Nella natia Verona, ove ho trascorso i primi 38 anni della mia vita, esisteva un edicola che aveva, a fianco, un cestone per la spazzatura. Casualmente, mi accorsi un giorno che dentro tale cassone venivano inopinatamente gettati chili e chili di riviste pornografiche, sia a fumetti, sia fotografiche. Io avevo 16 anni... Quello che non conservavo "per consultazione"
lo rivendevo a prezzi stracciati ai compagni di scuole e di merende... La pacchia durò qualche mese: ogni settimana ritrovavo il cestone ripieno di pornazzi e col favore delle tenebre li prelevavo.
Invece recuperavo fumetti (un po' di tutto) e Urania aiutando in parrocchia nella raccolta della carta. Non venivamo pagati ma potevamo trattenere un paio di sacchetti di materiale. Questo quando avevo 13 / 14 anni.
Infine, ricordo una ramazzata clamorosa di fumetti erotici effettuata nella caserma in cui feci il CAR (Centro Addestramento Reclute, durava 1 mesetto). Quando arrivo il momento di lasciare il CAR per andare al corpo, intimorito dalle narrazioni sul trattamento riservato ai novellini (burbe, in gergo) al loro arrivo alla caserma di destinazione racimolai tutti i fumetti erotici abbandonati nelle camerate che riuscì a trovare, aiutato in questo dal fatto che i tapini destinati a Welsberg (tra cui io) furono gli ultimi a partire. Fu una delle idee più geniali che ho avuto in tutta la mia vita. Arrivato al corpo, infatti, distribuì a chiunque li chiedessi i fumetti e divenni benvoluto da tutti.