| Era il 1996 quando entrai per la prima volta in una fumetteria. Ci andai per cercare alcuni albi dell'Uomo Ragno e uscii con una busta piena di manga che fino ad allora avevo intravisto sporadicamente solo in edicola. Passai mezza mattinata a sfogliare "sottilette", scoprii che esisteva un fumetto di Orange Road e ne acquistai un bel po' di numeri, lo stesso feci per l'edizione azzurra di Dragon Ball (che già seguivo) e Video Girl Ai. Non conoscevo affatto Masakazu Katsura, il suo stile di disegno era una novità per uno come me, abituato ai Bonelli, Diabolik e poco altro. Quei retini, quel tratto morbido (che in seguito avrebbe raffinato), il tipo di personaggi e la storia raccontata, erano un mondo nuovo da scoprire.
Era nato un lettore di manga e tutto quello che avevo collezionato fino a quel momento, mi sembrò, d'un tratto, vecchio e ripetitivo. Da lì a due mesi abbandonai quasi tutti i Bonelli (ripresi anni dopo e poi riabbandonati) e nel frattempo le visite alla fumetteria divennero appuntamenti settimanali. Completai il recupero delle 17 "sottilette" di VGA e le lessi tutte in un paio di pomeriggi. La considero ancora l'opera migliore di Katsura, sebbene adesso, con tanti tankobon letti alle spalle, ne veda difetti e ingenuità. Purtroppo proprio l'esperienza accumulata ha fatto sì che quella magia dei primi anni sia ormai svanita ed è per questo (e per la mancanza di tempo) che ormai leggo pochissimi manga. Però VGA avrà sempre un posto di tutto rispetto nel mio immaginario.
Andando in ordine cronologico:
"Wingman" non l'ho mai letto, né ho intenzione di farlo (troppo acerbo lo stile di disegno). "Present from Lemon" l'ho letto ai tempi di VGA e non me lo ricordo bene. " Video GIrl Len" ce l'ho ma non l'ho mai letto per non rovinare il ricordo idealizzato di VGA. "Shadow Lady" mi era piaciuto. "DNA²", chiuso anticipatamente dall'autore (o meglio: chiuso dall'editore giapponese), all'epoca mi era piaciuto, oggi probabilmente sarei molto più critico. Con "I''S" ho un rapporto di amore/odio per vie di certe lungaggini, della cronica mancanza di attributi del protagonista e della parte finale. Però stilisticamente lo considero il momento più alto di Katsura, anche più di "Zetman" dove, a forza di inseguire un certo realismo, il tratto è diventato più spigoloso.
A proposito di "Zetman": 1) per colpa della fissazione nel voler realizzare un proprio "Batman", o roba simile, Katsura ha sprecato anni secondo me. Poteva impiegarli meglio per un'altra storia romantica, magari più matura e autoriale (sempre che ne fosse in grado). 2) Devo ancora finire di leggerlo, ma siccome sono fermo al 15°volume dal 2012, credo che lo riprenderò da capo, prima o poi...
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