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view post Posted on 1/8/2018, 21:53
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Uomo Senza Paura

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Se vi piace la storia e l'architettura Indomusulmana dell'India , come al sottoscritto , vi consiglio "Delhi" di William Dalrymple .
Lo scrittore Inglese , amante del paese , ha scritto diversi libri sull' oriente e sul subcontinente.
Questo , di difficile reperibilità , racconta del suo soggiorno di un anno nella capitale indiana .
In questo periodo , ha modo di visitare da solo i monumenti più famosi come il forte rosso , il Qutib minar ecc.
Purtroppo me ne sono liberato anni fa' , stupidamente.
Sto'cercando di recuperarlo.

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view post Posted on 1/8/2018, 22:11
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Uomo Senza Paura

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Dimenticavo : il libro è del 2001.
 
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view post Posted on 1/8/2018, 22:20
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Giannizzero Nero

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CITAZIONE (Dave-69 @ 1/8/2018, 22:53) 
Se vi piace la storia e l'architettura Indomusulmana dell'India , come al sottoscritto , vi consiglio "Delhi" di William Dalrymple .
Lo scrittore Inglese , amante del paese , ha scritto diversi libri sull' oriente e sul subcontinente.
Questo , di difficile reperibilità , racconta del suo soggiorno di un anno nella capitale indiana .
In questo periodo , ha modo di visitare da solo i monumenti più famosi come il forte rosso , il Qutib minar ecc.
Purtroppo me ne sono liberato anni fa' , stupidamente.
Sto'cercando di recuperarlo.

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L'avevo adocchiato proprio qualche mese fa, scovato in questa lista "100 LIBRI DI VIAGGIO CHE DOVRESTI LEGGERE"
http://www.nobordersmagazine.org/2010/08/1...vresti-leggere/ non avendo ben capito il genere del libro (il sottotitolo "Un anno tra i misteri dell'India" prometteva bene, ma la presentazione non mi sembrava relativa a un resoconto di viaggio) sono passato oltre. Lo hai letto?
 
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view post Posted on 1/8/2018, 22:28
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Uomo Senza Paura

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Lo ho letto ma come scritto precedentemente , lo ho dato via. Merita sicuramente .
Il mio sogno è fare un giro del Nord dell'India :
Delhi , Agra , khajuraho e decine di altre città e luoghi imperdibili..su tutti il Taj Mahal!
 
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view post Posted on 1/8/2018, 22:44
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Giannizzero Nero

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CITAZIONE (Dave-69 @ 1/8/2018, 23:28) 
Lo ho letto ma come scritto precedentemente , lo ho dato via. Merita sicuramente .
Il mio sogno è fare un giro del Nord dell'India :
Delhi , Agra , khajuraho e decine di altre città e luoghi imperdibili..su tutti il Taj Mahal!

Bellissimo il Rajastan. Io ho seguito questo intinerario: Delhi, Bikaner, Chomu, Jaisalmer, Jodhpur, Ranakpur, Udaipur, Pushkar, Jaipur e Agra.

Ti mostro qualche foto
india1

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view post Posted on 1/8/2018, 22:56
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Uomo Senza Paura

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CITAZIONE (Elefenore @ 1/8/2018, 23:44) 
CITAZIONE (Dave-69 @ 1/8/2018, 23:28) 
Lo ho letto ma come scritto precedentemente , lo ho dato via. Merita sicuramente .
Il mio sogno è fare un giro del Nord dell'India :
Delhi , Agra , khajuraho e decine di altre città e luoghi imperdibili..su tutti il Taj Mahal!

Bellissimo il Rajastan. Io ho seguito questo intinerario: Delhi, Bikaner, Chomu, Jaisalmer, Jodhpur, Ranakpur, Udaipur, Pushkar, Jaipur e Agra.

Ti mostro qualche foto
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Che meraviglie !!
Prima o poi ci andrò.
Grazie per le foto :cool:
 
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view post Posted on 9/8/2018, 18:18
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Giannizzero Nero

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E anche questo finisce nella mia libreria.

samarcandasiti hosting immagini

Quarta di copertina:
Nessuna città ha un nome così evocativo: appena lo pronunci l'Oriente t'assale. Samarcanda è l'estrema tra le Alessandrie fondate dal re macedone; è la città delle fortezze e dei sepolcri; è il nodo carovaniero sulla Via della Seta, il maggior raccordo commerciale di terra fra Cina ed Europa; è la sede del Gur-Amir, tempio e santuario, centro del mondo dalla cupola turchese sotto la quale il grande Tamerlano dorme per sempre. Parla una lingua in cui coesistono e si contrappongono tre alfabeti - cirillico, latino, arabo - come specchio della lotta tra chi ancora guarda al vecchio colonizzatore russo, chi sostiene l'islamizzazione e chi vorrebbe giocare sino in fondo la carta dell'occidente.
 
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view post Posted on 9/8/2018, 18:53
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Uomo Senza Paura

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Franco Cardini è un'istituzione in fatto di storia e islam
 
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view post Posted on 10/8/2018, 22:32
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Giannizzero Nero

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CITAZIONE (Dave-69 @ 9/8/2018, 19:53) 
Franco Cardini è un'istituzione in fatto di storia e islam

Assolutamente sì, infatti non vedo l'ora di leggerlo!

A questo link, una videointervosta in cui parla del libro

 
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view post Posted on 12/8/2018, 13:17
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Giannizzero Nero

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La mia libreria è in costante crescita. Questi sono 2 contributi da parte di mia moglie

indhostare immagini

aime de Angulo è ormai una leggenda, in America. In questi anni, in cui si è compiuta una frenetica riscoperta delle grandi culture indiane, unita a un movimento di solidarietà con ogni forma di resistenza a farsi uccidere dalla civiltà bianca, Jaime de Angulo è apparso in certo modo come il primo che abbia voluto e abbia saputo cambiare pelle totalmente, passando, nella sua vita e nel suo modo di pensare, totalmente dalla parte degli Indiani. I Pit River della California, dei quali per lunghi periodi egli condivise la vita, fino alla sua morte, avvenuta nel 1950, lo chiamavano semplicemente «Doc» e non lo consideravano un uomo bianco ma uno di loro, uno strano indiano spagnolo. All’inizio, de Angulo aveva voluto soprattutto studiare il loro complicatissimo linguaggio, attratto dal contrasto fra di esso e la vita «da età della pietra» che gli Indiani conducevano. Scoprì invece anche molte altre cose – e soprattutto fu contagiato dallo spirito indiano, al quale da allora non cessò di assimilarsi, abbandonando sempre più il suo ruolo di studioso (e, come tale, autore di lavori a tutt’oggi ammirati per la loro acutezza e meticolosità), un po’ come l’antropologo del famoso racconto di Borges che, tornato dai suoi viaggi di ricerca, si chiuse in un assoluto silenzio. Jaime de Angulo non tacque, ma cominciò a parlare in modo nuovo, perché aveva conquistato l’arte più misteriosa dei suoi Indiani: quella di raccontare storie. Storie magiche e quotidiane, di animali, di erbe e di uomini, che si svolgono «in quell’alba preistorica in cui uomini e animali non erano così distinguibili gli uni dagli altri come oggi», storie che si presentano come racconti per bambini (e certamente esistono pochi libri per bambini, fra noi, di tale grazia e bellezza), ma dove si ritrovano frammenti di miti antichissimi di queste popolazioni, che rivelano una enorme ricchezza e sottigliezza di pensiero, un po’ come avviene per il loro raffinato linguaggio. I deliziosi protagonisti di questi racconti – la famiglia nomade di Padre Orso, Madre Antilope, Ragazzo Volpe, e la bambina Piumedoro e tanti altri – camminano e camminano fra il popolo delle Erbe, il popolo delle Selci, il popolo delle Gru, si fermano a raccontare e ad ascoltare storie. Guidati dal tocco leggero, dallo humour delicatissimo di de Angulo, scivoliamo quasi inavvertitamente in un mondo di assoluta familiarità con ogni essere della natura, impariamo quali rapporti si debbano tenere con la propria ombra, come usare il potere magico del damaagomi (insieme ‘veleno’ e ‘medicina’, come il pharmakon di Platone), o come identificare il proprio Doppio animale, il tinihowi che protegge la vita dell’uomo che lo ha cercato. In questo nuovo paese delle meraviglie, immediato e selvatico, il senso di ogni avvenimento traspare solo in rapporto a ciò che esso fu ‘in quel giorno’ in cui avvennero i miti – giorno da cui discende sulle cose quel senso del prodigio che de Angulo riconobbe nella vita dei Pit River e che illumina anche il tenero, infantile tessuto di questi suoi Racconti indiani, non a caso tanto ammirati da due maestri della forma perfetta: William Carlos Williams e Marianne Moore.
Racconti indiani è apparso postumo nel 1953.

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Un classico che trasforma l'erudizione in esperienza e scoperta. Storia, cultura, religione della civiltà nata sul "tetto del mondo".Quale interesse può avere per un occidentale una civiltà come quella tibetana? La risposta non può che provenire dal confronto: il Tibet è ben più lontano delle migliaia di chilometri che lo separano da noi, di qui il fascino del libro di Stein che ci introduce in un mondo "alternativo" al nostro, per certi aspetti misterioso e culturalmente ricchissimo. Dalle descrizioni dell'ambiente naturale e degli abitanti, l'autore procede al racconto storico che va dalle invasioni dei Mongoli di Gengis Khan, all'età dell'imperialismo fino al dopo Mao, per poi calarsi nella vita e nella società tibetana: il clero, le abitudini sociali, i molteplici aspetti del buddhismo. L'opera si conclude con una parte dedicata alle arti e alle lettere: raccolte di poesie, inni, componimenti teatrali che confermano la centralità della religione in tutte le manifestazioni culturali ed il fascino di una civiltà che non ha rinunciato a coltivare le proprie tradizioni.
 
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view post Posted on 27/8/2018, 17:58
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Giannizzero Nero

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Oggi ho fatto un giro al punto touring di Milano, che sarebbe la libreria (che ospita anche un'agenzia di viaggi) presente nella sede del touring club italiano. Vi mostro alcune foto (purtroppo di bassa qualità, le ho scattate al volo con il cellulare) della libreria e del bottino.

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Quarta di copertina del libro che ho acquistato...
Mongolia vuol dire natura selvaggia, praterie senza fine. Un paese sterminato – cinque volte l’Italia – dove metà della popolazione vive in continuo movimento, perché l'essere nomadi fa parta della sua essenza più intima. Un milione e mezzo di persone, metà di tutti i mongoli, vivono ad Ulan Bator nella capitale più fredda del mondo (temperatura media annua -13 °C); gli altri sono nomadi nell’hodoo – la campagna – come vezzosamente chiamano tutto quello che è steppa, deserto, vallate, foreste per migliaia di chilometri intorno. Una presenza umana fondamentale quanto irrisoria (la densità è di nemmeno 2 abitanti per chilometro quadrato, un altro record mondiale). Non poteva che nascere e attecchire qui lo sciamanismo, la religione della natura, dell’estasi e della semplicità.
 
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view post Posted on 27/8/2018, 19:45
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Spirito con la Scure

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La Mongolia deve essere veramente un posto affascinante!
 
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view post Posted on 16/9/2018, 16:45
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Giannizzero Nero

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Oggi alla fiera byblos 2.0 tenuta al parco esposizioni di Novegro ho recuperato questo

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view post Posted on 20/10/2018, 03:57
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Specialista della Scudo

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Gran Babà al Rhum
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Ladispoli ( Roma)

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Ultimo ( e fortunato) acquisto:
P1020917
11 volumi della pubblicazione " Il giro del Mondo " di Charton e Treves. Si riferiscono al periodo 1868/ 1880. Tra i volumi , che contengono veridiche annotazioni geografiche e resoconti di esplorazioni e di viaggi ho reperito una piacevole sorpresa, di quelle che oggi si definiscono " spin-off" della serie:
P1020918 P1020919
Il resoconto della spedizione di Stanley alle sorgenti del Nilo, sino all'atlantico, che riguarda il periodo 1874/1877. Il volume vede le stampe nel 1878 quindi è una cronaca relativa a fatti recentissimi di quei tempi. Ho pensato di condividere con voi, amici, questo piacevole reperimento. Ci tengo sempre a precisare che lo inserisco in queste pagine con l'intento puro e semplice di mostrare qualcosa che può forse piacere ad alcuni e che suppongo non sia cosa di tutti i giorni . Il solo fatto di essere riuscito ad entrarne in possesso , di aver tra le mani un pezzo di storia delle esplorazioni raccontate dal viaggiatore e non da un narratore che si basa su sentito dire, un voume contemporaneo ai fatti narrati, ha per me un fascino unico.
 
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view post Posted on 20/10/2018, 06:16
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Agente del Gruppo T.N.T.

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Milano

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Hai ragione: un fascino unico, indescrivibile.

Complimenti per l'acquisto !
 
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