Darwin, miniserie Audace

In edicola hanno ormai trovato un loro ben definito spazio gli albi Audace, etichetta "adulta" di SBE. Questa volta tocca a Darwin di Masiero (testi) e Piccatto, Riccio e Santaniello (disegni).
Si tratta di una miniserie in otto numeri inserita nella collana Orient Express, dove, in precedenza, erano stati pubblicati i 7 numeri di Deadwood Dick. Quindi Darwin n.1 corrisponde al n.8 di Orient Express. Brossurato, 17X23, copertina plastificata, 64 pagine in b/n a 3.90 €.
Da rilevare che non si tratta di un esordio assoluto, in quanto l'ambientazione (punto forte della storia, anche se non particolarmente originale) e i protagonisti (non così accattivanti, a parer mio) erano già stati definiti nel 1012 in un omonimo volume della collana Romanzi a Fumetti Bonelli (il settimo).

Edited by il sassaroli - 16/6/2019, 07:59

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Minirecensione? Ok, cominciamo da ciò che c'è di buono: Darwin sfoggia una delle migliori grafiche di copertina che si siano viste negli ultimi 30 anni! Al di là del disegno (semplice ma efficacissimo), tutto il progetto grafico pare essere stato studiato meticolosamente. È vero che si tratta di una caratteristica in comune con gli altri albi Audace, ma questa volta il risultato è superlativo. Il primo numero di Darwin è caratterizzato da una tricromia (bianco nero e verde) ad alto contrasto, in cui risalta il baffo rosso del logo Audace. La coerenza cromatica si estende anche alla costina dell'albo.
La quarta di copertina mostra che anche il prossimo numero continuerà su questa strada con una tricromia bianco, indaco e magenta.
Da segnalare anche la particolarità del disegno di questa prima e della prossima copertina, che presentano un orizzonte nettamente obliquo rispetto all'ortogonalità dei lati dell'albo, aumentando il senso di straniamento dell'immagine.

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Passiamo ai contenuti. Dico subito che la storia non mi ha entusiasmato. Non era facile dare un incipit efficace e allo stesso tempo presentare i molti protagonisti; non era facile mettere nelle stesse condizioni il lettore che si avvicina a Darwin con questo primo numero è quello che già aveva letto il volume dei Romanzi a Fumetti Bonelli. A mio (criticabilissimo) giudizio Masiero ha messo molta carne sul fuoco e l'ha servita troppo al sangue: si parte con un rapidissimo riassunto di ciò che è successo nel volume dei Romanzi a Fumetti, poi si passa a un prologo che occupa la metà dell'albo, mentre la seconda metà è dedicata alla presentazione dei personaggi "in media res". La divisione risulta evidente anche sul bordo: riassuntino in bianco, prologo in nero e presentazione in bianco.
Il tutto mi è sembrato un po' schematico e non ha contribuito granché a farmi appassionare alla vicenda e men che meno ai personaggi.
Una parola sui disegni? No, meglio di no. Per il rispetto e l'ammirazione che nutro per Piccatto solista, non voglio dir nulla su Piccatto con assistenti.
Si continua? Ma sì, dai. Questo primo numero non mi è sembrato un granché ma è anche un numero introduttivo, che non consente dare un giudizio definitivo: una seconda possibilità va data.

Edited by il sassaroli - 16/6/2019, 07:59

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Secondo numero. La lettura mi è risultata più gradevole rispetto al precedente: poco a poco la tanta carne sul fuoco sta raggiungendo il giusto punto di cottura. Da un lato si comincia a intuire il disegno complessivo della vicenda (lo spazio lasciato ai flash del passato è minore ma più chiaramente collegato al racconto principale), dall'altro le avventure quotidiane dei tre gruppi stanno diventano interessanti. Nel complesso questo numero mi sembra meglio riuscito del precedente e mi ha convinto ad andare avanti.

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Terzo numero. Ormai la struttura della miniserie sembra chiara: seguiremo il viaggio dei protagonisti (divisi in tre gruppetti) verso una meta comune, dove accadrà qualcosa che darà senso a tutta l'avventura. On the road ci saranno imprevisti, colpi di scena e avventure collaterali (lo scenario postapocalittico ben si presta).
Finora (l'ho già detto) la carne sul fuoco è tanta e le 64 pagine degli albi rendono arduo il compito dello sceneggiatore, che deve riuscire a raccontare in modo accattivante le vicende dei tre gruppi. La mia impressione è che le cose funzionano se in un albo c'è una storia che supera le altre per senso compiuto e pagine dedicate: nel n. 2 è stato così, mentre in questo n. 3 (pur con un buon colpo di scena) la "storia nella storia" manca e alla fine c'è la sensazione di aver letto un albo di passaggio.

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Quarto numero. Dopo la copertina bianco-azzurra del numero precedente si torna alla tricromia e alla bipartizione del disegno.

La caratterizzazione dei personaggi è efficace, l'ambientazione riuscitissima (un po' mi ricorda la serie "28 giorni dopo", pubblicato da Cosmo un paio d'anni fa).
La cosa migliore -a mio parere- di questi ultimi dire numeri è la storia nella storia dei due "couverts": poche pagine, dialoghi ridotti al minimo e tanta malinconia per un destino terribile.

Edited by il sassaroli - 19/9/2019, 12:15

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Sicuramente 28 giorni dopo era più lineare, ma lo scenario è simile e anche certe situazioni sono analoghe.

P.S.
Io so come finisce 28 giorni dopo

Ancora non l'ho trovato in edicola (e lo sto aspettando con ansia ) ma non ho capito una cosa: hai letto gli altri numeri della miniserie?

Edited by il sassaroli - 2/2/2020, 19:40