Giannizzero Nero
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| Buonasera, io ho un piccolo museo di Topolino, un paio di vani con librerie piene di topolini dal n.1 ad oggi, anche quelli anteguerra, non tutti originali, tre vetrine con gadget di tutti i tipi, allegati e per abbonati, un bel po di litografie e poster delle fiere, disegni e tavole originali, insomma una raccolta non comune…. sulla carta, ma sarebbe meglio dire sul foglio di quaderno della mitica lavandaia, varrebbero un botto ma in realtà il botto lo faccio io se voglio spossessarmene….ho provato a chiedere alla casa torinese di valutarlo, la diplomatica risposta è stata che ci saranno pezzi buoni ma anche tanti comuni per cui…. Per cui cosa? non è una risposta, è ovvio che sarebbe così. ma il blocco, l'interezza varrà qualcosa o no? alla fine ho compreso che è appunto TROPPO, quello che noi collezionisti reputiamo un valore, la grandezza delle nostre collezioni, i numerosi pezzi faticosamente raccolti, è un ostacolo insormontabile nel vendere. Questo accadeva anni fa per cui ho lasciato stare e ho continuato a comprare il Topolino e tutti gli ammennicoli; oggi se volessi alienare la proporrei all'altra casa d'aste olandese e vedrei se metterebbe in vendita e poi spererei che qualche sceicco appassionato prenda il blocco, librerie e vetrine comprese. oppure alle famose case d'aste londinesi; tenete conto che per assicurarli nessuna compagnia italiana si è dichiarata disponibile, sono dovuto andare dai Loydd's di Londra….e farò lo stesso quando vorrò' vendere...probabilmente MAI come ho letto in un post CI PENSERANNO GLI EREDI aggiungendo "quello il nonno era fissato con ste cazzate", come ho sentito dire a volte comprando io dei pezzi da appunto eredi "indegni". per cui quando qualche amico in visita mi chiede "Cavolo, quanto varrà?tanto vero…" rispondo: tanto per me, nulla per il mondo!
Ma sempre come ho letto in questa discussione e sono daccordissimo, si colleziona per amore non per soldi!!!!
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