Riviste a/sui fumetti 2022: il ritorno

Ho preso sia l'una che l'altra. Mi sento poco girellaro, ma le due riviste puntano sull'effetto nostalgia di noi ultra cinquantenni quindi ho ceduto.
Anime Cult è sicuramente ben fatta, mente Haevy Metal mi ha mooooolto deluso. Le firme dell'editoriale sono indubbiamente prestigiose, ma la loro visione del Futuro mi puzza di stantio: è il Futuro di Coniglio e Brolli quindicenni, un Futuro piuttosto demodé a mio parere. Non che la rivista sia fatta male, però tutto odora di vecchio, a partire dai fumetti: a leggerli sembra che la fantascienza si sia fermata 40 anni fa.
Si passa poi a un inedito racconto di Silverberg, che definire straordinario è riduttivo; sicuramente è la cosa migliore della rivista. Però Silverberg, per quanto visionario e sempre un passo avanti gli altri, non credo si possa definire il Futuro.
Sicuramente non è Futuro il Tinto Bras, che, a dispetto dell'ictus che lo ha colpito, piace ritrovare ancora brillante in una gustosa intervista.
L'intervista a Tolkien, a 50 anni dalla morte, invece, non mi è sembrata così interessante e mi pare che poco contribuisca a chiarire il pensiero dell'autore.
Per ultimo ho lasciato l'articolo del generale in pensione Fabio Mini. Chi lo conosce sa che le sue prese di posizione sulla guerra in Ucraina non sono propriamente mainstream. A chi non lo conosce basta cercare il video in cui viene intervistato da Alessandro Di Battista (si danno del tu come grandi amiconi). L'articolo non mi è parso chiarissimo, mescolando fatti, opinioni, presunzioni, retorica e profezie, ma comunque adatto a una rivista che vuole essere politica. Traspare l'idea di una responsabilità della NATO nell'attuale crisi, legata al suo rafforzamento nell'est Europa. Porterebbe essere un tipico esempio dell'arte di sputare nel piatto in cui si mangia (presumo che il generale goda di robusta pensione), ma io ho avuto l'impressione che anche in questo caso si tratti di parole dettate da una visione del mondo vetusta, anche se cara dell'autore: la guerra fredda, la divisione in blocchi, aveva garantito un "rassicurante" status quo fino alla fine degli anni 80. La rottura di questo equilibrio ha permesso alla NATO di espandersi ad est e la conseguenza è la risposta (legittima?!?) della Russia. Non sembra importare al generale che questo processo sia dipeso da una volontà di popolazioni libere, anzi sembra che la dottrina della "sovranità limitata" sia quella più adatta a garantire lo status quo. Ah! Quante rogne 'sta democrazia!
Ok, quindi se siete tra quelli che si stava meglio durante la guerra fredda, se credete che l'Ucraina sia uno stato nazista e i russi dei nobili cavalieri liberatori, se siete tra quelli che ricordano con affetto le volte in cui si guardava La chiave per spararsi un seghino, se per voi il fantasy si è fermato a Il Signore degli Anelli, se il Nizzoli a metà tra Moebius e Alessandrini è meglio del Nizzoli a metà tra Magnus e Manara, se per voi il cyberpunk è ancora il futuro, insomma se vi sentite dei girellari, Haevy Metal potrebbe piacervi, se invece guardate con un po' di commiserazione il vostro io adolescente, beh, allora probabilmente vi deluderà.

Edited by il sassaroli - 15/11/2022, 17:24

Dimenticavo: preciso, dettagliato e con eccellente supporto iconografico l'articolo sulla rivista Heavy Metal americana. Da corso di laurea in storia del fumetto. Però, appunto, Storia non Futuro.

Felice di essere stato utile.
L'amarcord continua nel prossimo numero la cui copertina è la locandina del film dell'81.

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