| Ho 47 anni e colleziono fumetti Disney da 41. Era il 1981 quando iniziai l'avventura, la passione più longeva della mia vita.
In 4 decenni non ricordo un periodo significativo di stop o di calo nell'entusiasmo di conoscere, ricercare, trovare e mettere in collezione albi d'epoca. Anzi, ho avuto anche periodi di eccessiva "scimmia", quelli in cui non riesci a fermarti e finisci per acquistare pure cose di cui ti penti appena torni in piena facoltà mentale.
Da qualche mese vivo una certa stanchezza verso il nostro mondo.
Vedo intorno a me tanti amici collezionisti sempre attivi, sempre alla ricerca di nuovi pezzi. Se non trovano quelli significativi o importanti, mettono comunque dentro qualcosa: albi, gadget, tavole originali... non sono mai fermi. Nei periodi morti aprono nuove collane, nuovi interessi proprio per non stare mai fermi. Aste, mercato online, mercatini, commercianti, fiere, incontri con autori... sono proiettati su vari fronti e si muovono in quella ricerca costante che è la caratteristica prima del collezionista.
Io no.
Ho pochi pezzi che ancora desidero, ho di conseguenza davvero pochi buchi in collezione, perlopiù difficilissimi da colmare. Pochissimi poi i cambi migliorativi che vorrei poter fare, nemmeno così fondamentali. Quelle due o tre collane che magari intraprenderei volentieri sono troppo impegnative economicamente, mi impongo di ignorarle, in un piano di austerity consapevolmente attuata; tavole idem, quelle poche che ancora vorrei sono irraggiungibili. Le aste, internazionali e non, sono poi ormai terreno impraticabile: ho sempre collezionato al top, ma non amo (né onestamente posso permettermelo) collezionare a suon di battaglie in €€€ o $$$ con milionari. Dover fare da spettatore e comprimario alla lunga diventa frustrante.
Generi di fumetto non disneyano che magari anni fa mi attraevano oggi mi sono praticamente indifferenti. A volte giro su eBay, dove vedo migliaia di albi di tutti i tipi in vendita, e mi rendo conto che sono semplice spettatore, non più coinvolto come anni fa. Nei momenti peggiori l'indifferenza pare scivolare addirittura in un lieve senso di repulsione.
Del resto non sono mai stato un amante del fumetto a 360 gradi. Mi piacciono in modo molto selettivo le opere di alcuni specifici autori/periodi. Negli ultimi anni ho letto pochissimi comics, preso da altri pensieri e urgenze.
Conta l'età che avanza forse, contano varie disavventure personali degli ultimi anni, certo è che sento di non esser più il collezionista iperattivo e guizzante di un tempo. Se non fosse per quei pochi oggetti che ancora cerco potrei addirittura affermare di avere smesso di collezionare attivamente.
Attenzione: l'idea di cedere le mie perle non mi sfiora e tengo con me (blindatissimo) tutto ciò che fa parte del mio percorso predefinito, semplicemente ho deciso di non allargarmi oltre. I confini sono quelli, fine. Se sto 6 mesi senza reperire e comprare uno spillo... pace, mi ci adatto.
Negli ultimi 4 anni ho ceduto non pochi pezzi tra albi e tavole originali, effettuando una razionalizzazione del collezionato perfino troppo stretta e rigorosa. Ho dato via anche due o tre pezzi di cui sono pentito. Fa parte del gioco, non sempre si fanno le mosse appropriate. Ho costruito collezioni che sono andate molto oltre ciò che mai avrei immaginato o sognato da ragazzo: la soddisfazione per ciò che ho mi ripaga del fatto di non godere più per quegli stimoli positivi che si sperimentano quando si aprono nuovi percorsi.
In anni passati mi capitava di conoscere persone e coltivare contatti in funzione del collezionismo. Oggi mi capita il contrario: uso l'argomento fumetti e collezionismo per coltivare rapporti con amici sparsi un po' ovunque. Non mi tiro comunque indietro se c'è da cercare materiale per conto terzi, se ci scappa qualche buon affare per autofinanziare la chiusura delle mie raccolte.
Dal 2019 non faccio una grossa fiera. Probabilmente sarò a Bologna ANAFI il 21 maggio e sarà un piccolo test per capire se sto attraversando un periodo di stanca solo passeggero o mi sto avviando a divenire un collezionista "quasi in pensione".
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