Ti sbagli: e' nel primo volume di "Avventure Noir" (per me, collezionista di fumetti anni 50/60, straordinari ed utilissimi, direi indispensabili) ci sono ben 90 pagine (su oltre 300) dedicate esclusivamente ai fotoromanzi, dai fotogialli Genius e Killing a, soprattutto, miriadi di riviste erotico/pornografiche anni 60, non nel secondo. Nel secondo vi e' piu' materiale eterogeneo quale west, cappa e spada, fantascienza, ma ce n'e' anche nel primo.
I fotoromanzi non sono fumetti, e questo non e' soggettivo, basta vedere la definizione di fumetto (inteso come linguaggio) in qualunque dizionario, senza arrivare a scomodare Will Eisner, Hugo Pratt o Scott Mc Cloud (consigliatissimi a chi volesse approfondire).
La tua confusione deriva dal fatto che in Italia la nuvoletta che riporta i dialoghi e' chiamata "fumetto" cosi' come il linguaggio stesso del media ...
Ma e' fumetto, se soddisfa il requisito della sequenzialita', anche senza nuvolette (le bellissime storie mute di Ken Parker sono fumetti a tutti gli effetti, anche se non vi sono ballons), mentre e' indispensabile che le immagini siano DISEGNATE, altrimenti non si puo' parlare di "bande dessine'e", di "letteratura disegnata" di "arte sequenziale"!!!
Le foto non sono DISEGNO e senza disegno non si puo' parlare di fumetto.
Prince Valiant e Tarzan di Foster SONO fumetti, non scherziamo!
Che poi non ci sia il "balloon" (in Italia chiamato "fumetto", e qui, come gia' detto, ma "repetita iuvant", sta il tuo equivoco di fondo) non significa niente: nel fumetto inteso come "linguaggio", (che in Francia si chiama "bande dessine'e", in USA "comics", in Giappone "manga" ed in Sudamerica "historieta"); il testo puo' essere contenuto sia nei balloon, ma anche in onomatopee, in didascalie interne oppure nei cosidetti "cartigli", come succedeva all'epoca per Prince Valiant, Tarzan e tutti i fumetti del periodo