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Viaggi, geografia, esplorazioni e avventure..., Libri e riviste

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view post Posted on 21/4/2020, 22:55
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Uomo Senza Paura

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Io ho acquistato recentemente "Ore Giapponesi" ,edizione Corbaccio, riveduta e aggiornata.
La prima edizione è datata 1958.
Questa è del 2000.

"L'asse portante del libro è costituito dal racconto di una lunga e lenta peregrinazione attraverso il Giappone, effettuata in macchina a metà degli anni Cinquanta, in compagnia di giapponesi e di stranieri".

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view post Posted on 22/4/2020, 13:30
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Giannizzero Nero

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CITAZIONE (Dave-69 @ 21/4/2020, 23:55) 
Io ho acquistato recentemente "Ore Giapponesi" ,edizione Corbaccio, riveduta e aggiornata.
La prima edizione è datata 1958.
Questa è del 2000.

"L'asse portante del libro è costituito dal racconto di una lunga e lenta peregrinazione attraverso il Giappone, effettuata in macchina a metà degli anni Cinquanta, in compagnia di giapponesi e di stranieri".

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Altro libro leggendario!
 
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view post Posted on 22/4/2020, 13:39
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Uomo Senza Paura

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Non lo ho ancora letto perché ho decine di libri ancora da sfogliare e devo decidere quale scegliere per primo.
Tra l'altro non ho mai smesso di lavorare perciò il tempo per leggere è meno di quanto vorrei.
 
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view post Posted on 14/6/2020, 16:12
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Cartina stradale pieghevole del Regno Lombardo-Veneto, Canton Ticino, Tirolo e Trieste anno 1847


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L'Egeo dall'età micenea ai tempi nostri (1912) - Paolo Revelli

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jnfernal
view post Posted on 4/12/2020, 14:31




CITAZIONE (Elefenore @ 18/2/2017, 14:29) 
Il libro che propongo oggi potevo tranquillamente presentarlo nella discussione di Hulkino sull'occulto, ma dato che si tratta fondamentalmente del resoconto di un "viaggio" dell'autore, ho deciso di postarlo qui.

Si tratta di uno dei libri più avvincenti che abbia mai letto, se non avessi pile di volumi in attesa di lettura lo avrei già ripreso in mano.

Sto parlando di...

Bestie, Uomini, Dei di Ferdinand A. Ossendowski

image

Dalla quarta di copertina...

Quest'opera, pubblicata per la prima volta in Polonia nel 1922, ebbe una traduzione inglese nel 1923, una francese nel 1924 ed una italiana nel 1925, suscitando molte reazioni, positive e negative, a causa del suo contenuto. L'importanza dell'opera, infatti, è tutta nella grande messe di notizie inedite che essa espone, con un'ottica storicamente oggettiva, in quanto il suo autore, il polacco Ferdinand Antoni Ossendowski (1871-1945) è un chimico-fisico, cioè uno scienziato abituato a guardare alla sostanza degli avvenimenti. Bestie, Uomini, Dèi è un'opera dai molteplici aspetti: è un affascinante libro di viaggi; è una testimonianza agghiacciante della vocazione al genocidio del comunismo sin dalle sue origini e delle ultime lotte anti-bolsceviche condotte nel 1920-1921 agli estremi confini dello sterminato Impero russo, in Mongolia, è la biografia di un personaggio ignorato e inquietante come il barone generale Ungern; è la rivelazione in Occidente, del "mistero dei misteri": il "Re del Mondo". Fu questo libro che ispirò a René Guénon il suo Roi du Monde (nel 1924 come saggio su rivista, nel 1927 ampliato a libro), un contributo decisivo allo studio del "centro iniziatico", denominato "Agartha". Avventura, politica, guerra, misticismo; viaggi attraverso pianure gelate; le battaglie fra mongoli, russi e cinesi; gli intrighi politici di tre diplomazie; la figura allucinata del barone Ungern; il mistero dell'Agartha; la profezia del Re del Mondo; le visioni dei Lama; le leggende e le realtà di un popolo diverso da tutti gli altri; le cavalcate e le meditazioni; le sorti future del mondo e la guerra locale; Ossendowski ha saputo descrivere tutto questo, assieme alla sua vicenda personale, con uno stile avvincente, che rende indimenticabili fatti e personaggi di un passato solo apparentemente lontano da noi.

Quoto in tutto e per tutto.... riletto per l'ennesima volta e non mi finisce mai di emozionare.
Spesso ci si concentra sulla figura del Barone Ungern o sulla parte finale dedicata ad Agarthi ma fin dall'inizio stesso il libro è una appassionante descrizione di come l'uomo a causa di eventi più grandi di lui sia costretto a trasformarsi in fuggitivo, in cacciatore, in assassino, debba lottare per la sdopravvivenza in ambienti e situazioni fino ad allora totalmente sconosciuti come il durissimo inverno siberiano per mesi e mesi. Ma ci son valori anche come la solidarietà e l'amicizia (con l'amico agronomo, silente ma sempre al suo fianco per tutto il libro), il tradimento, la vigliaccheria, la meschinità, i grandi ideali che accecano gli uomini e li fanno diventare bestie o dèi....

In Mongolia e in Siberia orientale c'ho vissuto a lungo, in quelle zone, inverni durissimi a -30, -40, infiniti in mezzo a popolazioni strane, fuori dal tempo.... io stavo con una sciamana mongola e ho avuto più volte occasione di osservare cose che forse a noi occidentali difficilmente riusciamo a comprendere... ma ho visto ancora la forte durezza, quasi spietada, delle popolazioni di laggiù, in mezzo al niente più assoluto ed ostile.... milioni di cadaveri di animali (e anche uomini, perchè no) morti nel deserto a causa del freddo e della fame, fieri ragazzini cavalieri nelle infinite e brulle praterie mongole cavalcare senza sella a neanche 10 anni.... e in questo libro c'è tutto l'amore e l'interesse, la curiosità scientifica mista a stupore sociale ed antropologico dell'autore per questi popoli ma anche una acutissima osservazione su un periodo turbolento e sconosciuto a noi occidentali di quell'angolo del mondo ad inizio XX secolo, dove le sconfinate praterie mongole erano terreno di brame, conquista, interessi di Russia e Cina e dove alla fine gli unici che vivevano nella miseria più assoluta erano i mongoli, ridotti alla fame, dopo essere stati l'impero più grande e feroce della storia. Mongoli, tartari, buriati (gran popolo) fieri, selvaggi, liberi, di indole pacifica ma costretti dagli eventi e dalla storia e dalla natura stesa ad uccidere.

Teocrazia, misteriose visioni, demoni e dei buoni, la natura che tutto sembra osservare e controllare facendo in ogni momento pagar tributo di sangue a chi non la rispetta attraverso continui cerimoniali od offerte. Buddha viventi bari ed ubriachi, generali pazzi che intendono proseguire le orme di Gengis Khan.... ci son dei momenti veramente profondi, spietati e brutali nella asciutta ed acuta visione dell'autore....

Un libro che spinge a visitare e vivere quella parte del mondo per capire che forse, ancor'oggi, la Mongolia, la siberia mongola, non sia poì così cambiata. Con 7 Transiberiane e quasi un anno e mezzo ripartito in 4 lunghi inverni, ho visto e vissuto una cultura ed un mondo difficile, forse anche ostili per tante cose, ma sempre con il fascino e la curiosità che mi venivano dalle letture di questo bel libro.

C'è anche un'altra opera di Ossendowsky molto interessante, che illumina sulla natura dei russi stessi, in particolare dei russi della immensa "periferia" del paese, cioè tutto quello che è ad est di Mosca o degli Urali... "L'ombra dell'oriente tenebroso" in cui si descrive tutta la sospensione di interi popoli e culture tra sciamanesimo, superstizione, ignoranza, ortodossia, rapporto con la natura e tra gli uomini....

Gran libro, duro e spietato come quei posti, quella gente, la storia di quell'angolo di mondo

7QWjF4R

Durante un soggiorno di otto mesi in un villaggio indonesiano, Giorgio Bettinelli riceve in regalo una vecchia Vespa. Fino ad allora non aveva mai guidato un veicolo a due ruote. È stato un colpo di fulmine. Da quel momento Bettinelli ha continuato a viaggiare. Il suo "apprendistato scooteristico" comprende l'Indonesia, Bali, Giava e Sumatra. Decide poi di tornare in Italia per intraprendere un viaggio da Roma a Saigon. Parte alla fine di luglio del 1992. Percorre 24.000 chilometri in sette mesi, in un viaggio in solitaria dall'Italia al Vietnam, passando per Istanbul, Teheran, il deserto del Beluchistan, Calcutta, Rangoon e Hanoi. Attraversa dieci paesi: Grecia, Turchia, Iran, Pakistan, Indja, Bangladesh, Birmania, Thailandia, Laos e infine Vietnam. Da quell'avventura è nato un libro pieno di strade difficili, di gente difficile, di fatiche ma anche di momenti di sfrenata libertà, di paesaggi indimenticabili e altrettanto memorabili incontri on the road. Sullo sfondo, un'Asia misera e opulenta, tragica ed esilarante. In primo piano, forte e mite, la sua ormai inseparabile Vespa.


E' un bellissimo libro pieno di avventura, emozioni, descrizioni acute ed ironiche ma anche a volte amare e tristi di tutto il mondo che separa la lontana Bali a Roma....

Giorgio Bettinelli, ex cantautore, ex doppiatore, ex artista negli anni '70 decide di staccare completamente con l'occidente e si rifugia nella tranquilla e pacifica Indonesia dei primi anni 80, non ancora invasa e socialmente stravolta dal turismo di massa. Ma il passato gli si ripresenta sotto forma di una scassata e malvista Vespa ottenuta in saldo a un credito da un amico.

E' il primo libro di viaggi: molti altri ne seguiranno ("Brum Brum 254.000 km in Vespa" è il più bello di tutti) e passerà tutta la sua vita in sella ad una Vespa. Il suo ultimo libro quando deciderà di sistemarsi in Cina sarà dedicato a questo immenso paese ma secondo me è un pò più statico, forse per il solo fatto che viaggia "solo" all'interno di un paese.
Avventure, drammi, sequestri, incidenti, personaggi curiosi, guerriglie, salvataggi in extremis nel deserto africano.... son alcune trale tantissime avventure che il Nostro a bordo di scassate Vespa racconta in questi suoi piccoli, grandi libri....

Con "In Asia" e "Un Indovino mi disse" di Tiziano Terzani, con "Uomini, bestie e dèi" di Ossendowski, non dovrebbero mancare nella biblioteca di nessun viaggiatore o aspirante tale.... ed io in 20 anni di giri per il mondo, non manco mai di portarmeli dietro, di leggerli e rileggerli sempre con sconfinato stupore ed ammirazione
 
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view post Posted on 4/12/2020, 16:07
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Giannizzero Nero

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CITAZIONE (jnfernal @ 4/12/2020, 14:31) 
Quoto in tutto e per tutto.... riletto per l'ennesima volta e non mi finisce mai di emozionare.
Spesso ci si concentra sulla figura del Barone Ungern o sulla parte finale dedicata ad Agarthi ma fin dall'inizio stesso il libro è una appassionante descrizione di come l'uomo a causa di eventi più grandi di lui sia costretto a trasformarsi in fuggitivo, in cacciatore, in assassino, debba lottare per la sdopravvivenza in ambienti e situazioni fino ad allora totalmente sconosciuti come il durissimo inverno siberiano per mesi e mesi. Ma ci son valori anche come la solidarietà e l'amicizia (con l'amico agronomo, silente ma sempre al suo fianco per tutto il libro), il tradimento, la vigliaccheria, la meschinità, i grandi ideali che accecano gli uomini e li fanno diventare bestie o dèi....

In Mongolia e in Siberia orientale c'ho vissuto a lungo, in quelle zone, inverni durissimi a -30, -40, infiniti in mezzo a popolazioni strane, fuori dal tempo.... io stavo con una sciamana mongola e ho avuto più volte occasione di osservare cose che forse a noi occidentali difficilmente riusciamo a comprendere... ma ho visto ancora la forte durezza, quasi spietada, delle popolazioni di laggiù, in mezzo al niente più assoluto ed ostile.... milioni di cadaveri di animali (e anche uomini, perchè no) morti nel deserto a causa del freddo e della fame, fieri ragazzini cavalieri nelle infinite e brulle praterie mongole cavalcare senza sella a neanche 10 anni.... e in questo libro c'è tutto l'amore e l'interesse, la curiosità scientifica mista a stupore sociale ed antropologico dell'autore per questi popoli ma anche una acutissima osservazione su un periodo turbolento e sconosciuto a noi occidentali di quell'angolo del mondo ad inizio XX secolo, dove le sconfinate praterie mongole erano terreno di brame, conquista, interessi di Russia e Cina e dove alla fine gli unici che vivevano nella miseria più assoluta erano i mongoli, ridotti alla fame, dopo essere stati l'impero più grande e feroce della storia. Mongoli, tartari, buriati (gran popolo) fieri, selvaggi, liberi, di indole pacifica ma costretti dagli eventi e dalla storia e dalla natura stesa ad uccidere.

Teocrazia, misteriose visioni, demoni e dei buoni, la natura che tutto sembra osservare e controllare facendo in ogni momento pagar tributo di sangue a chi non la rispetta attraverso continui cerimoniali od offerte. Buddha viventi bari ed ubriachi, generali pazzi che intendono proseguire le orme di Gengis Khan.... ci son dei momenti veramente profondi, spietati e brutali nella asciutta ed acuta visione dell'autore....

Un libro che spinge a visitare e vivere quella parte del mondo per capire che forse, ancor'oggi, la Mongolia, la siberia mongola, non sia poì così cambiata. Con 7 Transiberiane e quasi un anno e mezzo ripartito in 4 lunghi inverni, ho visto e vissuto una cultura ed un mondo difficile, forse anche ostili per tante cose, ma sempre con il fascino e la curiosità che mi venivano dalle letture di questo bel libro.

C'è anche un'altra opera di Ossendowsky molto interessante, che illumina sulla natura dei russi stessi, in particolare dei russi della immensa "periferia" del paese, cioè tutto quello che è ad est di Mosca o degli Urali... "L'ombra dell'oriente tenebroso" in cui si descrive tutta la sospensione di interi popoli e culture tra sciamanesimo, superstizione, ignoranza, ortodossia, rapporto con la natura e tra gli uomini....

Gran libro, duro e spietato come quei posti, quella gente, la storia di quell'angolo di mondo

7QWjF4R

Durante un soggiorno di otto mesi in un villaggio indonesiano, Giorgio Bettinelli riceve in regalo una vecchia Vespa. Fino ad allora non aveva mai guidato un veicolo a due ruote. È stato un colpo di fulmine. Da quel momento Bettinelli ha continuato a viaggiare. Il suo "apprendistato scooteristico" comprende l'Indonesia, Bali, Giava e Sumatra. Decide poi di tornare in Italia per intraprendere un viaggio da Roma a Saigon. Parte alla fine di luglio del 1992. Percorre 24.000 chilometri in sette mesi, in un viaggio in solitaria dall'Italia al Vietnam, passando per Istanbul, Teheran, il deserto del Beluchistan, Calcutta, Rangoon e Hanoi. Attraversa dieci paesi: Grecia, Turchia, Iran, Pakistan, Indja, Bangladesh, Birmania, Thailandia, Laos e infine Vietnam. Da quell'avventura è nato un libro pieno di strade difficili, di gente difficile, di fatiche ma anche di momenti di sfrenata libertà, di paesaggi indimenticabili e altrettanto memorabili incontri on the road. Sullo sfondo, un'Asia misera e opulenta, tragica ed esilarante. In primo piano, forte e mite, la sua ormai inseparabile Vespa.


E' un bellissimo libro pieno di avventura, emozioni, descrizioni acute ed ironiche ma anche a volte amare e tristi di tutto il mondo che separa la lontana Bali a Roma....

Giorgio Bettinelli, ex cantautore, ex doppiatore, ex artista negli anni '70 decide di staccare completamente con l'occidente e si rifugia nella tranquilla e pacifica Indonesia dei primi anni 80, non ancora invasa e socialmente stravolta dal turismo di massa. Ma il passato gli si ripresenta sotto forma di una scassata e malvista Vespa ottenuta in saldo a un credito da un amico.

E' il primo libro di viaggi: molti altri ne seguiranno ("Brum Brum 254.000 km in Vespa" è il più bello di tutti) e passerà tutta la sua vita in sella ad una Vespa. Il suo ultimo libro quando deciderà di sistemarsi in Cina sarà dedicato a questo immenso paese ma secondo me è un pò più statico, forse per il solo fatto che viaggia "solo" all'interno di un paese.
Avventure, drammi, sequestri, incidenti, personaggi curiosi, guerriglie, salvataggi in extremis nel deserto africano.... son alcune trale tantissime avventure che il Nostro a bordo di scassate Vespa racconta in questi suoi piccoli, grandi libri....

Con "In Asia" e "Un Indovino mi disse" di Tiziano Terzani, con "Uomini, bestie e dèi" di Ossendowski, non dovrebbero mancare nella biblioteca di nessun viaggiatore o aspirante tale.... ed io in 20 anni di giri per il mondo, non manco mai di portarmeli dietro, di leggerli e rileggerli sempre con sconfinato stupore ed ammirazione

Ma che splendido contributo. Benvenuto a bordo! Spero vorrai raccontarci altro, sia di libri che di viaggi... sette transiberiane non sono da tutti, considerato che chi ci scrive libri e guide è già tanto se ne ha fatte 2.
 
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jnfernal
view post Posted on 4/12/2020, 20:29




ti ringrazio. Mah, sinceramente non è mai abbastanza, cioè, come scrissi in un breve racconto sulla mia prima transiberiana, "Il grande orso che dorme":

"Tutto diventa ricordo e si ritorna alla realta'. Che per molti di loro sara' un nuovo viaggio: non per turismo, non per divertimento, non per curiosita' ne' per noia ma semplicemente per vivere, per lavorare, per necessita'. Ed altri piccoli mondi si ricreeranno ancora: e forse altri nuovi principi azzurri e cavalieri erranti saranno tra i passeggeri della carrozza numero 15.


Alla fine il treno sara' ripulito, le coperte riarrotolate e il ghiaccio spaccato via dalle ganasce dei freni per l'ultima volta. Poi l'acqua tornera' di nuovo a bollire e nuove persone prenderanno posto nel ritorno verso Mosca"


Però, per dire, se vuoi alcune informazioni tecniche su come viaggiare in Transiberiana spendendo poco, guarda, questo lo scrissi la prima volta che la feci e non è cambiato assolutamente niente nè come orari nè come prezzi (anche grazie alla fortissima svalutazione del rublo a seguito della guerra in Crimea):

http://myasiajnfernal.blogspot.com/2011/12...e-in-tasca.html

Poi negli inverni successivi son andato e riandato molte volte, ci son passato per raggiungere il sud est asiatico o dal sud est asiatico per tornare in Russia e quindi in Europa - anche se poi ho fatto anche la strada a sud attraverso Turchia, Kurdistan, India, Nepal, Tibet, Cina... boh ho sempre viaggiato per 8 mesi l'anno, a volte poco meno, a volte di più vivenvo e soggiornando per lunghi tempi e per piì volte in posti incredibili o incredibilmente inutili (da Istanbul all'Albania, dalla Macedonia alla Bulgaria, Helsinki, 4 mesi in Nepal, 3 interi inverni e primavere consecutive in Mongolia, due anni in Cina, poi Iran, Laos, Cambogia, Hong Kong tante volte, Thailandia per lunghi periodi e Malesia per lunghissimi periodi, Siberia, Finlandia, Taiwan.... boh, un tempo scrivevo raccontini d'avventura (c'è quel "Il grande orso che dorme" li sul blog che è uno dei pochi che ho salvato e che mi commuove sempre a leggerlo)... non so, pur con tutte le difficoltà, i problemi o le disavventure (arresti, espulsioni, aggressioni, attraversare interi paesi senza neanche un euro in tasca) che possono capitare lungo strada, viaggiare ed essere in viaggio è l'unica cosa che da un senso alla mia vita: per questo quando leggo libri del genere come quelli di cui parlavo sopra, beh spesso e volentieri mi basta una sola notte per preparare lo zaino e la mattina dopo prendere il primo bus e dirigermi a est.... con tutto quello che si può trovare e da tutte le strade che si possono fare, senza fretta e senza meta
 
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view post Posted on 7/12/2020, 11:05
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Gentiluomo di Fortuna

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CITAZIONE (jnfernal @ 4/12/2020, 20:29) 
ti ringrazio. Mah, sinceramente non è mai abbastanza, cioè, come scrissi in un breve racconto sulla mia prima transiberiana, "Il grande orso che dorme":

"Tutto diventa ricordo e si ritorna alla realta'. Che per molti di loro sara' un nuovo viaggio: non per turismo, non per divertimento, non per curiosita' ne' per noia ma semplicemente per vivere, per lavorare, per necessita'. Ed altri piccoli mondi si ricreeranno ancora: e forse altri nuovi principi azzurri e cavalieri erranti saranno tra i passeggeri della carrozza numero 15.


Alla fine il treno sara' ripulito, le coperte riarrotolate e il ghiaccio spaccato via dalle ganasce dei freni per l'ultima volta. Poi l'acqua tornera' di nuovo a bollire e nuove persone prenderanno posto nel ritorno verso Mosca"


Però, per dire, se vuoi alcune informazioni tecniche su come viaggiare in Transiberiana spendendo poco, guarda, questo lo scrissi la prima volta che la feci e non è cambiato assolutamente niente nè come orari nè come prezzi (anche grazie alla fortissima svalutazione del rublo a seguito della guerra in Crimea):

http://myasiajnfernal.blogspot.com/2011/12...e-in-tasca.html

Poi negli inverni successivi son andato e riandato molte volte, ci son passato per raggiungere il sud est asiatico o dal sud est asiatico per tornare in Russia e quindi in Europa - anche se poi ho fatto anche la strada a sud attraverso Turchia, Kurdistan, India, Nepal, Tibet, Cina... boh ho sempre viaggiato per 8 mesi l'anno, a volte poco meno, a volte di più vivenvo e soggiornando per lunghi tempi e per piì volte in posti incredibili o incredibilmente inutili (da Istanbul all'Albania, dalla Macedonia alla Bulgaria, Helsinki, 4 mesi in Nepal, 3 interi inverni e primavere consecutive in Mongolia, due anni in Cina, poi Iran, Laos, Cambogia, Hong Kong tante volte, Thailandia per lunghi periodi e Malesia per lunghissimi periodi, Siberia, Finlandia, Taiwan.... boh, un tempo scrivevo raccontini d'avventura (c'è quel "Il grande orso che dorme" li sul blog che è uno dei pochi che ho salvato e che mi commuove sempre a leggerlo)... non so, pur con tutte le difficoltà, i problemi o le disavventure (arresti, espulsioni, aggressioni, attraversare interi paesi senza neanche un euro in tasca) che possono capitare lungo strada, viaggiare ed essere in viaggio è l'unica cosa che da un senso alla mia vita: per questo quando leggo libri del genere come quelli di cui parlavo sopra, beh spesso e volentieri mi basta una sola notte per preparare lo zaino e la mattina dopo prendere il primo bus e dirigermi a est.... con tutto quello che si può trovare e da tutte le strade che si possono fare, senza fretta e senza meta

Assentandoti 8 mesi l'anno con il lavoro come facevi?
 
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jnfernal
view post Posted on 7/12/2020, 21:26




Semplice: dal 2004 al 2018 (ad esclusione del 2006-2007 che ho lavorato in Cina come insegnante e di un altro anno che non ricordo dove non fui proprio chiamato e quindi mi son fatto due anni a diritto), lavoravo solo 4 mesi in estate, da giugno a settembre a stampare "La Nazione": lo stipendio era ottimo e in soli 4 mesi guadagnavo praticamente (quasi) quanto un anno in una fabbrica qualsiasi, poi con liquidazione e disoccupazione, ad ottobre partivo e me ne tornavo a fine maggio per riprendere a lavorare. Prima di entrare a La Nazione giravo si, ma molto meno, comunque sempre con l'idea "faccio qualche mese di lavoro e con i soldi guadagnati poi vado a giro il più a lungo possibile": è solo dal 2004 che ho cominciato seriamente ad organizzarmi in viaggi lunghissimi e attraverso tutta l'Asia perchè quando andai a trovare il mio fratello per la prima volta rimasi così affascinato da quella parte del mondo che ci son semnpre tornato, anche se viaggiando (quasi) sempre via terra, mi son fermato a lungo in moltissimi altri posti, talvolta così a lungo che non riuscivo neanche ad arrivare dove volevo andare (il che non era un grande problema perchè alla fine non ho mai avuto mete precise ma solo la voglia di viaggiare, esplorare, conoscere nuovi posti o starmene il più a lungo possibile in posti appena conosciuti che mi sembravano interessanti) o percorrendo vie alternative che mi facevano trovare nuovi amici, nuovi posti dove stare.... quando andai la prima volta in Siberia e Mongolia (pur con l'idea che volevo andare verso sud in Indonesia) ci son stato 6 mesi perchè ad Ulan Ude e a Ulan Bator avevo conosciuto diverse persone interessanti e alla fine mi son detto che non avevo nessuna fretta o obbligo di dovermene venire via se non fino a quando non mi fossi rotto le scatole.
Purtroppo il gioco si è interrotto a Novembre 2018 quando hanno dovuto assumere a forza i dipendenti dello stabilimento del Tirreno che ha chiuso (perlomeno, quelli che non hanno accettato la buonuscita e si son resi disponibili a venire a stampare il quotidiano negli stabilimenti della Nazione vicino Firenze) e noi "estivi" siam rimasti tagliati fuori. Fine della bella avventura.

D'altra parte andando nell'Europa dell'Est, in Asia, in Siberia, in Mongolia...con quello che guadagnavo in un anno li a La Nazione, ci campavo più che bene considerando che in Nepal, per dire, spendevo 1 dollaro e mezzo a notte per camera singola o comunque cerco sempre di trovare sistemazioni sui 5 dollari a notte negli ostelli quando è possibile, mi acontento e spesso sono le occasioni migliori per fare incontri interessanti ed utili anche per i viaggi futuri; il mangiare costa poco, i trasporti idem... poi a volte mi ospitavano amici, o il mio fratello in Cina o cose così, quindi qualcosina risparmiavo anche se per brevi periodi (l'ospite è come il pesce, dopo un pò viene a noia :D ). E poi cercando cd, dvd, vhs, libri, poster e quant'altro da comprare e rivendere, più a volte mi arrangiavo facendo la guida turistica o il front desk negli ostelli dove stavo, ho fatto il produttore musicale in Finlandia (dove se sai come muoverti bene, veramente non spendi assolutamente niente ne di affitto ne di cibo: e per fortuna c'ho un caro amico che vive li da anni che mi ha insegnato come fare), l'insegnante in Cina... insomma riuscivo sempre a tornare in Italia più o meno con i soliti soldi con i quali son partito, a volte anche di più se trovavo "miniere d'oro" come il primo anno in Malesia dove avrò comprato e venduto quasi 800 film di laggiù ai collezionisti, o in Turchia quando ancora si trovavano tante cose ma anche in altri paesi ovviamente.... soltanto con i film o libri sul cinema riuscivo a fare diversi soldini: peccato che ormai i vecchi negozi non esistono più od ho fatto fuori quasi tutto il possibile che son riuscito a trovare, tra Tailandia, Malesia, Indonesia, Turchia... vabè bisogna che mi dedichi a cercare altre cose, anche se poi non è che ci faccio un grandissimo ricarico, anzi, per gli affari son negato ma anche il poco, da quelle parti è sempre molto e sempre funzionale.

Ora che son disoccupato da due anni è un casino... infatti mi sa che se qui le cose non funzionano, mi trasferirò stabilmente in Malesia o in Siberia e.... boh.... si vedrà che succede... ho il progetto di scrivere un trattato sulla storia della musica rock in Cina ed uno su una etichetta di musica metal in Malesia, o di mandare avanti un romanzo d'avventura che avevo cominciato a scrivere in Nepal tanto tempo fa... boh, son comunque scelte aleatorie che o vanno bene o vanno male ma d'altra parte qui non trovo lavoro neanche come pulitore di bagni pubblici, quindi non è che ho molte alternative... ma di sicuro voglio continuare a viaggiare per il mondo per tutto il resto della mia vita

Edited by jnfernal - 7/12/2020, 21:58
 
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view post Posted on 7/12/2020, 22:26
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Ragazzo Giallo

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Un po’ ti ammiro... un po’ mi rendo conto che apparteniamo a due mondi differenti e che non possono coesistere.
Anche io da piccolo ho girato il mondo con la famiglia per il lavoro di mio padre... ma ora sono un sedentario.
Sto bene nella mia casa. Con le mie cose e le mie abitudini.
Quando devo viaggiare, l’ignoto mi destabilizza e mi innervosisce.
Devo pianificare tutto e conoscere il percorso in anticipo... :huh:
Per esempio, mentre leggevo le tue avventure da romanzo... io contemporaneamente pensavo...<<se non lavora mai, voglio vedere come farà da vecchio, senza una pensione decente>>.
Ma probabilmente se rimarrai in quei posti, potrai vivere meglio di noi con poche “Lire” è molto probabilmente anche meglio di noi...
Senza stress e tasse continue.
Ti auguro di trovare sempre la strada giusta per te.
 
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jnfernal
view post Posted on 7/12/2020, 22:57




<<se non lavora mai, voglio vedere come farà da vecchio, senza una pensione decente>>.

Guarda, mi son promesso di non pensarci mai a questa cosa anche se purtroppo è un pensiero che in automatico viene sempre e comunque.

Io... da un lato spero sempre di trovare un lavoro fisso, tranquillo, stipendio mensile, marchette, pensione e via.... anche perchè viaggiare è faticoso, stressante, scomodo, a volte anche molto pericoloso ed invidio chi ha un lavoro fisso.

Però, sarà il destino, saranno le scelte sbagliate.... non l'ho mai trovato: quando mi avevano offerto il lavoro fisso a La Nazione ero in Cina ad insegnare: da allora (nel 2007) non hanno mai piì fatto una sola assunzione, anzi solo tagli e riduzione del personale, anche quando la gente andava in pensione, quelli rimasti secondo i capi, bastavano ed avanzavano

In Cina ho rifiutato il rinnovo del contratto come insegnante e chissà, se lo avessi accettato ora dove sarei.... so solo che il tipo cher mi ha sostituito adesso è diventato un qualcuno in Malesia, fa conferenze, scrive libri, fa una bella vita. Avrei potuto essere io al posto suo? Chi lo sa

Fino a giugno scorso ero a Taiwan e dopo 8 mesi son venuto via perchè era troppo caro e il mondo del lavoro è aperto solo ai giovani (molto giovani), ricchi (molto ricchi), con tante lauree e master in tasca... ma poi il mio ex compagno di classe dopo poche settimane che io son venuto via è riuscito a trovarvi lavoro: se fossi rimasto, l'avrei trovato anche io? Chi lo sa.

Non so... forse la strada giusta non la troverò mai e alla fine forse il viaggiare è inseguire un qualcosa che è sempre oltre, si pensa di averlo raggiunto ed in realtà si sposta ancora da un'altra parte.

Spero soltanto di arrivare alla fine dei miei giorni senza difficoltà economiche e di aver combinato qualcosa di buono. Come, dove e quando... forse le stiamo già facendo ma non ce ne accorgiamo o i frutti verranno colti solo in futuro. Forse ancora non è arrivata l'occasione giusta. O forse, dopo quasi 20 anni passati così potrebbe essere possibile passare altri 20 anni allo stesso modo ed altri venti ancora.... resta il fatto che se ci fosse una occasione decente di lavoro qui, al momento non direi di no. Poi quanto durerà, se si rivela interessante o è l'ennesima occasione per far le valigie e andare via, lo si vedrà.

Certo che di fumetti, libri, cd, dvd ne ho ancora tantissimi da comprare e mi piacerebbe avere i soldi per farlo.... quello sicuramente, siamo tutti collezionisti e si desidera sempre avere queste cose per avere delle certezze o delle sicurezze nella vita: i tuoi Topolini da leggere quando sei solo, una bella avventura di Tex per trovare ispirazione, qualche Braccio di Ferro per riderci su.... nei limiti del possibile, ogni tanto qualche soddisfazione ci si toglie: se riuscissi a vendere un pò di CD rari che ho trovato ultimaente mi piacerebbe farmi la Zenith piacentini o mandare avanti la collezione dei Topolini e dei Cucciolo/Tiramolla, ma forse son tele di Penelope che non finiremo mai di tessere..

Auguro a tutti una vita felice, al di la e anche per merito delle scelte personali di ognuno perchè è proprio nelle differenze e nelle scelte di ognuno che siamo tutti uguali, alle prese con i nostri amori, le nostre paure, i nostri sogni e le nostre possibilità
 
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view post Posted on 7/12/2020, 23:38
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Agente del Gruppo T.N.T.

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Bellissimo il tuo racconto, grazie di averlo condiviso.
Io ho alcuni rimpianti di viaggi non fatti ed ora irrealizzabili, per questioni geopolitiche o per i mesi che necessiterebbero e che lavorando divengono impraticabili.

Complimenti, e se vorrai condividere altro sarò ben lieto di leggerti
 
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view post Posted on 8/12/2020, 15:51
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Inviato di Mjorek

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:tnx: a Elefenore e jnfernal per quanto scritto.
jnfernal da quello che leggo penso che saprai affrontare il futuro
in modo positivo :cool:
io non ho mai viaggiato e ho sempre pensato alla pensione :P
ma sono contento lo stesso. contento soprattutto di avere incontrato
una compagna e una famiglia che viene da molto, molto lontano. :wub:
 
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view post Posted on 8/12/2020, 16:29
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Terribile Brigante del West

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CITAZIONE (bobwalter @ 8/12/2020, 15:51) 
io non ho mai viaggiato e ho sempre pensato alla pensione

Beh, io, quando ero ancora molto piccolo, a chi mi chiedeva cosa avrei voluto fare "da grande" rispondevo: "il pensionato"...
 
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view post Posted on 8/12/2020, 17:00
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