il signore degli anelli: gli anelli del potere, Nuova serie ispirata a Tolkien su Amazon Prime.

Non ho ancora avuto il tempo di visionare le prime due puntate, MA:

Non sono assolutamente d'accordo con la faccenda degli elfi di colore, messi lì solo per il<politically correct ...così come per le donne nano senza barba .. se uno ha un minimo di conoscenza dell'universo tolkeniano ne capisce l'assurdità...


Il problema vero purtroppo - e spero di sbagliarmi - è nel voler rappresentare storie del Silmarillion non avendone i diritti e basandosi come fonte unicamente sulle appendici del Signore degli anelli e sulle ballate e canzoni in esso contenute ...

Già il voler far passare la serie come un prequel del Signore degli Anelli, deriva direttamente dal non poter nominare il Silmarillion...< poi un prequel avvenuto un'era prima .è semplicemente ridicolo.

Ho paura pure di vedere cosa hanno fatto a Galadriel, comunque sia, ne riparleremo dopo la mia visione.

Non posso che invitarti a riprendere in mano il Silmarillion e anche tutti gli altri volumi...in realtà in italiano sono stati pubblicati solo i primi tre volumi della Storia della terra di mezzo, però recentemente sono state pubblicate le storie di alcuni personaggi famosi integrando quanto apparso sul Silmarillion con gli appunti inediti che si trovano su La storia della terra di mazzo

A mio parere la tragedia di Turin turambar, la caduta di Gondolin o la storia di Beren e Luthien sono perle davvero senza prezzo superiori anche al Signore degli anelli e in parte compaiono nel Silmarillion...


E' vero che sono media differenti rispetto alla narrativa e a una serie tv così come a un film si chiede anzitutto una sua coerenza interna unita a ritmo, azione e a un interessante intrecciante narrativo, ma a tutto c'è un limite..

Galadriel è fondamentalmente una potentissima maga e vederla nei panni di una spadaccina da cappa e spada è decisamente limitante --


Il Silmrillion inizia con la creazione di Arda e si snoda attraverso ben tre ere anche se in realtà dovendo abbracciare tutta la cosmogonia di Tolkien dovrebbe arrivare oltre la quarta era -- alla fine del mondo quando ritornerà Morgoth e tutto finirà con la Dagor Dagorath .. come si legge ne La storia della terra di mezzo

" Non riesco ad appassionarmi alla mitologia relativa ad una invenzione letteraria"

Anche su questa affermazione ci sarebbe molto da dire ...per sua stessa ammissione Tolkien voleva creare e donare al suo paese un poema epico che ne rispecchiasse origine, lingua e miti ... per fare questo ha studiato attentamente tutti i linguaggi anglo sassoni, norreni, del nord e tutti i poemi mitici collegati

Fatto questo ha creato un mondo con tante popolazioni usi, costumi, geografie . storia, mitologie e soprattutto lingue - era un docente di linguistica all'università - con tanto di pronuncia e grammatica, componendo poemi direttamente in queste lingue ... inventate? direi sì e no perché ovviamente dipendono dai sui studi approfonditi sulle origini delle lingue del suo paese...

Impossibile fare un paragone con le altre saghe fantasy che, per quanto splendide e magari coerenti nel loro mondo, al confronto con quella di Tolkien appaiono solo come dei contenitori vuoti, privi di quella struttura realistica e coerente per quanto fantasiosa e immaginifica --- le altre al massimo possono apparire come metafore della realtà

E poi, infine c'è anche la profonda religiosità cattolica di Tolkien che emerge prepotentemente nei suoi personaggi, ma con una lievità elegiaca che non sminuisce la sua poetica ..

Ribadisco il Silmarillion NON è un libro con un inizio e una fine, ma un raccolta di scritti che cercano di armonizzare la cronologia del suo mondo creato con quanto scritto negli anni da Tolkien... i racconti sono molto diversi tra di loro, per stile, soggetto, intensità e azione a seconda dello scopo ( introduzioni, appendici, poemi, narrazioni epiche in prosa oppure semplici racconti da tramandare) che l'autore si proponeva di raggiungere. Alcuni sono completi, altri sono incompleti e altri ancora solo abbozzati con un soggetto e poche pagine di prosa vera e propria.

Addirittura alcuni racconti si possono leggere come parti a se stante, senza inficiare nulla e on estrema piacevolezza e in effetti negli ultimi anni sono stati pubblicati libri con storie singole ampliate rispetto a quanto appare nel Silmarillion con tutti gli appunti inediti che compaiono nei tomi de La storia della terra di mezzo.

E' quindi normale che alcune parti siano più difficili e indigeste di altre senza poi contare che talvolta la coerenza va a farsi benedire perché fino alla sua morte Tolkien ha ripreso, migliorato e cambiato i suoi appunti e le sue storie per renderle ai suoi occhi più belle e complete...

I film sono belli e appassionanti ( a parte Lo Hobbit che a parte il drago e i paesaggi è terrribbile) ma vanno visti come una cosa a parte ... certo sarebbe difficile immaginare ambientazioni più azzeccate, ma sull'autenticità del vero spirito tolkieniano ci sarebbe parecchio da dire ...

Sui gusti personali non si discute... poi, un altro discorso è la sacrosanta critica all'opera.

Lo Hobbit è proprio stato un equivoco sin dalle fasi di presentazione: si è voluto farlo passare come un prequel del Signore degli anelli, ricalcandone atmosfere cupe e drammatiche quando invece per stile, lunghezza e target era completamente diverso!

Lo Hobbit è un racconto per bambini, scritto in un linguaggio semplice e scherzoso e commissionato dall'editore di Tolkien ben prima del Signore degli anelli ...il suo primo recensore, che ne garantì la pubblicazione, fu il figlio minorenne dell'editore che lo trovò splendido .... (ben diversamente andò poi, con il Signore degli anelli commissionato a Tolkien in seguito al successo di Lo Hobbit e che l'autore propose all'editore.... ovviamente, dato lo stile la cupezza e la complessità dell'intreccio narrativo NON piacque al figlio dell'editore e iniziarono i problemi ...)

Oltretutto nel film i personaggi sono stati trattati veramente con una caratterizzazione macchiettistica esagerata che ne sminuiscono l'importanza, i nani soprattutto ... per non parlare dell'assurdità della storia d'amore inventata di sana pianta tra un nano e un'elfa silvana di Thranduil.. quanto al nemico creato ex novo per trovare uno spunto narrativo di vendetta nella storia era già morto e sepolto da lustri ... e nulla centra con la vicenda della montagna solitaria ...

In quell'opera mastodontica che è "La storia della Terra di Mezzo" (realizzata da Christopher Tolkien utilizzando e organizzando la marea di appunti del padre) viene spiegato perché l'inizio del Signore degli Anelli è così diverso dal resto del romanzo. Dovendo essere appunto un seguito de Lo Hobbit, i protagonisti avrebbero dovuto essere i mezzuomini e Tolkien scrisse, riscrisse e ri-riscrisse ancora quella parte finché si bloccò a Brea. La svolta, o comunque uno dei motivi per cui infine l'autore si rese conto che non stava più scrivendo il seguito di un racconto per bambini ma qualcosa di più grande, fu la definitiva delineazione del personaggio di Aragorn dopo varie trasformazioni nelle diverse riscritture (in principio non era neanche stato pensato come un uomo, era un altro hobbit). Fu con la sua introduzione oltre che quella di Saruman, la lotta del bene contro il male e altri cambiamenti che nacque il vero Signore degli Anelli.

Quindi sì, superato il "blocco" del viaggio iniziale degli Hobbit, non ci si ferma più e si arriva alla conclusione con la forza e la voglia di leggersi anche tutte le appendici ovvero parte di quel poco che Amazon può sfruttare per gli eventi antichi possedendone i diritti.

Le puntate della serie tv le guarderò a fuochi spentissimi così non mi incaxxo, trattandola come qualcosa che non ha nulla a che fare con Tolkien. Semplicemente un fantasy televisivo più spendaccione degli altri inquartato tra gli ormai soliti paletti dell'intrattenimento americano moderno.
Nel distributore della scuola ricordo che c'era una "bevanda al gusto di té". Mica era té, chissà ci avevano messo dentro, però lo sembrava. Gli Anelli del Potere temo sia una bevanda al gusto di bevanda al gusto di té.