I nostri si organizzano per liberare Grifis e ci riescono, ma il giovane dopo un anno di tortura è ormai irrimediabilmente menomato. Tutta la furia di Gatsu si scatena in una delle sequenze più entusiasmanti d(tra le tante) di questo manga che tiene fede al suo nome di "berserk". Il re, ormai folle, dopo i Barkilaka, personaggi apparentemente secondari ma che avranno la loro importanza in seguito (Miura era un genio, nessun dettaglio nella sua sceneggiatura era casuale o futile) ricorre al terribile (però dotato anche di un certo sarcasmo) Wiald...un apostolo!
Wiald è il primo apostolo che Gatsu sconfigge nella sua lunga carriera di sterminatore degli adepti della Mano di Dio. Una battaglia diversa da quelle condotte in futuro come Guerriero Nero, all'epoca non era ancora abituato ai mostri. La sua vittoria, pagata comunque con un bel po' di ferite, la definirei come l'ultimo momento di gioia condivisa tra il lettore e il gruppo di mercenari. Perché il lettore sa. Magari ha dimenticato, preso dalla bella epopea di questa "Età dell'oro" dei personaggi, ma SA che sta osservando le gesta di morti che camminano. Quello che non sa (se legge la storia per la prima volta) è chi oltre a Gatsu sopravviverà al feroce banchetto che si appresta ad incominciare. Disagio ai massimi livelli, che fumetto!
L'Eclissi! Sicuramente quanto di più drammatico ed impressionante io abbia mai letto nella mia storia di lettore di fumetti. La fine di Grifis, la fine di Gatsu il mercenario, la fine della Squadra dei Falchi, la fine di tutto e l'inizio della notte eterna per il Guerriero nero.
"A ciò che stava accadendo poteva essere dato un solo nome: disperazione".
E non è nemmeno arrivato il peggio. E' il volume 13 il più tragico e traumatizzante di tutto Berserk.