I Sex pistols erano senz'altro migliori di quanto ci hanno fatto credere, con il bassista originario avrebbero fatto molto di più.. poi purtroppo sono entrati in un ingranaggio che non aveva niente a che fare con la musica. Sottovalutati ma immensi.
Questo super-gruppo rappresenta la risposta a tutti coloro che ancora si domandano se gli extra-terrestri siano mai giunti sul nostro pianeta e se hanno mai vissuto in mezzo a noi.
Keith Emerson (pianoforte, organo e sintetizzatori), Greg Lake (basso, chitarre e voce) e Carl Palmer (batteria e percussioni), furono etichettati come super-gruppo per via delle loro precedenti e prestigiose carriere vantate prima della costituzione del gruppo.
Diedero vita a una sorta di collaborazione a dir poco sbalorditiva, con performance da primato (si pensi solo a Emerson in grado di suonare dal vivo tre tastiere contemporaneamente)
Spesso la loro musica era talmente complessa e virtuosa da renderne difficile l'ascolto. Rimane una formazione simbolo del rock progressivo.
Consiglio vivamente i loro secondo, terzo e quarto album. In particolare Brain Salad Surgery, considerato una pietra miliare.
Album in studio:
1970 – Emerson, Lake & Palmer 1971 – Tarkus 1972 – Trilogy 1973 – Brain Salad Surgery 1977 – Works Volume 1 1977 – Works Volume 2 1978 – Love Beach 1992 – Black Moon 1994 – In the Hot Seat
È un pezzo che ha fatto la storia del boogie-woogie e del jazz. Molti artisti lo hanno reinterpretato e arrangiato. Fra questi arrangiamenti una delle cover più famose è quella di Keith Emerson degli Emerson, Lake & Palmer, che conobbe un successo strepitoso in Italia nei primi mesi del 1977, quando fu utilizzata come sigla del programma televisivo Odeon. Tutto quanto fa spettacolo su Rai 2, creato dai giornalisti Brando Giordani ed Emilio Ravel. Spesso sono stati fatti arrangiamenti per big band. La versione originale del 1927 è incisa su dischi Paramount per l'America e Parlophon per l'Europa.
Un altra band del periodo progressive, sempre pomposa e pretenziosa, ma di grande efficacia sonora.
Yes
I loro primi album prog, prima di diventare un gruppo pop, li vedeva spesso alle prese con tracce lunghe e abbondantemente strumentali. La voce sottile e stridula di Jon Anderson arricchiva il già colorito repertorio sonoro sinfonico ed elettronico. Un gruppo del quale consiglio sicuramente il terzo (The Yes Album) e il quarto (Fragile) album, usciti entrambi nel 1971. Io ho voluto prendere anche un album fuori contesto prog e molto più vicini al pop-rock (90125) uscito nel 1983, ma unicamente perchè contiene la bellissima canzone Owner of a Lonely Heart
Ovviamente non è la loro unica canzone meritevole. Ecco altre hit del gruppo.
1970 – Emerson, Lake & Palmer 1971 – Tarkus 1972 – Trilogy 1973 – Brain Salad Surgery 1977 – Works Volume 1 1977 – Works Volume 2 1978 – Love Beach 1992 – Black Moon 1994 – In the Hot Seat
D'accordo che non è un album registrato in studio, strano però che qui non venga riportato il loro terzo album, cioè Pictures at an Exhibition, che, pur essendo live, presenta però materiale inedito ( fecero un concerto nel quale rifecero nel loro stile un'opera di un pianista dell'800 ), e quindi è di fatto un vero e proprio album, anche se live, non essendo la classica esibizione live di propri brani.
Eccone la copertina.
A me gli ELP piacciono moltissimo, e anch'io ricordo che da bambino restai colpito nel vedere Emerson che suonava il piano tra le onde del mare nella sigla di Odeon
Di Emerson ho anche il vinile con la colonna sonora che fece per il film Inferno di Dario Argento.
Non ho mai avuto il piacere di vederli dal vivo, però, alcuni anni fa ( nel 2015 ), ho avuto l'occasione almeno di vederne un terzo, ovvero Carl Palmer, il batterista
Si esibì a Ficulle ( una località umbra ) con la sua band, e ovviamente suonarono un mucchio di classici di ELP, compreso Tarkus per intero! ( brano che da solo prendeva un'intera facciata dell'omonimo album ).
Palmer, nonostante l'età, un vero e proprio terremoto! Pestava a più non posso come un dannato, senza perderci in precisione!
Torniamo all'hard rock anni 70 proponendo un'altra band ultra famosa che ha sfornato dischi e colonne sonore per quasi quarant'anni
Aerosmith
In Italia spopolarono letteralmente dalla fine degli anni 80 in poi. Più precisamente dal 1989 con l'album Pump. Da quel momento in poi ci proposero singoli di successo uno dietro l'altro, ma le mie preferenze vanno al loro periodo più rockettaro degli anni 70.
I miei dischi preferiti sono due, che reputo di pari bellezza: Toys in the Attic (1975) e Rocks (1976). Per non farmi mancare i loro singoli più commerciali della seconda parte di carriera, mi sono procurato anche una raccolta.
Cito da Wiki:
Gli Aerosmith hanno piazzato ben 27 singoli ai primi 40 posti di numerose classifiche mondiali, nove al numero uno della Mainstream Rock Tracks. Hanno vinto numerosi premi, tra cui quattro Grammy Awards e dieci MTV Video Music Awards; nel 2001 sono stati inseriti nella Rock and Roll Hall of Fame. Ancora oggi continuano a suonare dal vivo in tour, guadagnando in media un milione di dollari a esibizione. La rivista Rolling Stone li ha inseriti al 59º posto nella sua lista dei 100 migliori artisti di sempre. Nel 2011 il sito Gibson.com li ha classificati al 2º posto tra le 50 migliori band rock americane. Il gruppo ha una consolidata base di sostenitori, chiamata Blue Army.
Album in studio:
1973 – Aerosmith 1974 – Get Your Wings 1975 – Toys in the Attic 1976 – Rocks 1977 – Draw the Line 1979 – Night in the Ruts 1982 – Rock in a Hard Place 1985 – Done with Mirrors 1987 – Permanent Vacation 1989 – Pump 1993 – Get a Grip 1997 – Nine Lives 2001 – Just Push Play 2012 – Music from Another Dimension!
Colonne sonore:
1993 – Mrs. Doubtfire: Dude Look Like a Lady 1994 – Ace Ventura: l'acchiappanimali: Line up 1995 – Cuore cattivo: Season of Whither 1998 – Armageddon - Giudizio finale: I Don't Want to Miss A Thing, What Kind of Love Are You On, Sweet Emotion, Come Together 2002 – La cosa più dolce: I Don't Want to Miss A Thing 2004 – Starsky & Hutch: Sweet Emotion (utilizzata nei titoli di coda) 2010 – Red: Back in the Saddle 2010 – The Fighter: Back in the Saddle
Rimanendo nella sfera dei rockettari anni '70, ci sono tanti gruppi famosissimi dei quali non ho approfondito molto la discografia perchè non mi hanno impressionato più di tanto. Per cui ho evitato i vari "best of" a favore del loro album migliore. Mi sono concentrato sui loro dischi che potevano piacermi dall'inizio alla fine, senza dover saltare metà delle tracce. Ecco una delle mie selezioni:
Iron Butterfly - In a Gadda da Vida (1968)
Judas Priest - Sad Wings of Destiny (1976)
Nazareth - Play 'n' the Game (1976)
Rush - 2112 (1976)
Rainbow - Long live rock 'n' roll (1978)
Certo che pensare a quanti gruppi si esibivano e quanti dischi uscivano in quel periodo rispetto a ora, fa veramente una gran tristezza. Non so se il rock potrà mai tornare ai fasti degli anni 70 col mercato discografico che si muove ormai solo per vie digitali e con qualche vinile per collezionisti.
Assolutamente da ascoltare "Exit... Stage Left" dei Rush. Secondo album dal vivo ufficiale ,che racchiude il meglio del periodo progressive della band.
Tornando al prog, quello più articolato e sperimentale, voglio ricordare i
King Crimson
Da grande band inglese qual' era, non si limitò al progressive, ma sperimentarono diverse influenze: jazz, folk, classica, psichedelia, hard rock ed elettronica. I King Crimson hanno influenzato molti artisti contemporanei e il loro nome è spesso un punto di riferimento.
Di tutta la loro produzione discografica io venero solo i loro primi tre album, tra l'altro molto diversi tra loro.
Cito da Wiki
La musica dell'album di debutto In the Court of the Crimson King, riconosciuto come il capolavoro del gruppo, si caratterizza per le sonorità funeree e maestose, e raramente concede momenti pacati, mentre il seguente In the Wake of Poseidon (1970) è più incentrato sul mellotron. Alla maestosità dei primi due album si contrappone il sound meno melodico di Lizard (1970), primo di una serie di dischi dai connotati che diverranno sempre più astratti. Durante la loro terza reincarnazione, attiva tra il 1981 e il 1984, il gruppo ha riadattato il proprio modus operandi al new wave e al post-punk.
Discografia:
1969 – In the Court of the Crimson King 1970 – In the Wake of Poseidon 1970 – Lizard 1971 – Islands 1973 – Larks' Tongues in Aspic 1974 – Starless and Bible Black 1974 – Red 1981 – Discipline 1982 – Beat 1984 – Three of a Perfect Pair 1995 – THRAK 2000 – The ConstruKction of Light 2003 – The Power to Believe
CITAZIONE (Dave-69 @ 9/5/2021, 23:21)
Assolutamente da ascoltare "Exit... Stage Left" dei Rush. Secondo album dal vivo ufficiale ,che racchiude il meglio del periodo progressive della band.
Finchè siamo in tema di progressive, ero dubbioso se citare questo gruppo oppure no... Il mio timore era quello di non sapere come scrivere adeguatamente dei commenti per una formazione così bizzarra e dalla musica così difficilmente identificabile. Veramente sono in difficoltà.... Indubbiamente un nome che a prescindere dai gusti personali merita un posto di riguardo nel decennio dei 70.
Sto parlando dei
Gong
Citazione da Ondarock.it
Con una bizzarra saga musicale, culminata nella trilogia di "Radio Gnome Invisible", i Gong di Daevid Allen e Steve Hillage hanno dato vita a una nuova, fantasiosa idea di rock, in cui convergono psichedelia, progressive e sperimentazioni jazz-rock. Con un inconfondibile tocco di ironia "freak"
Ascoltare l'intera loro discografia mi è stato impossibile, però ritengo che tre dei loro album siano meritevoli di analisi (Trilogia di Radio Gnome Invisible) e consiglio anche "Fish Rising" il primo LP del 1975 di Steve Hillage come solista (chitarrista dei Gong nel periodo migliore).
In particolare dei Gong adoro l'album You per alcuni pezzi veramente cosmici tipo "The Isle of Everywhere"
Cito da Wiki:
I Gong sono un gruppo di rock progressivo fondato dal musicista australiano Daevid Allen, precedentemente membro dei Soft Machine. Il loro stile è talvolta catalogato anche come space rock ed ha uno strettissimo legame con la scena di Canterbury. Una delle caratteristiche più particolari del gruppo è l'anticonformismo dei suoi membri (a partire da Allen), e la variopinta "mitologia" messa in scena nei loro testi. Intorno al gruppo principale Gong hanno ruotato un grande numero di formazioni e gruppi paralleli.
Una serie di personaggi fantastici, soggetti e ambientazioni sono ricorrenti negli album di Daevid Allen e dei Gong e nei primi lavori di Steve Hillage. Gli elementi di questa mitologia sono sviluppati in una storia che Allen sostenne di aver ideato per effetto di una visione che egli stesso avrebbe avuto durante "il plenilunio della Pasqua del 1966". Secondo tale visione lui non era che un esperimento sotto la supervisione di forze soprannaturali che chiamò i Dottori dell'Ottava, i quali alimentano e trasformano ogni forma di vita attraverso la musica. A partire da questa visione cominciò ad elaborare tutta la filosofia Gong.
La mitologia è suggerita attraverso tutti i primi lavori dei Gong, ma solo con la trilogia di Radio Gnome (1973-1974) assume il ruolo di tema centrale degli album. La mitologia ha un carattere semiserio e gran parte di essa si riferisce in qualche modo alla produzione e al consumo di tè (più probabilmente, tè di funghi allucinogeni). I personaggi della storia sono spesso usati come pseudonimi dei componenti della band, tra i quali Daevid Allen è Zero, Mike Howlett è Mista T Being e Gilli Smyth è la strega buona Yoni.
Album in Studio
1970 - Magick Brother, Mystic Sister 1971 - Camembert Electrique 1973 - Flying Teapot 1973 - Angel's Egg 1974 - You 1976 - Shamal 1992 - Shapeshifter 2000 - Zero to infinity 2009 - 2032 2014 - I See You 2016 - Rejoice! I’m Dead! 2019 - The Universe Also Collapses
Citazione di Daevid Allen:
"Qualsiasi cosa i Gong significhino per te, è molto probabile che significhino per qualcun altro l'esatto opposto, il che è molto soddisfacente per me. Sono orgoglioso dello spirito libero dei Gong, che non è mai stato compromesso per ragioni commerciali, giuste o sbagliate che fossero."
Da riscoprire solo per chi ama la musica a 360°!!!
Per concludere la mia personale carrellata di musica progressive e della sua sotto corrente legata alla città di Canterbury, posto alcuni album veramente belli di alcune band delle quali non ho approfondito la discografia, ma mi sono concentrato sui migliori LP.
Van Der Graaf Generator - Pawn Hearts Affascinate in tutta la sua sperimentazione.
Caravan - The land of grey and pink Semplicemente meraviglioso.
Gentle Giant - Gentle Giant Non è il più famoso, ma il mio preferito.
Khan - Space Shanty
Questo gruppo merita un approfondimento a parte (fonte Wiki).
Fondati nel 1971, si sono sciolti l'anno successivo dopo aver pubblicato questo unico album. Il chitarrista e cantante londinese Steve Hillage, reduce dall'esperienza nella band di rock-blues degli Uriel, si trasferisce nel 1968 a Canterbury per entrare all'università. Qui conosce i membri delle locali band, particolare importanza riveste l'incontro con i Caravan e il loro manager Terry King. Nei due anni di permanenza in città allarga i suoi orizzonti musicali e registra alcuni demo con alcuni membri della sua ex band; King, favorevolmente impressionato dalla musica di Hillage, ne diviene il manager.
Alla fine del 1970 Hillage abbandona gli studi, torna a Londra e nell'aprile del 1971 forma i Khan con due musicisti che ruotavano nel progetto The Crazy World di Arthur Brown: Dick Heninghem alle tastiere e Nick Greenwood al basso, ai quali si unisce l'ex Delivery Pip Pyle alla batteria. Quest'ultimo però lascia presto la band per entrare nei Gong e viene sostituito da Eric Peachey.
Terry King fa ascoltare alla Deram il materiale che Hillage aveva preparato e la casa discografica offre un contratto alla nuova band per la realizzazione di un album. Dopo una serie di concerti, molti come gruppo spalla dei già famosi Caravan, in ottobre Heninghem viene sostituito da Dave Stewart, già negli Uriel con Hillage, che partecipa come ospite essendo sotto contratto con gli Egg.
Con questa formazione entrano in studio verso la fine del 1971 per registrare il loro primo ed unico album, Space Shanty, pubblicato nel maggio del 1972 con sei brani tutti firmati da Hillage, eccetto uno in cui collabora Greenwood. In una successiva edizione pubblicata dalla Eclectic Discs, verranno aggiunte due bonus track registrate con Heninghem prima della sua uscita dal gruppo. I testi sono solari e risentono fortemente dell'adesione di Hillage al movimento hippy; malgrado siano lontani dalla follia dadaista che caratterizza i lavori dei Gong e dei Soft Machine, contribuiscono a fare dell'opera un classico della musica di Canterbury e dell'intero rock progressivo.