CITAZIONE (lenuvoleparlanti @ 1/9/2015, 14:24)
Forse non conosci questa storia, i 4 ( Jean-Pierre Dionnet, Philippe Druillet, Bernard Farkas e Moebius) erano all'epoca giovani disegnatori che volevano pubblicare un fumetto nuovo, fatto di storie nuove, siccome avevano difficoltà a farsi editare, crearono una casa editrice loro, che ebbe un successo strepitoso, poi adesso pubblicano di tutto, ma agli inizi era la voce di questa nuova corrente di disegnatori.
All'epoca Breccia e Pratt NON ne facevano parte.
E' stata una corrente storica che ha creato un fumetto alternativo e si facevano chiamare les humanoides
Chiaro?
beh... la storia però raccontiamola bene
solo Druillet e Moebius erano disegnatori, anzi autori completi, dato che oltre a disegnare per altri hanno anche scritto i testi di parte dei loro lavori, Dionnet era fumettista, ma solo sceneggiatore e Farkas non ha mai avuto nessun ruolo artistico, è stato fondatore della casa editrice, ma ha ricoperto solo incarichi manageriali/finanziari.
non erano autori di primo pelo, lavoravano già per Pilot e Druillet e Moebius potevano vantare un esperienza fumettistica decennale; il loro problema non era sicuro quello di farsi editare, però ambivano ad avere uno spazio su cui poter pubblicare le loro storie in piena libertà, senza vincoli o paletti redazionali.
il marchio Umanoidi Associati nasce come dichiarazione di intenti: nel redazionale del primo numero i 4 creatori lo rivendicano come loro nuova identità collettiva, per cui è corretto riferirisi a loro chiamandoli gli Umanoidi.
per gli altri autori, non firmanti il manifesto, è un po' una forzatura. và detto che a fine anni 70 inizi 80, fra i lettori delle riviste italiane, che pubblicavano questo materiale, ma anche fra i critici bastava apparire con il marchio
Metal Hurlant nei credits del copyright per guadagnarsi l'appellativo di Umanoide.
cmq il lavoro fatto da Corben per MH non è certo paragonabile ai fumetti pubblicati da Pratt o Breccia... è sicuramente il
più umanoide dei
non umanoidi.
ci ritornerò nella scheda di Neverwhere