Dato che piano piano sto esaurendo il lavoro sulle censure presenti nei giganti di tex dopo il numero 14, ho pensato bene di incominciare un altro genere di confronto, stavolta tra la versione originale e quella di Repubblica a colori, non tanto per discutere di vere e proprie censure, ma per rilevare curiosità e modifiche apportate dalla ristampa a colori che a volte snaturano l'originalità del linguaggio bonelliano degli anni 50 - 60 e addirittura interferiscono anche sulle parti disegnate, molto spesso sulla forma e la posizione dei balloon e a volte pure sul loro contenuto. Per iniziare, propongo questa osservazione: gli anni 50 - 60 diventano con Repubblica gli anni 2000. Tesah si è evoluta e non parla più di "scrittura" ma di "simbologia"; il compare di Coffin non dà più del "voi" al malandrino ma semplicemente del "tu". Come cambiano i tempi!
" Una ristampa è sempre una modifica dell'originale. "
credo di si, nel senso che da quello che so io solo l'anastatica è fedele all'originale. ottima iniziativa e hai già riscontrato delle cose importanti. come dicevo in un'altra discussione si perde completamente lo spirito di quegli anni. come vedere John Wayne in Ombre Rosse che parla un linguaggio moderno.
" Una ristampa è sempre una modifica dell'originale. "
credo di si, nel senso che da quello che so io solo l'anastatica è fedele all'originale. ottima iniziativa e hai già riscontrato delle cose importanti. come dicevo in un'altra discussione si perde completamente lo spirito di quegli anni. come vedere John Wayne in Ombre Rosse che parla un linguaggio moderno.
Sai bob, io sono convinto che anche l'anastatica più fedele sia una modifica dell'originale...e non per il fatto che possano essere stati modificati una parola o un disegno: potrebbe giustamente combaciare tutto, ma perché il materiale usato per la stampa non potrà mai avere le stesse caratteristiche di quello adoperato per la versione originale; infatti la parola "anastatica" sta a significare l'aderenza all'originale ma non l'identificazione con esso.
Ed ecco qualche altre curiosità: la prima vignetta di ogni triplice confronto appartiene alla versione originale a striscia, la seconda, censurata, ad un tre stelle spillato che poi è uguale all'edizione da 350 lire, e infine quella del Repubblica a colori. Sono tre diverse versioni...nell'ultimo confronto quella di repubblica sembra avvicinarsi al testo censurato...Sarebbe però interessante sapere da dove ha attinto il contenuto di quei balloon: dalle prime versioni censurate che non possiedo? oppure sono state costruite di sana pianta?
Per quanto riguarda il primo confronto a me , la frase più ad effetto e quindi censurabile secondo il metro di giudizio di allora, sarebbe quella de " la repubblica" , " sono l'uomo che ti farà varcare le soglie dell'inferno".
L'edizione di " Repubblica" , da quello che so non è altro che la riproposta a colori di "Tex nuova ristampa" ed è a questa serie che bisogna fare riferimento sia per quanto riguarda i dialoghi cambiati che la pubblicazione di alcune vignette non censurate:
Come cambia il significato delle immagini con la censura!
"Al diavolo gli sceriffi..."
"Gli sceriffi...puah!". Notare come sia adatta l'espressione del viso del cowboy per la vignetta non censurata e come invece non lo sia altrettanto per quella censurata.
In questo caso sembra andar a pennello la censura del conteggio di tex sostituito dal pensiero del bandito quando vede comparire il suo compare indiano.
come Totò nella Banda degli Onesti che disponeva di filigrana e matrici della banca d'Italia e voleva fare la succursale.
sempre peggio. su repubblica non c'è censura ci sono dialoghi diversi.
Il che rende queste edizioni carta straccia agli occhi dei Texofili puri e duri.
però la nuova ristampa era partita bene con disegni abbastanza fedeli ( avevo visto solo pochi albi dei primissimi numeri ) per quanto riguarda i dialoghi il lavoro di Andrea dimostra lo stravolgimento fatto.
Sono invece differenti nel prezzo, i classic con 66 pagine costano 2,90, i " repubblica" con 300 pagine di cui dieci di introduzione e articoli vari costavano 6,90, molto poco in confronto ai primi anche tenendo conto della qualità della carta tipo rivista.