| Ciao a tutti, ho riscontrato le vostre osservazioni sulla discussione cui ho dato l’incipit e le trovo tutte molto interessanti. E’ vero che il fine precipuo di ogni collezionista come si deve è arrivare al possesso del bene desiderato, ma ciò non significa che lo si debba poi ottenere a tutti i costi. Ci sono limiti economici e morali ( in base alla sensibilità di ognuno di noi ). E’ anche vero che le valutazioni ed i costi del materiale nostrano nemmeno si avvicinano a quelli che veicolano negli USA, dove milionari come giocatori della NBA , celebrità hollywoodiane, cantanti, industriali e quant’altro possono arrivare a “pezzi” incapsulati in contenitori di plastica ( divertenti, ne posseggo qualcuno anch’io ) per acquisirne lo status symbol, come girare in Ferrari o farsi uno yacht megagalattico ed invitare gli amici a bordo per farsi le vacanze..ma stiamo parlando degli USA, di una potenza mondiale, dove tutto è centuplicato rispetto alle nostre parti. Ma non parliamo solo degli USA, già solo il mercato francese delle opere d’arte nonché delle tavole a fumetti ha quotazioni che qui in Italia solo un centinaio di “Paperoni” si potrebbe permettere. Ma noi siamo cittadini di questo paese e nel nostro piccolo, nelle nostre passioni, ci sentiamo al centro del mondo, senza renderci conto che magari una buona parte del nostro patrimonio accumulato in fumetti e tavole non avrebbe lo stesso riscontro in altri mercati. E’ per questo che il sottoscritto, quando ha voluto investire pesantemente il proprio denaro in beni cui riversare la propria passione, ha sempre privilegiato oggetti del desiderio che sa che sono desiderati in tutto il mondo e non solo dalle nostre parti. Il collezionismo di Tex, per me, è un collezionismo passionale, legato alla mia età ed ai miei ricordi, non vado a spendere un patrimonio per cercarmi quel pezzo impossibile da trovare che spesso altro non è che una ristampa ed una ristampa a volte fatta anche male..io ho avuto la fortuna di possedere tutta la collezione degli albi d’oro e ne godo perché la ritengo la collezione più bella per le cover di Galep, ma gli interni degli albi d’oro, in alcuni numeri, sono delle “tragedie”..prendere ad esempio il 34 della seconda ( cover bellissima, tra l’altro ripresa in uno della 1/29 )..ci sono all’interno delle vignette che sono rifatte ex novo in quanto alcuni particolari delle strisce originali si erano attenuati in corso di stampa ed allora l’editore li ha fatti “rimarcare” in maniera così maldestra che sembrano ritoccate da un bambino, quasi scarabocchiate…questo è anche il bello dell’artigianalità con cui venivano affrontati certi problemi, ma se uno vuol godere dei disegni e della lettura, è molto meglio che si prenda in mano il pezzo originale e non la ristampa. Cmq questo è semplicemente il mio punto di vista, massimo rispetto per chi si è cimentato tutta la vita a collezionarsi 1/29 e raccoltine !!! Lo scorso secolo ebbi la fortuna di acquistare per un tozzo di pane ( se ci riportiamo ai prezzi di oggi ) la sequenza completa di tavole di Tex riportanti la scena più bella ( il duello tra Tex e Delgadito ) che si era impressa nella mia fantasia di bambino di cinque anni, l’età in cui per la prima volta sfogliai il mio primo numero di Tex..quelle immagini mi fecero innamorare di Tex, ne ammirai la gran forza ed il coraggio nonché la lealtà con cui riuscì a sconfiggere nel duello l’indiano cattivo e scorretto che gli aveva gettato in faccia della terra per accecarlo…ebbene, tanti anni dopo, da adulto, potei toccare con mano e portare a casa mia quelle pagine di memoria adesso incastonate nelle tavole originali. Tutto quello che è venuto poi, e di cose belle ne ho acquisite parecchie, non mi ha regalato emozioni pari a quella prima volta…
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