Sheena e Pantera Bionda, le tarzanidi del fumetto!

Di solito tavole e fumetti d’epoca li acquisto non solo per la loro bellezza o importanza collezionistica, ma anche per la loro particolare collocazione storica, l’influenza che hanno avuto su altre pubblicazioni ed il loro possibile impatto sulla società del periodo. Un genere molto diffuso tra la fine degli anni ’30 fino agli inizi del 1950 fu quello di alcuni personaggi femminili le cosiddette tarzanidi del fumetto, personaggi nati dal successo delle strisce a fumetti di Tarzan, apparse nel 1929 su disegni di Hal Foster. Tutto questo stimolò negli anni trenta la creazione di diversi tarzanidi tra cui appunto alcune varianti al femminile, le cosiddette “Jungle Girl”, le "ragazze della giungla"
La primissima Jungle girl fu Sheena che debuttò nel 1937 sulle pagine della rivista britannica Wags. Fu ideata addirittura dal grande Will Eisner e da Jerry Iger.
Sheena introduceva alcune caratteristiche inedite per quei tempi, una lunga chioma bionda e un bel fisico da pin-up, fu la prima "ragazza della giungla" a indossare un audacissimo (per l'epoca) bikini di pelle di leopardo, che ben presto sarebbe diventato un marchio di fabbrica.
Subito dopo l’Inghilterra Sheena debuttò negli Stati Uniti (1938) nella rivista della Fiction House “Jumbo Comics” n.1 e successivamente, nel 1942, ebbe una propria serie di 18 numeri, “Sheena Queen of the Jungle”, il primo albo a fumetti in assoluto a essere intitolato a un personaggio femminile, battendo di alcuni mesi il n.1 di Wonder Woman!
Sheena venne pubblicata ininterrottamente nei fumetti fino al 1953, quando oltre alla crisi del settore ci fu un inasprimento della censura. Nel 1954 lo psichiatra Fredric Wertham pubblicò Seduction of the Innocent, un volume contro i fumetti e in particolare contro le figure femminili poco vestite e nello stesso anno nacque la Comics Code Authority, l'organo di autoregolamentazione del fumetto statunitense che diede il colpo di grazia con la conseguente chiusura di tutte le serie con jungle girls inclusa Sheena.

In Italia troviamo alcune avventure d Sheena all’interno della serie Jumbo Comics dell’editore De Leo, in particolare nei numeri 2 e 6 del 1950. Faccio notare il n.6 che ha la stessa copertina dell’edizione americana del n.5 di Sheena, ovviamente in Italia la copertina è stata censurata, il vestito è allungato!

Attached Image: jumbo 6 Italia e Sheena 5 usa

Questo è il n.1 di Jumbo Comics della De Leo, l’editore italiano ha mantenuto lo stesso nome della serie americana, purtroppo la serie è durata solo 8 numeri.

Attached Image: jumbo 1 De Leo Italia

All’interno della mia collezione sono riuscito a inserire anche una tavola originale di Sheena, sono pezzi poco comuni, presa direttamente negli Stati Uniti, disegnata da Robert Webb e Matt Baker, quest’ultimo molto famoso per le sue meravigliose figure femminili, si dice abbia ispirato Dave Stivens. Baker è indicato come il primo afroamericano a realizzare fumetti, purtroppo è scomparso nel 1959 a soli 38 anni per problemi cardiaci, quindi le sue opere sono abbastanza rare. Questa tavola è pubblicata su Jumbo Comics n.75 del 1945 e successivamente su Sheena n.18 del 1952, in questo passaggio la pagina è stata modificata e censurata!

Attached Image: Sheena, Queen of the Jungle #18, page 4 jumbo comi

Questi sono i due albi in cui è pubblicata la tavola, prima in Jumbo e poi in Sheena.

Attached Image: jumobo comics 75 1945 e Shhena 18-1952

Il fenomeno Jungle Girl si è verificato anche in Italia, siamo nel 1948, pochi anni dopo la guerra, qui le avventure di Sheena, già molto popolare in America, sono arrivate alla Casa Editrice A.R.C. di Pasquale Giurleo, ma non per essere pubblicate ma bensì per essere imitate, è così che nella edicole italiane esce Pantera Bionda, la prima Tarzanide del fumetto italiano, su testi di Giacomo Dalmasso e disegni del bravissimo Enzo Magni (Ingam) e altri. Questa fascinosa serie di ben 108 numeri ebbe un effetto dirompente sull’immaginario adolescenziale del primo dopoguerra e Magni utilizzò la sua esperienza e il suo talento di disegnatore di pin-up creando un personaggio dal forte sex-appeal mentre Dalmasso creò una delle prime figure di eroina indipendente nella storia del fumetto italiano.

Attached Image: Pantera Bionda -108

Come in America anche in Italia la censura non tardò ad intervenire, imponendo, a partire dal n.45 del 1949, un costume intero al posto del bikini alla nostra eroina, ma questo e solo un piccolo episodio, già nei primi numeri il costume ebbe delle piccole modifiche, per non parlare degli albi ritirati dalle edicole e delle cause in tribunale! Questo per far capire come un “banale” fumetto poteva provocare un vero e proprio putiferio nella società dell’epoca. La donna non poteva essere una protagonista indipendente, questo provocò la chiusura della serie col n.108 e con il matrimonio di Pantera Bionda che si può leggere come una resa nei confronti dell’indipendenza della donna. Insomma questo genere di albi sono interessanti non solo per la bellezza intrinseca del fumetto ma anche per quello che hanno da raccontarci sul pensiero della società dell’epoca.

Ecco alcune copertine dove si nota la censura del vestito, sempre più lungo!!

Attached Image: lotto PB

a tutti.
Siccome quasi contemporaneamente sono riuscito a prendere sia la tavola che gli albi, ho deciso di aprire questa discussione a parte, perchè le due cose sono collegate, poi magari inserisco gli oggetti anche nella sezione nuovi acquisti.
A parte i due albi americani che ho inserito per conoscenza della pubblicazione della tavola, il resto dei fumetti italiani sono i miei, la Pantera Bionda è completa, l'ho ritirata al Comicon di Napoli, Jumbo della De Leo ho solo il n.1, ma visto i nuovi arrivi penso di acquistare anche gli altri, non sono difficili.

Inserisco una foto del disegnatore M. Baker, è anche una copertina di un volume a lui dedicato.

Attached Image: Matt Baker

fortunatamente li ho trovati già così, tempo risparmiato!