| Di Alan Ford ho letto i primi 200 numeri, Kriminal lo sto leggendo adesso per la prima volta (a parte qualche numero sparso letto nel corso degli anni) proprio con la sua serie a colori. L'arte di Magnus è insuperabile, a parte i primissimi numeri non c'è una vignetta non riuscita (a colori o no), ma i testi, onestamente, non sono all'altezza di quello che si leggerà qualche tempo dopo su Alan Ford. A parte gli errori, le imprecisioni geografiche e linguistiche e gli errori di continuità tipici di tutta la produzione del Bunker: trame sbilanciate, confuse, a volte assurde e incoerenti ove non siano dei veri e propri nonsense. Alcuni di questi aspetti si ritroveranno anche su Alan Ford, ma ben più mitigati e soprattutto meno rilevanti in un fumetto comico/grottesco, ma in un poliziesco, un noir, per quanto con poche pretese mi sembra assurdo. Particolarmente fastidiose alcune storie che si dipanano lentamente in 110 pagine per poi chiudersi in maniera frettolosa e raffazzonata nelle ultime 6. Onestamente sono rimasto parecchio deluso, e mi sono fatto l'idea che senza quel piccolo capolavoro di genio comico e figurativo che sono stati i primi 75 numeri di Alan Ford, l'autore milanese non avrebbe lasciato gran memoria della sua opera pregressa. Non dico che non avesse idee anche innovative, ma la realizzazione è pedestre e non all'altezza di altri neri non eccelsi del periodo che mi sia capitato di leggere, Diabolik su tutti. Tuttavia non sono un esperto del genere e forse opere più recenti, che non conosco, come Daniel o la decantata Kerry Kross sono a un altro livello, ma se dovessi giudicare dalla lettura del pluri-ristampato Kriminal il mio giudizio spassionato sarebbe molto simile a quello di Magnus semper Magnus. Anche questo è un motivo che mi ha convinto a rinunciare a Satanik, pur se mi spiace per la parte figurativa.
|