Che fine faranno le vostre collezioni quando non ci sarete più?

Io lascerò a moglie/figlia elenchi - è semplice, ho già tutto su svariati file, che stamperò aggiungendo appunti - nei quali specificherò il valore (in sostanza: da vendere a pezzo, da vendere in blocco, da buttare).Poi vedranno loro (ovviamente spero il più tardi possibile!)

Rispetto a tanti qui dentro io ho poche cose e di valore molto modesto. Sinceramente spero che qualcuno apprezzi quanto ho raccolto e se ne prenda cura, ma se così non fosse penso che la parte a cui tengo meno la venderei e terrei solo la parte a cui sono affezionato per ragioni sentimentali. E lo dico da uno che fa fatica a vedere qualsiasi fumetto, anche disastrato.
In ogni caso ho sempre cercato di vedere i fumetti come un di più e mai come un investimento, devo dire che sui pochi pezzi pregiati anch'io lascerei indicazioni di quanto ricavare.

Non ho ben capito questa discriminazione...perché i fumetti dovrebbero piacere solo ai maschi?

Ho due figli ancora in età prescolare. Ovviamente cercherò di instillare in loro la passione per i fumetti (e per la lettura in generale), ma nel caso lascierò che si formino da sè i propri gusti e la propria collezione. Come scrive il buon Michele Mari (credo in 'Tu, sanguinosa infanzia') col cavolo che metterei in mano a quelle ditina impiastricciate i miei preziosi e fragili volumi. A parte gli scherzi, è giusto che facciano il loro percorso, come io ho fatto il mio (da zero). Gran parte del divertimento del collezionismo è la caccia, più che il possesso, ed anche il godimento del possesso secondo me proviene soprattutto dal pensiero di quanta fatica ci sia costata scovare quel volume, oppure dai ricordi che ci sono legati. Non sarebbe davvero lo stesso se quei volumi fossero 'piovuti dal cielo' tramite un'eredità.

Del punto di vista economico, al momento davvero non voglio preoccuparmi: magari questi pensieri mi verranno più avanti, ma a 33 anni voglio restare positivo sulla mia aspettativa di vita.