro nato come linea chiara sporca e poi ripulita nel tempo è Ted Benoit. Bellisimo il suo "Ospedale" pubblicato in italiano dalla Nuova Frontiera. Meno riuscite nel plot le sue cose successive, ma graficamente molto più raffinate. Ray Banana pubblicato da Alessandro Distribuzioni e le "Memorie di Thelma Ritter" uscito su Comic art nei primi anni '90 (non so se poi raccolto in volume).
Daniel Torres aveva una linea chiara influenzata (forse, ma potrei sbagliare) da gli autori di Metal Hurlant. Pubblicato su varie riviste in Italia (Comic art, forse l'Eternauta, Totem? boh, non ricordo).
Uno degli autori migliori della linea chiara comunque ce lo invidiano sia in Belgio e in Francia: Vittorio Giardino. Troppo ce ne sarebbe da dire e quindi non inizio nemmeno
E ce ne sono altri molto bravi di italiani: Dall'Agnol, Mari (è linea chiara in quest casi?), Nizzoli. Il difficile è stabilire cosa sia linea chiara e cosa non lo sia. A volte il confine è labile (e/o gli autori cambiano approccio). Per me il primo Dall'Agnol resta uno dei migliori esempi di linea chiara italiana, nelle cose più recenti (mi riferisco ad alcuni DYD) si trova un influsso di Trigo (almeno così mi è parso).
Un gigante americano della linea chiara è Alex Toth. Ma ancora, possiamo chiamarla "linea chiara"? Malgrado il contesto americano e la varietà nella produzione di questo autore credo proprio di sì. Ma sono pronto ad essere contraddetto (purché si continui a parlare di linea chiara). E Mignola?
Poi mi viene un altro autore che disegnò per svariati anni un fumetto western francese e alcune cose in ambito SF che si è anche cimentato nella linea chiara, un certo Moebius. Il ciclo di Edena vi dice nulla?