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Quel "tiro mancino", quando Raviola abbandonò i suoi personaggi

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il sassaroli
view post Posted on 1/12/2022, 21:14 by: il sassaroli
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Re del Delitto

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Vi propongo una disamina (non mia) sull' Alan Ford n.65 "Un tiro mancino". Prendere in mano l'albo e ditemi che ne pensate.

Secondo la versione data dallo stesso Bunker, in questo numero fu lo stesso Magnus a dar concreta realtà al titolo rendendosi uccel di bosco e facendo pervenire in notevole ritardo non le consuete tavole a matita ma solo degli approssimativi abbozzi a pennarello. Su questi schizzi avrebbe lavorato Luigi Corteggi per portare il tutto a lavoro finito.
A mio parere però alcune tavole sono invece state realizzate interamente da Chiarini e da Romanini.
La tavola n 13 permette di apprezzare il tipico tratto di Corteggi; lo si nota soprattutto nella realizzazione del Numero 1, nelle linee della barba nel riflesso del cappello. E' un tratto molto deciso, piuttosto sottile e asciutto, a volte un po' squadrato.
Le tavole 36 e 39, invece, sono evidentemente di Chiarini. Il suo stile è inconfondibile: corposo, grosso, ricco di neri, un po' piatto (in questo caso Chiarini non ha dovuto ripassare a china ma reinventare il disegno e quindi balzano fuori le sue difficoltà con il senso della profondità: la figura del Numero Uno nella 39 è molto schiacciata).
Nelle tavole successive compare la mano di Romanini, con il suo stile rotondo, quasi pennellato, elegante, con meno vigore architettonico d'insieme del maestro Magnus, ma con una sua compiutezza di quadro sempre ben bilanciata. Tantissimi i segnali rivelatori del suo stile: gli aloni di luce nel gruppo di spalle e la definizione dei mattoni nella prima tavola; l'espressione del Conte (che ritroveremo spesso nelle chine su Piffarerio) e la tracciatura dello zigomo di Bob, nella tavola 41; il fiocco al collo del Cospiratore e il profilo sinuoso di Bob nella terza; le decorazioni dei tendaggi e le modanature nelle pareti della quarta...
Alla tavola 51 riappare Corteggi: basti osservare i capelli irsuti di Bob (li ritroveremo in In Transilvania c'è un castello che...), il viso del Conte (composto in modo non proprio ineccepibile), la foglie di agave in primo piano. Da qui fino alla fine dell'albo vedo solo la mano di Corteggi.
 
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70 replies since 26/11/2020, 18:19   2965 views
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