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Il numero uno di Diabolik, Caratteristiche per riconoscere le varie versioni

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walterdorian
view post Posted on 31/3/2011, 10:40 by: walterdorian
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Giannizzero Nero

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CITAZIONE (andreaelle @ 31/3/2011, 09:43) 
Ecco un topic veramente utile per chi si accosta al re del terrore!
Ovviamente il numero 1 del 1962 è il più quotato e ricercato, purtroppo girano tante copie anastatiche e falsi. Intendiamoci, avendoli in mano difficilmente ingannano perchè, anche se fatti "bene" (cioè identici all'originale), la carta e la copertina non dimostrano i quasi 50 anni. Purtroppo però molto spesso le trattative e gli acquisti avvengono online e quindi ci vuole una maggiore attenzione perchè a volte le immagini e le foto che si inviano possono trarre in inganno. Quante volte trovate qualcuno che vi propone un diabolik a poche centinaia di euro, dicendo di averlo trovato nella cantina della nonna e di non capirci nulla (quindi non garantendone l'autenticità e proponendolo così com'è senza possibile rimborso)?? Non prendiamoci in giro, molte volte questi albi vengono venduti perchè c'è chi rischia una piccola cifra pur di avere una probabilità (secondo me è un'utopia) di trovarsi l'originale da migliaia di euro. Calcoliamo pure che molti non hanno mai avuto per le mani un originale (quindi non possono operare confronti).
Da un esperto di dk come te, quali sono i migliori consigli "pratici" per distinguere i falsi? magari alcuni particolari interni o qualche altra cosa?

Per un collezionista con un minimo d'esperienza, riconoscere un albo completamente falso, fortunatamente è abbastanza semplice, perche il tipo di carta, gli inchiostri attuali sono talmente diversi da quelli degli anni sessanta che per uno che ha avuto fra le mani alcuni numeri uno è pressochè impossibile cadere nella trappola. E' più difficile invece, come hai detto tu, distinguere un falso da un originale per chi non ha mai visto un numero uno originale. Fino a pochi anni fa si diceva di stare attenti ai colori della copertina che dovrebbero essere cupi e poco brillanti, ma adesso con le varie tecniche tipografiche (of set ma anche in indigo) siamo arrivati a ricreare le tonalità molto simili a quelle degli anni '60, quindi per un neofita è diffficile poter capire se l'albo è originale o no. Io dico sempre di fidarsi anche del proprio odorato, infatti un albo vecchio emana dei profumi caratteristici che gli albi nuovi non hanno, ma anche per questa caratteristica bisogna avere un minimo d'esperienza.
Il consiglio che mi sento di dare a tuitti, è quello di poter far verificare un albo a qualche collezionista esperto prima di acquistarlo. se il venditore è una persona onesta, non avrà nulla in contrario. Bisogna stare molto attenti invece quando, il venditore racconta le varie storie di aver trovato il pezzo in una cantina o in una soffitta e che adotta la tattica del "visto piaciuto e preso..... in questo caso al 99,9% si prendono fregature.

Il difficile anche per il collezionista esperto è riconoscere l'autenticità di un albo quando vengono sostituite parti mancanti di un albo. Mi è capitato più di una volta di trovare albi apparentemente originali ma nei quali sono state inserite pagine riprese dalle varie ristampe successive. L'albo n. 1 anastatico quello del 1994, considerato il n. 1 della Swiiss si adatta molto a questo tipo di operazione. Infine voglio segnalare che con l'albo del 1994 sono stati realizzate varie versioni del falso del numero uno, inserendo le pagine interne dell'albo all'interno di una nuova copertina realizzata per l'occasione.


 
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141 replies since 31/3/2011, 08:21   12567 views
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