La Bancarella

Buongiorno a tutti


Sono nuovo del forum (nel senso che non scrivo praticamente mai pur leggendo avidamente), ma un collezionista da sempre, un collezionista di tutto (purchè non mi portiate davanti i manga, ai quali preferisco di gran lunga Nonna Abelarda o Geppo), ma ho notato che il collezionismo e ancora di più l'amore per i fumetti si è molto trasformato negli anni, diventando qualcosa che mi appartiene poco.

I commercianti sono diventati sempre più avidi e smaliziati, comprare alle Fiere è diventato quasi proibitivo, su ebay si incontrano sempre grandi difficoltà e poca trasparenza ed io che sono un romantico, rimpiango l'emozione della BANCARELLA.

Negli anni 70 era una pratica comune esporre i propri fumetti per strada, sopra delle casse rovesciate e il prezzo era molto semplice, metà del prezzo di copertina, indipendentemente dalle condizioni (a meno che non mancassero delle parti). Ovviamente anche lì c'era un minimo di trattativa (mi ricordo ancora che volevo fortemente Paperone Missione Oro, ma avevo solo 200 lire in tasca e dopo una brevissima trattativa mi vennero scontate le 50 lire mancanti), ma il piacere stava nel avere un fumetto da leggere e poi il giorno dopo, magari lo andavo a cambiare per poterne leggere un altro e così il volano si metteva in moto.

D'estate non vedevo l'ora di andare in giro per il quartiere per visitare le bancarelle, e per fare i miei "affari", la cosa più difficile era nascondere gli albi ai miei genitori, che tolleravano alcune serie come la Disney o gli Alan Ford o Tex o Zagor, ma guai se si vedevano in casa Diabolik o Kriminal (mia madre era una cacciatrice implacabile e con più inventavo nascondigli, con più me li trovava, era frustrante ma in fondo anche divertente).

Capitava poi di accumulare un po' di fumetti ed essere a corto di soldi (paghetta finita) ed allora improvvisavo la mia bancarella per rimpinguare le casse e ripartire alla caccia.

Da quando ho cominciato ad avere più soldi ho cominciato anche a tenere gli albi e a collezionarli e settimanalmente mi facevo tutte le compravendite girando in motorino a caccia di qualcosa che non sapevo nemmeno bene io cosa fosse, ma passavo giornate intere tra gli scaffali di fumetti ed ero felice (allora c'era un rapporto molto più cordiale con i titolari della compravendita).

Oggi che ho disponibilità economica, continuo a comprare e cambiare fumetti ma mi rendo conto di una cosa, che allora provavo l'emozione diretta, oggi continuo a farlo per ricordarmi delle emozioni che provavo allora.

Scusate ma volevo condividere con voi questo mio stato d'animo perennemente contrastato e magari avere anche vostre esperienze.

Saluti

Ciao Zinoviev

Pienamente d'accordo sul fatto che noi collezionisti siam peggiorati invecchiando ed è proprio lì che volevo arrivare e cioè che si è perso il gusto dell'attesa dell'uscita in edicola di un determinato fumetto, si è perso il gusto della lettura ed è aumentata la compulsività del possesso.

Per quello che riguarda i commercianti, francamente trovo una iperprofessionalizzazione o spacciata per tale, che mi da un po' fastidio, una chiacchierata non è tale se non tratta di pezzi iper-rari o di gadgettistica o di fumetti fotonici e spesso e volentieri se non sei interessato a ciò vieni declassato a collezionista di serie B.
Io facevo tranquillamente i cambi 2x1 come si usava un tempo, ora certi fumetti non li guardano nemmeno.

Quello che dici sulla Bancarella è vero, c'è anche adesso, ma è molto diversa, è strutturata e rinchiusa dentro mercatini, non c'è più la spontaneità di una volta è tutto cmq dettato dal commercio.

Naturalmente sono tutte sensazioni personali

Io li ho visti usare da delle bambine, come soldi finti per pagare la spesa finta, li usavano come piccoli libretti degli assegni dai quali venivano staccate le pagine che valevano come soldi
Ovviamente ero bimbo anche io e i fumetti non erano miei, quando sono diventato grande e papà mi sono premurato di regalare un sacco di soldi fac-simile a mia figlia