Oggi hanno dato la notizia che il 6 Maggio si é spento il Mangaka Kentaro Miura famoso anche in Italia per Berserk,mi sembra giusto ricordarlo anche qui nella sezione visto che qualche altro lettore ci sarà.
Anni fa avevo letto una roba del genere sul finale che aveva in mente: Gatsu e Grifis/Phemt si uccidono a vicenda e sopravvive solo Caska.
Nessun lieto fine e sembrava perfetto così , preferirei non venisse portata avanti la sua opera da terzi
Mi piaceva molto anche l'Anime del 1997
Divertente anche il videogioco uscito per Ps4 anni fa (genere Musou)
Molto belle anche le statue dedicate ai personaggi più famosi
Oggi ho cominciato la rilettura di Berserk a partire dall'inizio, cosa che non accadeva da anni. Sarà una lunga maratona per arrivare ai capitoli più recenti che non ho mai letto. Ho infatti in attesa già da tempo i numeri 81 e 82 della serie "sottiletta" a cui si è appena aggiunto il numero 41 della Collection arrivatomi dalla fumetteria. E poi in futuro? L'amico ed erede di Miura sarà all'altezza? Vedremo, intanto torno nel Medioevo cinico, disperato e brutale di Gatsu.
Lo stile dell'autore (sono disegni di quando era ancora giovanissimo) nei primi albi era ancora acerbo, ma negli anni migliorerà fino a raggiungere livelli altissimi. Ah, Kentaro, perché te ne sei andato?
Lo scontro col conte "lumacone", secondo apostolo affrontato ma primo avversario tosto del protagonista. In questi primi capitoli che precedono il lunghissimo flashback che spiega il "come" e il "perché" del Guerriero Nero, si nota che l'autore sta ancora plasmando il personaggio ma anche che ha già ben chiare caratteristiche salienti, presenti in tutta l'opera.
Si conclude lo scontro con il conte e c'è la prima apparizione della "mano di dio", ovvero i cinque demoni artefici delle disgrazie di Gatsu. Una sorta di Cenobiti di Clive Barker (non a caso anch'essi vengono evocati tramite una "chiave") con evidenti citazioni anche di Escher. Varie sono state negli anni le fonti di ispirazione di Miura che in seguito citerà persino pittori come Hieronymus Bosch.
E mentre il lettore si sta abituando (forse) al mondo tenebroso e senza speranza del Guerriero Nero, ecco che succede una cosa alquanto inaspettata: a partire dal nono capitolo l'autore cambia completamente scenario, fa un salto indietro nel tempo e narra la vita del protagonista a partire dalla sua nascita, poi la sua crescita e le imprese come mercenario ben prima di essere precipitato nell'inferno in terra di cui i primi capitoli sono dunque soltanto un assaggio.
Comincia "L'età dell'oro", quella parte di Berserk che ne ha decretato il successo e che ad oggi è ancora considerata tra le più belle di tutto il manga.
L'infanzia del protagonista non è certo facile: un bambino raccolto e allevato da un gruppo di mercenari che fin da subito conosce la guerra. Dopo essere stato costretto ad uccidere l'uomo che considerava come un padre adottivo, il giovane Gatsu viaggia e sopravvive da solo sui campi di battaglia fino all'evento che gli cambia per sempre la vita: l'incontro e scontro con Grifis, il comandante della Squadra dei Falchi destinato a diventare suo grande amico e poi il suo più grande nemico...
Qualsiasi lettore giunto a questo punto è già stato conquistato dal fumetto di Miura e non può più scappare!
Trascorre il tempo, Gatsu è ormai un guerriero formidabile di 18 anni e la Squadra dei Falchi si è fatta un nome nel regno delle Midlands, ma ecco che compare la prima avvisaglia delle tenebre future: Zodd l'immortale! Il più potente degli apostoli, spietato ma a suo modo dotato di uno spirito cavalleresco che lo rende un cattivo rispettabile dal lettore e non da disprezzare come tanti suoi simili.
La Squadra dei Falchi è entrata a far parte delle truppe regolari dell'esercito del re delle Midlands, Grifis sta rapidamente facendo carriera e i nostri sembrano sistemati, ma Gatsu comincia ad interrogarsi su se stesso e il suo futuro. Lui che non ambisce al potere come l'(ex) amico, chi vuole essere? Dove vuole andare? Inoltre lui e Caska finalmente cominciano ad avvicinarsi.
Tutto scorre nel flusso del Karma, direbbe Void, il capo della Mano di Dio, ma può dirlo anche il lettore sapendo già come gli eventi che Miura narra magistralmente andranno ad intrecciarsi per creare il presente del Guerriero Nero.
La battaglia per la conquista di Dordrey a mio avviso deve qualcosina come ispirazione alla battaglia dei Campi del Pelennor ne Il Signore degli Anelli. Sicuramente Dordrey, pur essendo soltanto un castello si trova in una posizione simile a quella di Minas Tirith. Lo svolgimento è comunque molto diverso e la vittoria finale da parte della squadra dei Falchi segna l'apice delle sue imprese.
...Ma proprio nel momento del trionfo, Gatsu decide di andarsene e seguire la sua strada. Il futuro guerriero nero, pur essendo un "occidentale" (in realtà Berserk è ambientato in un Medioevo fittizio soltanto simile al nostro) ha uno spirito giapponese da samurai, anzi da ronin. Ambisce ad essere pari a Grifis ma inseguendo qualcosa di diverso, meno materiale e forse più spiritualmente profondo. Il suo sembra quasi un percorso alla Musashi Miyamoto. Grifis tenta di fermarlo ma fallisce miseramente perché l'ex alleato e amico è ormai troppo forte per chiunque (chiunque tra gli umani). E' l'inizio della fine. I fili del destino cominciano a tendersi inesorabilmente verso la nascita di Phemt, le Ali delle Tenebre, il quinto negromante e nemesi Gatsu!
Il falco è caduto, prigioniero e torturato, mentre la sua squadra è in fuga e braccata come una banda di ladri. Gatsu? Si è ritirato in montagna ad allenarsi...come un samurai appunto! Le loro strade si incrociano di nuovo e la ruota del destino ormai è in moto, lo dice pure lo "zio teschio", ovvero il Cavaliere del Teschio, un essere soprannaturale che fa la sua prima, fugace apparizione in questo volume e che in futuro si rivelerà un prezioso alleato per il protagonista. L'evento più importante è però l'avvicinamento sentimentale tra quest'ultimo e Caska, perché Berserk è una storia di vendetta, di peccati e valori umani, ma soprattutto è la storia di un uomo che combatte per la sua donna.
I nostri si organizzano per liberare Grifis e ci riescono, ma il giovane dopo un anno di tortura è ormai irrimediabilmente menomato. Tutta la furia di Gatsu si scatena in una delle sequenze più entusiasmanti d(tra le tante) di questo manga che tiene fede al suo nome di "berserk". Il re, ormai folle, dopo i Barkilaka, personaggi apparentemente secondari ma che avranno la loro importanza in seguito (Miura era un genio, nessun dettaglio nella sua sceneggiatura era casuale o futile) ricorre al terribile (però dotato anche di un certo sarcasmo) Wiald...un apostolo!
Wiald è il primo apostolo che Gatsu sconfigge nella sua lunga carriera di sterminatore degli adepti della Mano di Dio. Una battaglia diversa da quelle condotte in futuro come Guerriero Nero, all'epoca non era ancora abituato ai mostri. La sua vittoria, pagata comunque con un bel po' di ferite, la definirei come l'ultimo momento di gioia condivisa tra il lettore e il gruppo di mercenari. Perché il lettore sa. Magari ha dimenticato, preso dalla bella epopea di questa "Età dell'oro" dei personaggi, ma SA che sta osservando le gesta di morti che camminano. Quello che non sa (se legge la storia per la prima volta) è chi oltre a Gatsu sopravviverà al feroce banchetto che si appresta ad incominciare. Disagio ai massimi livelli, che fumetto!
L'Eclissi! Sicuramente quanto di più drammatico ed impressionante io abbia mai letto nella mia storia di lettore di fumetti. La fine di Grifis, la fine di Gatsu il mercenario, la fine della Squadra dei Falchi, la fine di tutto e l'inizio della notte eterna per il Guerriero nero.
"A ciò che stava accadendo poteva essere dato un solo nome: disperazione".
E non è nemmeno arrivato il peggio. E' il volume 13 il più tragico e traumatizzante di tutto Berserk.
Il quinto negromante è nato e della Squadra dei Falchi almeno due sono sopravvissuti (oltre a Rickert che non era presente alla "festa" infernale): Gatsu (ovviamente) e Caska! Merito del Cavaliere del Teschio che ha spezzato il filo del Karma e li ha portati fuori dall'altra dimensione, ma le conseguenze sono state enormi: la ragazza ha perso il senno (ce ne vorranno di anni e volumi per farglielo ritrovare) e Gatsu ci ha lasciato un occhio e un braccio.
"Guerriero marchiato, mostrami come resisterai, con il corpo di un uomo, al deserto delle anime erranti, al mondo della notte che si aprirà davanti a te d'ora in poi".
Il tumulto emotivo che creano questi capitoli ha pochissimi eguali. Mi viene in mente lo scioccante finale di Devilman, ecco, roba del genere.
Concluso il flashback, si torna al presente e alle gesta del Guerriero Nero impegnato con gli elfi della valle della nebbia. Finti elfi perché in realtà sono mostri comandati da Jill. Una storia triste la sua, una ragazzina diventata un apostolo ma Gatsu, pur con tutti i suoi tormenti e dolori, è inarrestabile nel suo percorso di vendetta. Questi capitoli introducono anche i personaggi di Farnese, Serpico e Azan. Specialmente i primi due avranno grande importanza e spazio in futuro diventando dei veri e propri co-protagonisti. Siamo nella fase intermedia di Berserk in cui avviene una lenta evoluzione dell'eroe che passa dall'essere il cinico viaggiatore errante dell'inizio a qualcosa di più somigliante a ciò che era quando ancora esisteva la squadra dei Falchi: un uomo circondato da dei compagni. La strada è lunga...
Dopo aver scoperto che Caska è sparita, Gatsu si mette alla sua ricerca e infine riesce a ritrovarla a Sant'Albione dove è in corso una caccia agli eretici da parte del folle Mozgus. Questa parte di Berserk introduce il personaggio di Isidoro, uno scaltro bambino che si mette in testa di seguire il Guerriero Nero, e porta Farnese e Serpico sulla stessa via. Miura getta quindi le basi per la creazione del nuovo gruppo di compagni del protagonista che diventerà ufficialmente tale dopo la battaglia contro i troll. Ma questo accadrà più avanti, prima c'è da registrare l'evento che dà il via alla trasformazione di questo fumetto in un fantasy completo: il ritorno di Grifis in forma umana, intenzionato a creare un proprio regno come ha sempre desiderato.
Mentre Grifis è intento a creare il suo regno con una nuova Squadra dei Falchi (composta da mostri come lui) ritagliandosi un ruolo da eroe-salvatore agli occhi della gente quando invece è uno spregevole demone, Gatsu è impegnato nel portare Caska al sicuro sull'isola degli elfi. Durante il viaggio a lui si uniscono Farnese e Serpico oltre al ritrovato Isidoro e alla strega Shilke. Pian piano dunque intorno al protagonista si riforma un gruppo, i tempi del cinico lottatore solitario sono distanti ed è giusta la sua evoluzione. Ciò mostra come il personaggio sia "vivo" e ben gestito rispetto ad altri di altri fumetti che non cambiano mai qualsiasi cosa gli succeda. Entra in gioco anche l'armatura del Berserk, un artefatto che può finalmente dare speranza a Gatsu di competere coi negromanti e i loro più potenti apostoli, ma il cardine di Berserk è che egli rimanga sempre umano perciò sono in agguato le conseguenze: da un grande potere derivano grandi dolori!