Vintage Comics

La Solitudine del Collezionista, post triste

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view post Posted on 23/9/2014, 21:12
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Re del Delitto

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Ken e Pietro, vedete di darvi una calmatina perché, usando un eufemismo, state pisciando entrambi fuori dal vaso con questa esibizione a chi ce l'ha più lungo.
Dai vostri punti di vista leggermente differenti :rolleyes: , avete tutti e due ragione per cui la discussione è sterile e lascia il tempo che trova.
Senza schierarmi da nessuna parte, dal mio pulpito di vecchietto, preciso solamente che i primi numeri del Cannibale furono distribuiti regolarmente in edicola come rivista alternativa (non fanzine) ma non ebbero un gran successo per i contenuti miserelli che non potevano neppure lontanamente competere con i solidissimi colossi dell'epoca.
Gli stessi protagonisti tornarono poco dopo alla carica con Frigidaire, rivista assai più organizzata e meglio strutturata che infatti resse a lungo ottenendo il successo che ha avuto, complice anche il pubblico che nel frattempo era diventato più maturo.
Inoltre aggiungo che tra la fine degli anni 70 e l'inizio degli anni 90 le sperimentazioni erano all'ordine del giorno. In pratica, tutto ciò che si scostava dai classici americani e dallo zoccolo italiano degli anni 50 era sperimentazione. Qualcuno, non sempre per meriti, ha avuto più fortuna di altri talentuosi che sono scomparsi nel dimenticatoio. Senza scomodare Valvoline, è' sufficiente sfogliare un qualsiasi numero di Alter Alter o di Frizzer o di Eureka per rendersene conto.
 
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view post Posted on 24/9/2014, 07:32
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Principe nel suo Giardino

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CITAZIONE (procione_del_maine @ 23/9/2014, 22:12) 
Ken e Pietro, vedete di darvi una calmatina perché, usando un eufemismo, state pisciando entrambi fuori dal vaso con questa esibizione a chi ce l'ha più lungo.

tanto per chiarire: il mio intento non voleva essere una gara su chi ne sa di più su corben, su cannibale o su frigidaire. era solo un tentativo di fare un esempio concreto sul fatto che il medium si può apprezzare e studiare non solo acquistando le novità, ma anche percorrendo la strada in senso inverso.
se una persona ha TOT soldi da spendere in fumetteria magari deve scegliere fra prendere l'ultima graphic novel di Daniel Clowes o uno dei primi comic books di Richard Corben...non è che chi esce con Clowes sotto il braccio è un appassionato e chi prende il Corben vintage, invece no.
sono entrambi 2 appassionati: uno che conoscerà il fumetto americano moderno e sarà all'oscuro dell'underground anni 70 e viceversa.


cmq ha ragione scriciolo, siamo andati abbondantemente OT e me ne scuso.
 
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view post Posted on 24/9/2014, 11:02
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Trasportatore di Menhir

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E' stato comunque un topic di successo :lol: : oltre 1250 visite e quasi 80 risposte in poco più di 4 giorni :cool:
Secondo me invece il vecchietto delle monete si sarebbe divertito ;)
Sabino ....... perchè non lo fai iscrivere a VC? :lol:
 
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view post Posted on 24/9/2014, 12:06
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Sceriffo di Valmitraglia

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CITAZIONE (scriciolo86 @ 23/9/2014, 21:52) 
Ragazzi, leggervi tutto d'un fiato è oltremodo divertente. Per quanto sia superfluo, ricordo comunque che l'argomento era la solitudine del collezionista. Semmai possiamo sfociare nel discorso "medium" nei termini di fumetto come mezzo di comunicazione.
Un appunto per Ken51. Non sono un collezionista di monete, ma è dalle elementari che so che le monete, dall'antichità in poi, sono veicoli letteralmente di "icone": immagini come forme simboliche cariche di senso.
Basti pensare agli imperatori romani: le loro monete trasportano per mezzo continente la sua immagine, la sua figura. Ogni cittadino conosce attraverso di esse il suo nome...
Cosa c'è che viaggia più delle monete? La circolazione della moneta è un fattore importante nella metodologia storica e sociale.. e così via

Anche altre cose........meno nobili. Nel rinascimento, ad esempio un'amante o le corna di un principotto rivale.......
 
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view post Posted on 24/9/2014, 12:11
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Patriarca del Clan Mac Donald

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CITAZIONE (jo.cker @ 23/9/2014, 20:46) 
altro che solitudine...il topic ha dato vita ad agoni dialettici di matrice aristotelica con tesi, antitesi e sintesi contrapposte... :help: :help: :help:

io ho trovato lo scambio molto interessante, ho, pertanto, iniziato a documentarmi approfonditamente per stabilire quale delle due tesi è quella che più si avvicina alla, costruenda, mia.

Andrò contro corrente, ma scambi così (scevri però da polemiche e risentimenti) andrebbero diffusi anche su altri argomenti (leggasi serie o generi più o meno famosi) su cui ci siamo sempre limitati al compitino.
 
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view post Posted on 24/9/2014, 13:02
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Ragazzo Giallo

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CITAZIONE (Sabino1960 @ 24/9/2014, 13:50) 
:brv:
CITAZIONE (Ken51 @ 24/9/2014, 12:02) 
E' stato comunque un topic di successo :lol: : oltre 1250 visite e quasi 80 risposte in poco più di 4 giorni :cool:
Secondo me invece il vecchietto delle monete si sarebbe divertito ;)
Sabino ....... perchè non lo fai iscrivere a VC? :lol:

:brv: Tutto merito mio.....quando mi chiamerà vedro di fargli venire la passione per il fumetto è poi lo farò iscrivere

Poi magari scopri che è stato anche appassionato di fumetti e che, data l'età, ha pure la collezione completa dell'Audace :lol:

CITAZIONE (Ken51 @ 23/9/2014, 20:02) 
p.p.s. fangoria è stato un lapsus per fantagor

(IMG:http://static.comicvine.com/uploads/scale_...fantagor__1.jpg)

In effetti, mentre leggevo, mi chiedevo appunto che c'entrasse Fangoria con Cannibale e Frigidaire :lol:

 
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view post Posted on 24/9/2014, 13:17
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Sceriffo di Valmitraglia

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CITAZIONE (Ken51 @ 23/9/2014, 14:00) 
CITAZIONE (billyhusky @ 23/9/2014, 00:14) 
Se una divisione nel fumetto c'è, è quella tra fumetto prima e dopo Linus. E questo è il solco che divide i collezionisti vintage dagli altri. O chiamateli come volete.

Per te :lol: ....... per qualcun altro il solco tra vintage e no-vintage è tra anteguerra e dopoguerra, mentre per i più giovani arriva magari agli '90. Questo sì che è molto opinabile e soggettivo ;)
Sono chiaramente d'accordo con te che comunque Linus rappresenti uno spartiacque importante, una tappa fondamentale per il fumetto italiano perchè con Linus (e Bordighera un paio di mesi prima) il fumetto si è affrancato da quell'etichetta di prodotto subculturale che la cultura ufficiale gli aveva affibbiato, elevandosi a prodotto avente dignità artistico e letteraria. Memorabile al riguardo la tavola rotonda sul fumetto tra Oreste Del Buono, Umberto Eco ed Elio Vittorini sul numero 1 di Linus nell'aprile 1965, considerato il manifesto di una nuova stagione fumettistica in Italia (ne ho parlato anche ne topic da me aperto nella sezione edicola e fumetteria per presentare il libro edito nel decennale della morte del mitico OdB) :clap:
Però, a parte che questo è stato un problema prettamente italiano (come lo fu l'eliminazione dei ballon sostituiti dai cartigli), che in paesi quali Francia e Belgio il fumetto aveva da tempo ottenuto il giusto riconoscimento culturale, per me esistono altre tappe ancora più importanti nella Storia del Fumetto non solo italiano, ma internazionale, che ne hanno modificato in modo sostanziale la forma ed il contenuto, contribuendo in modo decisivo all'evoluzione del suo linguaggio, reinventandolo in parte:
1) La nascita di Metal Hurlant nel dicembre 1974;
2) La nascita di Frigidaire nel novembre 1980;
3) La nascita di Valvoline nel gennaio 1983. :cool:

CITAZIONE (billyhusky @ 23/9/2014, 10:57) 

perchè ci passa una bella differenza concettuale tra il mezzo di scambio ed il mezzo di comunicazione di massa :rolleyes:

CITAZIONE (Ken51 @ 22/9/2014, 16:56) 
Così colui che per una vita ha comprato fumetti e magari ne continua a comprare, ma solo di antiquariato, mentre da 10 o più anni non compra una novità, non si aggiorna sull'evoluzione del linguaggio, è chiaro che resta un appassionato del fumetto ma non lo è più del medium:

L'importante è NON vantarsi a sproposito ( meglio non vantarsi del tutto...) e millantare competenze che non si hanno, allora sì che uno si renderenbbe ridicolo, presuntuoso e patetico, ma questo non sminuisce la propria conoscenza e passione per un determinato medium.

Non avendo avuto tempo di leggermi tutti gli interventi di questa discussione, vorrei fare questo piccolo intervento, OT, ma di precisazione.

Le monete, al tempo in cui sono state coniate, non erano un semplice mezzo di scambio. Da quando pezzi di pietre o metalli usati come mezzi per scambio sono stati arricchiti da simboli e/o immagini, hanno avuto anche la funzione di trasmettere informazioni. Ovviamente tra le persone che giungevano a contatto con questi oggetti. Per ovvi motivi, non si trattava di milioni di persone. Ma erano le uniche che erano considerate e considerabili "persone". Gli altri umani avevano la stessa importanza di un oggetto, di un asino, di un maiale. Forse anche meno.
Anche sul fatto che l'arte, in alcune sue manifestazioni almeno, non sia un mezzo di comunicazione avrei dei forti dubbi.
Certo, il termine viene utilizzato propriamente per forme ben codificate di diffusione delle informazioni.
Ma che, se valgono per il presente, tra qualche secolo saranno obsolete e limitate.

In quanto allo spartiacque, certamente arbitrario, ma per me valido, di Linus, è che prima il fumetto era un prodotto sostanzialmente indirizzato a un certo tipo di fruitori ( bambini, commesse e donnette, illetterati e limitrofi ). Con Linus si è commercializzato un prodotto indirizzato espressamente ad un pubblico adulto e colto. Convogliando in singole riviste quello che era già stato stampato in passato con caratteristiche adatte e producendo nuovi materiali, appositi. Ed è grazie agli sviluppi di questa innovazione se si è giunti a prodotti , per me, estremi quali Cannibale, Frigidaire,ed in parte Valvoline ( tanto per fare degli esempi) che di fumetto hanno molto poco. Tanti testi,intelligenti o provocatori, spesso entrambe le cose, vignette, foto, oggettistica, con anche qualche pagina a fumetti. Insomma, il fumetto è stato piegato alla propaganda, alla politica, all'ammaestramento: tutte cose nobilissime, perché no. Ma che non mi interessa trovare in un fumetto.
 
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view post Posted on 24/9/2014, 14:29
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Trasportatore di Menhir

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CITAZIONE (billyhusky @ 24/9/2014, 14:17) 
In quanto allo spartiacque, certamente arbitrario, ma per me valido, di Linus, è che prima il fumetto era un prodotto sostanzialmente indirizzato a un certo tipo di fruitori ( bambini, commesse e donnette, illetterati e limitrofi ). Con Linus si è commercializzato un prodotto indirizzato espressamente ad un pubblico adulto e colto. Convogliando in singole riviste quello che era già stato stampato in passato con caratteristiche adatte e producendo nuovi materiali, appositi. Ed è grazie agli sviluppi di questa innovazione se si è giunti a prodotti , per me, estremi quali Cannibale, Frigidaire,ed in parte Valvoline ( tanto per fare degli esempi) che di fumetto hanno molto poco. Tanti testi,intelligenti o provocatori, spesso entrambe le cose, vignette, foto, oggettistica, con anche qualche pagina a fumetti. Insomma, il fumetto è stato piegato alla propaganda, alla politica, all'ammaestramento: tutte cose nobilissime, perché no. Ma che non mi interessa trovare in un fumetto.

Giustissimo, e questo nessuno lo contesta, l'ho sempre sostenuto io stesso in innumerevoli topic :cool: Però, bada bene, questo è un problema esclusivamente italiano, in altri paesi, come ho anche precisato, il fumetto aveva già avuto il suo riconoscimento di "arte nobile" ;)
Per questo reputo importantissimi Linus e Bordighera per l'affrancamento del fumetto italiano dalla condizione del prodotto per l'infanzia, per il suo sdoganamento da prodotto subculturale, ma ancora più importante, a livello di innovazione e modifica del linguaggio stesso del fumetto (e quindi non solo Italia ma internazionalmente), i laboratori di Metal Hurlant, Frigidaire e Valvoline (laboratori permanenti di sperimentazione, Procione, non "occasionali" lampi di genio di questo o quell'artista illuminato ;) ) :D
 
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view post Posted on 24/9/2014, 20:49
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CITAZIONE (billyhusky @ 24/9/2014, 14:17) 
In quanto allo spartiacque, certamente arbitrario, ma per me valido, di Linus, è che prima il fumetto era un prodotto sostanzialmente indirizzato a un certo tipo di fruitori ( bambini, commesse e donnette, illetterati e limitrofi ). Con Linus si è commercializzato un prodotto indirizzato espressamente ad un pubblico adulto e colto.

Sarebbe meglio dire che Linus era un prodotto fatto da persone colte (e adulte) destinato allo stesso pubblico di bambini, commesse e donnette, illetterati e limitrofi, con la speranza di iniettare quel quid che avrebbe fatto fare il salto di qualità a una intera generazione.
Io ero uno di questi, in quanto bambino delle elementari e leggevo inizialmente Linus solo perché c'era Charlie Brown poi, girando pagina, ho trovato Valentina, Wiz, Radiopattuglia...

CITAZIONE (Ken51 @ 24/9/2014, 15:29) 
I ilaboratori di Metal Hurlant, Frigidaire e Valvoline (laboratori permanenti di sperimentazione, Procione, non "occasionali" lampi di genio di questo o quell'artista illuminato ;) ) :D

La principale differenza tra Metal Hurlant e Valvoline & C. consiste nel fatto che il primo era veramente un laboratorio sperimentale costituito da addetti ai lavori già affermati (Moebius in primis) mentre gli altri erano composti da giovani volonterosi e fantasiosi ma prevalentemente semisconosciuti e alle prime armi.
Nella pratica, questo non vuol dire nulla ma nella sostanza il primo va accreditato di una valenza maggiore maggiore come ricerca evolutiva di uno stile mentre i risultati degli altri sono più "casuali".
 
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view post Posted on 27/9/2014, 11:09
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Specialista della Scudo

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Mi piace leggervi e scoprire tante cose su molti di voi, la quasi totalità, che non ho avuto modo di conoscere di persona. Mi piace conoscere le opinioni diverse e contrastanti, mi piace conoscere la diversità nei modi e nelle motivazioni, mi piace lo stile edotto e narrativo di alcuni ma al tempo stesso apprezzo anche chi senza mezzi termini è capace di sintesi disincantate. Come sempre dico non mi ritengo un collezionista di fumetti, seguo però le tematiche trattate con competenza e trovo sempre nuovi stimoli nelle pagine di questo forum. Credo che il collezionismo come molte attività individuali non possa per la sua stessa natura essere condiviso: la condivisione è possibile per la conoscenza che deriva da questa attività e trova audience solo tra quanti hanno lo stesso tipo di interesse. Difficilmente chi non ama un genere sarà interessato a conoscerne i dettagli, le tecniche e le storie. La solitudine nel collezionare diventa totale quando il collezionismo è utilizzato per compensare dei vuoti. Chi ha affetti, amici, contatti con altri che nutrono interessi simili non è solo. E' solo chi per accumulare monete, figurine, libri o quant'altro finisce con l'isolarsi dai suoi simili.
 
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