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Plusvalenze da vendita

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view post Posted on 6/2/2024, 16:41

Giannizzero Nero

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Buongiorno a tutti, la mia domanda riguarda gli utenti privati non i professionisti.
Ma se per esempio compro un fumetto e/o una serie e la pago es: 1.000 euro e poi la vendo a 2.000 i 1.000 euro che ci guadagno vanno dichiarati allo stato e tassati come plusvalenza ?

Grazie
 
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view post Posted on 6/2/2024, 17:05
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Giannizzero Nero

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devi dichiarare le entrate sopra ai € 5000 annui
 
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view post Posted on 6/2/2024, 17:29
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Ragazzo Giallo

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E comunque devi dimostrare di averli effettivamente pagati 1000€.
Serve una dichiarazione di chi te li ha venduti che lì identifichi univocamente in maniera certa e che attesti che hai pagato a tizio 1000€ per averli…(il tutto corredato di codici fiscali ovviamente.
Il più delle volte chi te li vende la dichiarazione non te la vuole fare.
 
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view post Posted on 7/2/2024, 10:31
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scusatemi ma nulla di tutto ciò corrisponde a realtà. Per rispondere alla prima domanda: una plusvalenza di 1000 euro su un bene “usato” in vendita tra privati non è tassabile.
Per rispondere agli interventi successivi: i 5000 euro sono la soglia entro la quale è ammessa la mancata fatturazione di prestazioni occasionali di lavoro, non c’entra nulla con la vendita di beni “usati”.

CITAZIONE (12Fabio6 @ 6/2/2024, 17:29) 
E comunque devi dimostrare di averli effettivamente pagati 1000€.
Serve una dichiarazione di chi te li ha venduti che lì identifichi univocamente in maniera certa e che attesti che hai pagato a tizio 1000€ per averli…(il tutto corredato di codici fiscali ovviamente.
Il più delle volte chi te li vende la dichiarazione non te la vuole fare.

Fabio, la questione è altra. Per sintetizzare ti posso citare il commento ad una sentenza: “L’esempio di questo può derivare dalla sentenza n. 33 della CTP di Pisa del 13 gennaio 2004, con la quale è stato sancito il carattere non reddituale della vendita di più auto da corsa d’epoca da parte di un avvocato con questa passione, vendite che in un singolo anno d’imposta avevano raggiunto il controvalore di 845 milioni di lire. Secondo i giudici, questi atti (che pure determinano un arricchimento della persona) non dovevano considerarsi animati da un fine speculativo, ma piuttosto atti tipici di un amatore, “che acquista e vende nello spirito di conservare e migliorare il proprio patrimonio acquisito negli anni per la soddisfazione di rigoderne nel proprio tempo libero”. In questo senso, quindi, l’intento speculativo si ravvede nel caso in cui la vendita di oggetti (anche da collezione) venga effettuata in modo costante e in un periodo non molto distante dall’acquisto” (cit. tratta da fiscomania.

La dichiarazione a cui fai riferimento ha come scopo la dimostrazione della liceità dell’acquisto, non ha fini fiscali quando riguarda una transazione tra privati.
Se invece acquisti da un professionista, per gli oggetti con più di 70 anni ci sarebbe l’obbligo del certificato di garanzia e provenienza, ma non lo rilascia nessuno praticamente!!!
 
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view post Posted on 7/2/2024, 10:58
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Ragazzo Giallo

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Per l'appunto, Manuel Voltolini ha chiesto:
<<compro un fumetto e/o una serie e la pago es: 1.000 euro e poi la vendo a 2.000 i 1.000 euro che ci guadagno vanno dichiarati allo stato?>>.,
quindi con il chiaro intento speculativo.
Non si sta vendendo un bene proprio.

Comunque, pensala come ti pare... io di acquisti e vendite così ne ho fatti e ti assicuro che in caso di controlli, lo stato ti chiede documentazione di quanto affermi.

Io dai collezionisti di un certo livello ho sempre avuto la richiesta di una certificazione che attestasse che i soldi che finivano nel loro conto erano provenienti
dalla vendita di un bene privato da collezione. (non ho detto che vanno tassati, perché quella è un'altra storia).
Anche quando ho venduto cose importanti a commercianti mi è stata data documentazione che attestava che quelle migliaia di euro erano frutto della vendita di una mia collezione.

Tu sei ovviamente libero di fare come ti pare ma così funziona...
... ne è la riprova che il tuo esempio coinvolge un avvocato con due palle così che ha dovuto sbattersi a processo per una rendita da dimostrare.
Il fatto che abbia vinto la causa non significa che non ci sia la rottura di balle.
A lui andare a processo non è costato nulla perché si difendeva da solo... ma se capita a noi..? L'avvocato te lo devo pagare e pure smenarci tante giornate.

Credimi che se non avessi saputo come funzionava non sarei intervenuto.

N.B.: Ovviamente parlo per cose di un certo valore e non per fumetti da 30-40€ ma neanche 500€


Poi si apre il capitolo "devo vendere tutte le mie collezioni... come si fa?"
Qui son cazzi.
Io so che, se tu possiedi collezioni mettiamo anche per 300.000€, se le vendi in blocco (vendita occasionale di oggetti da collezione privati), ovviamente verrai segnalato ma non ci pagherai le tasse perché erano cose tue.
Se però, la stessa collezione la smembri in 10.000 piccoli lotti e li vendi tutti anche ricavandoci per assurdo di meno, lo stato presume che tu stia facendo attività commerciale e quindi pretenderà da te il pagamento delle imposte.
Ovvio che se li vendi a privati e ti pagano in contanti... chi se ne frega...
Ma se tu piazzi i 10.000 lotti su E-bay... Auguri
 
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view post Posted on 7/2/2024, 11:53
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Fabio non metto in dubbio la tua competenza. Assolutamente. Volevo solo aggiungere che l’intento speculativo non si può presumere su un singolo acquisto e che gli indici elaborati dalla giurisprudenza contemplano, oltre all’intento speculativo, anche l’abitualità e l’esistenza di una “organizzazione” (come ad esempio un “servizio clienti” o cose del genere), che nella domanda iniziale mi pare non ricorrano.
Per quanto attiene alle dichiarazioni il mio riferimento, chiedo venia…troppo velato, era all’art. 64 del codice beni culturali che a mio parere si applica anche ai fumetti in quanto oggetti “di interesse storico”, quindi quantomeno ai fumetti anteguerra, ed anche alle tavole originali in quanto “opere di pittura o di grafica”.
 
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view post Posted on 7/2/2024, 13:54
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Ragazzo Giallo

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CITAZIONE (Magnus semper Magnus @ 7/2/2024, 11:53) 
Fabio non metto in dubbio la tua competenza. Assolutamente. Volevo solo aggiungere che l’intento speculativo non si può presumere su un singolo acquisto e che gli indici elaborati dalla giurisprudenza contemplano, oltre all’intento speculativo, anche l’abitualità e l’esistenza di una “organizzazione” (come ad esempio un “servizio clienti” o cose del genere), che nella domanda iniziale mi pare non ricorrano.
Per quanto attiene alle dichiarazioni il mio riferimento, chiedo venia…troppo velato, era all’art. 64 del codice beni culturali che a mio parere si applica anche ai fumetti in quanto oggetti “di interesse storico”, quindi quantomeno ai fumetti anteguerra, ed anche alle tavole originali in quanto “opere di pittura o di grafica”.

Purtroppo non mi risulta che i fumetti e tutto il loro indotto siano ritenuti beni culturali.
Sappiamo tutti che hanno considerazione pari a zero e che se ne parla solo se in un'asta riescono a spuntare un prezzo interessante.
 
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