Tratto dal blog Chico e i Fumetti
http://chico-fumetti.blogspot.it/2013/06/c...-o-di.html#moreApro e chiudo questa discussione per tentare di comprendere qualche cosa di più nel mondo dei fumetti e talvolta del malcostume che lo circonda ma sopratutto di provare a DIFENDERCI da eventuali informazioni errate forniteci solo ed esclusivamente con scopo doloso
L'albo di resa è un albo che, rimasto invenduto alla sua prima uscita in edicola, è stato"marchiato" dall'editore o dal distributore con l’obiettivo di riproporlo in edicola successivamente ad un prezzo inferiore di quello di copertina, per smaltire le giacenze. La marchiatura dell'albo era una pratica molto diffusa almeno fino alla prima metà degli anni '80, perché, al contrario di oggi, era molto diffuso il meccanismo di riproposta degli albi vecchi nelle edicole, spesso all'interno di "buste sorpresa" (da qui il termine "fumetto di busta", sinonimo di "fumetto di resa") che contenevano vari albi ad un prezzo vantaggioso. Marchiare l'albo era necessario per evitare che edicolanti furbi togliessero i fumetti dalle buste per rivenderli sfusi a prezzo pieno.
Alcuni collezionisti ritengono che fumetto “di resa” o “di busta” non siano esattamente sinonimi, nel senso che un fumetto del primo tipo non è necessariamente anche del secondo (perché non è per forza finito dentro una busta), ma questa distinzione è quasi filosofica e non cambia la sostanza delle cose: in pratica sono espressioni equivalenti.C'erano vari modi di contrassegnare i fumetti. Il più truce di tutti consisteva nel tagliare un angolo del giornalino:
Il più diffuso, invece, era colorare il bordo superiore o inferiore (o entrambi) di rosso, di blu, o di un altro colore. In altri casi più rari veniva colorata la costa, veniva fatto in un timbro in copertina (metodo diffuso negli anni ’50), o altro.
Poiché l'albo di resa è stato in qualche modo manomesso rispetto al suo aspetto originario, il suo valore in campo collezionistico è generalmente inferiore a quello dello stesso albo che, a parità di condizioni di conservazione, non proviene da resa. Quantificare l'abbassamento di valore non è sempre facile, e dipende da caso a caso. Dipende dalla rarità dell'albo in questione (ovviamente, se l'albo è molto raro la resa incide meno), dalla serie a cui l'albo appartiene, e anche dall'invasività della marchiatura. L'angolo tagliato è di solito un difetto grave già in sé, mentre la colorazione dei bordi è tanto più grave quanto più il colore è pesante e sconfina sulle copertine.
L'aspetto positivo degli albi di resa è che sono più facili da trovare in ottime condizioni di conservazione, poiché a volte si tratta di fondi di magazzino entrati direttamente nel circuito collezionistico senza essere passati per il lettore coevo, e dunque non è infrequente che siano senza segni di lettura e usura. A volte però hanno, più frequentemente rispetto agli albi normali, dei segni ineliminabili sulle copertine normalmente definiti segni di corda, che vanno considerati un difetto in più, specialmente se danneggiano anche la costa:
Questi segni sono dovuti ai numerosi viaggi che gli albi di resa hanno dovuto fare, dai magazzini alle edicole, poi di nuovo ai magazzini, di nuovo alle edicole ecc. poiché viaggiavano in pacchi legati con corda o filo di ferro, come documenta questa bella foto:
Inserire o meno albi di resa nelle proprie collezioni è una questione di gusti personali, ma dipende anche dalle disponibilità economiche e dal tipo di collezione che si sta facendo (e cioè dall'effettiva disponibilità sul mercato di albi non di resa).
Infine, non vanno dimenticate due pratiche legate ai fumetti di resa: la rifilatura e la ripulitura. La rifilatura è un'usanza un tempo abbastanza diffusa e fatta molto spesso in maniera artigianale dal proprietario dell’albo. Consisteva nel tagliare fisicamente la parte colorata per eliminare lo sgradevole effetto estetico. Ciò significava accorciare il fumetto di diversi millimetri. Oggi questo difetto è considerato grave o, se la rifilatura è di molti millimetri e/o intacca le vignette, gravissimo (per intenderci: azzera il valore di albi comunemente reperibili).
La ripulitura è invece una pratica effettuata prevalentemente da restauratori e professionisti, che consiste nel togliere il colore con metodi chimici senza alterare le dimensioni del fumetto (o con alterazioni così minime che rientrano nel margine di fluttuazione in altezza che hanno comunemente gli albi). Pur trattandosi di un intervento molto più "sano" ed efficace rispetto alla rifilatura, lascia comunque delle tracce, per cui non restituisce un albo integro. Considerando che il restauro è un’operazione costosa, molto pochi sono gli albi in commercio che hanno subìto questo trattamento.
Un saluto a tutti sperando che le informazioni siano risultate utili o perlomeno interessanti
Edited by mr.zinoviev - 13/4/2014, 13:32