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| Trovavo divertente leggere le strisce di Carlo ed Alice sulla settimana enigmistica ( che poi conobbi col nome originale sulle pubblicazioni della Corno). Ci dilettavano presentandoci una quotidianità anglosassone che era lontana allora dalla nostra realtà, oggi forse meno: quella di un fannullone ubriacone che scommetteva sulle corse ippiche o canine, giocava a bocce od a biliardo e freccette e viveva col sussidio di disoccupazione che nel Regno anglosassone veniva erogato, sembra, all'infinito. Al lanciatore di freccette di Reginald Smithe si aggiunse, pubblicato e diffuso sempre da Secchi, un altro campione indigeno, Tommy Wack, che sebbene impiegato in fabbrica non mi pare che avesse maggior voglia di lavorare del suo predecessore. Tutte storie brevissime che si sviluppavano in quattro vignette. Piacevoli ma non al punto di cercarle raccolte in volumi monografici o perlomeno io non ho mai avvertito questa esigenza. E' una questione di gusti ( come sempre): prima o poi vorrei invece recuperare gli oscar Mondadori dedicati alle creature di Johnny Harth ( B.C. e il mago Wiz) . Soprattutto l'ultimo era spassosissimo ed in qualche modo anticipava ( ambientazione e contesto) lo spirito che avrebbe animato anche il nostrano " Maxmagnus". Non penso di acquistare la serie in edicola... Semmai lo rileggerò su quei numeri degli speciali di Eureka che ne pubblicarono le storie (dopo aver letto Spirit)...
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