Un breve aggiornamento, prima di andare a nanna.
Dunque, il n.9 non l’avevo, e l’ho preso negli ultimi dieci anni (non ricordo quando) ma è la milionesima ristampa da 60 centesimi, anche se molto ben conservata. La carta è decisamente più povera perché corrisponde a numeri verso la fine dei 30 o giù di lì…
Retro con un piccolo strappo da adesivo:
Proseguiamo con il n.10, che è sempre stato uno dei miei preferiti.
La copertina, anche se ormai non più di Rubino e di autore a me ignoto dal tratto un po' crudo, offre una bella rappresentazione della vicenda.
Nel retrocopertina notiamo come il carattere tipografico dominante sia ora il bellissimo Semplicità di Alessandro Butti, della torinese Nebiolo, che di lì a poco avrebbe avviato il suo studio grafico interno propriamente detto, iniziando a produrre caratteri originali di disegno italiano (e non solo copie di quelli stranieri come succedeva abitualmente):
Ecco una esemplificazione del carattere da una brochure di fine anni 1930:
Un paio di esempi d’uso – il poema futurista di Tullio d'Albisola ("L'Anguria Lirica") e una composizione da un catalogo Nebiolo. Il carattere sarà anche usato da Mondadori per la composizione grafica delle copertine della famosa collana della "Medusa".
Ora c'è un salto, poiché mi mancano sia il n.11 che il n.12…
Chiudo quindi con il n.13, che è uno dei miei preferiti. Questo fa parte di uno di quelli "venduti e ricomprati".
Retrocopertina quasi uguale a quello del n.10:
E per ora è tutto, spero vi piacciano.