Posts written by Boldlygo

Consultando i vari database sugli Albi del Falco, mi è sovvenuto che questa intrigantissima pubblicità potrebbe rappresentare la primissima volta che su di un albo Mondadori (e quindi in Italia) compare il nome Superboy e il relativo logo ufficiale, visto che dal cambio di testata al n.546 non è stata pubblicata nessuna storia sua o della Legione: prima ovviamente veniva chiamato semplicemente Nembo Kid da ragazzo, ed è ancora nominato così nel testo dell'annuncio. Puoi confermare?

Bravissimo Elledi, questo thread sta veramente diventando un riferimento, e non solo per gli appassionati di Batman!

Mi verrebbe da dire che a un certo punto la Corno non poté/volle rinnovare i diritti della Marvel, credo per motivi economici, vuoi di liquidità, vuoi di opportunità d'investimento e tentò di sopravvivere con il resto della produzione: non so se qualcuno con maggiore cognizione di causa può confermare.

Sicuramente ho ancora estremamente vivido il momento in cui acquistai l'ultimo numero di Eureka "svuotato" dei contenuti di Castelli e Silver: veramente la sensazione della fine di un'era e di profonda tristezza.

Questa mi è arrivata come un pugno in un occhio!

Dick Dillin (chine F. McLaughlin) da JLA #117



Ovviamente Neal Adams, qualche anno prima



Dillin non mi ha mai fatto impazzire, ma è la prima volta che lo colgo sul fatto.

Io punto agli incentivi. Ma davvero la Warner ha lanciato il marchio Wayne Enterprises?? Per un attimo ho pensato a un pesce d'aprile.

26!

Per tutti i complessi di Edipo, Batmax!

A quanto pare Lob sarebbe lo sceneggiatore Jacques Lob cocreatore di Lone Sloane e collaboratore di Pichard e Gotlib, qui in uno dei suoi rari cimenti come disegnatore (effettivamente se i disegni fossero stati di Pichard l'impressione sarebbe stata diversa).

Batmax sembrerebbe aver avuto un certo seguito, in patria, prima che Lob venisse a mancare prematuramente nel '90.

Non dovevo fare nuovi acquisti o ricerche, ma verificare una cosa su di un ordine già effettuato, quindi mi sono bastati un paio di minuti, se avessi dovuto fare operazioni più complesse avrei rinunciato. L'attesa più o meno è stata quella annunciata.

E' il caso di aggiungere che non solo non si potevano fare acquisti, ma non si riusciva proprio ad accedere al sito! Anche solo per spulciare le ultime uscite bisognava "fare la fila". Meglio perdere qualche click che schiantare i server, evidentemente.

Sì, è inevitabile con buona pace, come dicevo, della vagheggiata net neutrality che si può avere solo in un mondo dove internet viene usata da pochi occasionalmente e con minime richieste di banda (e in cui la stragrande maggioranza dei server e delle dorsali non appartiene a una ristretta minoranza di Paesi). Notavo inoltre che questo servizio di accodamento viene affidato a una società esterna che si è brillantemente inventata il mestiere di eliminacode digitale. Il risvolto positivo potrebbe essere che se devo rischiare di passare un'ora davanti a uno slider su uno schermo, esco, faccio due passi e vado a ordinarlo in fumetteria o in edicola, o qualsiasi altro negozio, a seconda del bene. Troppo ottimista?

Probabile. Grazie dell'informazione.

Infatti non mi preoccupo per la vendita di fumetti, ma per servizi pubblici, helpdesk, alla fine qualsiasi servizio on-line mediamente più richiesto di un e-shop di fumetti, compresa una semplice webmail, che "per sovraffollamento", ti mette in coda. Comunque c'è poco da stupirsi o scandalizzarsi, la "net neutrality" è pura utopia.

Immagino. Non vado allo stadio, ma credo che pure essendo Panini un editore di discreta caratura, si parli di ben altri numeri. Mi aspetto di trovare situazioni simili su sempre più siti e sempre in più occasioni...

Vi ricordate quando con internet si faceva tutto prima, niente attese al telefono, niente code, niente segreterie... Ecco, credo che quell'era sia finita per sempre.

Grazie mille Elledi per questi articoli nostrani (a me ignoti) sulla Bat-mania/batmanite: evidentemente vi fu un genuino sforzo anche in Italia per cercare di diffonderla (e trarne auspicabile profitto). Negli USA quegli anni sono ricordati come gli anni delle tre B (Beatles, Bond, Batman) per dare un'idea del livello di penetrazione culturale del fenomeno, ma da noi la terza B non poteva avere lo stesso successo delle prime due, perché in America e UK fu essenzialmente un fenomeno televisivo, come Bond lo era al cinema e i Beatles, beh... Era impensabile che la TV di Stato investisse senza adeguato ritorno, tranne quello dato dall'indice di gradimento, la cifra astronomica richiesta per acquistare una serie americana di successo appena uscita. Tutti i telefilm che si vedevano in TV in quegli anni erano vecchi di almeno 4-5 anni e acquistati in blocco (pensate a Furia o a Tre nipoti e un maggiordomo, arrivati con un decennio e più di ritardo): purtroppo Batman non durò abbastanza, e quando i tempi erano maturi per un eventuale acquisto, la batmanite era già dimenticata da noi. L'unico tentativo di lanciarla fu la distribuzione del film associato nei cinema, ma, ripeto, Batman era un fenomeno televisivo per un modello di televisione, privatizzata e già a colori, che da noi sarebbe arrivata molto più in là. Se i telefilm fossero arrivati anche da noi, forse la storia editorriale di Batman in Italia sarebbe stata differente, forse la Mondadori avrebbe ritenuto i dirirtti, chissà?

Anche perché fu proprio il successo televisivo, probabilmente, a consentire al Pipistrello di sopravvivere fino a oggi: Batman, insieme con altri supereroi DC era in calo di vendite, poco popolare, e in aria di chiusura, ma con il telefilm si trovò lanciato in cima alle classifiche, riuscendo a sopravvivere di slancio fino agli anni '80, dove rischiò nuovamente una chiusura, almeno parziale e fu salvato prima dalla lungimiranza dell'editore e infine lanciato definitivamente nell'olimpo da Frank Miller e Tim Burton. Senza Adam West e gli altri forse non sarebbe arrivato agli anni '70 o ci sarebbe arrivato come eroe "d'appendice" al pari di Green Arrow o Hawkman.