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| Non sono un lettore di Tex, quindi il mio parere su Galep è del tutto neutrale: potrebbe essere che, da disegnatore di "strisce" qual era, non si vedesse come un buon copertinista. Fare una copertina di richiamo è qualcosa che trascende il semplice talento artistico, è più attinente alla pubblicità e al marketing. Piuttosto che perdere ore a inventare una cover poco intrigante, preferiva ispirarsi (o copiare da) chi aveva più occhio di lui. Esistono autori dall'indiscutibile capacità artistica, come Curt Swan, che sulle cover non davano propriamente il meglio, o anche Giancarlo Alessandrini, che io ritengo uno dei più grandi disegnatori italiani viventi, degno di affiancarsi a giganti come Pratt e Micheluzzi, le cui copertine di Martin Mystére mi risultano per lo più ai limiti della decenza. O al contrario artisti come Luigi Corteggi, in grado di sfornare un capolavoro su ogni frontespizio senza essere fumettisti particolarmente memorabili: ecco, in Italia in particolare mi pare che le due carriere, con le dovute eccezioni, fossero molto ben distinte, fino agli anni '70/'80, poi sono arrivati i Claudio Villa e gli Angelo Stano ed è stato incorporato l'approccio "a tutto tondo" tipico dei comics USA.
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