Che albo è ??

Immaginavo un furbacchione del tuo calibro ne avesse qualche altra, non immaginavo tutte.
Bell'insieme.
Che conferma la mia ipotesi di prodotto artigianale, di poche pretese. Per uso privato, non avrebbe avuto molto senso. Lavoro da stamperia seria neppure. Se guardi le spille, sono poste in modo irregolare, per distanza, asse, ecc.

Ritengo che un distributore si sia trovato uno stock di questi albi, e li abbia commercializzati offrendoli così confezionati ai rivenditori. Un prodotto da smerciare a poco, basso costo per il rivenditore, con possibilità di un buon guadagno. Facendo un tanto, all'ingrosso.
Dovessi andare a pelle, direi FANTERA. Il re dell'inventiva nella distribuzione ( e produzione) di qualsiasi albo a prezzi stracciati. Siamo d'altra parte in primo dopoguerra, e tutti si industriavano nell'arte dell'arrangiarsi......per mettere insieme qualche soldino.

Queste raccoltine di albi salgariani fanno coppia con le raccolte dei Gimtorissimi postate in nuovi acquisti. Certamente originali quanto a materiale, e ben fatte. Certamente d'epoca, ma prive, a mio parere dei crismi per essere messe in una collezione "ufficiale". Certo bellissime, ed idonee al settore curiosità d'epoca.
In assenza di documenti certi dell'epoca, o di testimonianze sicure ( ma con quale garanzia di verità, e non di ricordi in buona fede fantasiosi) rimangono oggetti deprezzati rispetto agli albi singoli che le compongono........

Edited by billyhusky - 15/2/2014, 10:51

Anche questa raccolta dei primi due episodi di Cino e Franco della Collana Grandi Avventure ha le caratteristiche di una raccolta dell' epoca, ma come per gli albetti di Salgari, non ha una sovracopertina con nuovo prezzo, e quindi anomala.

Altro albo del quale non ho ancora messo ben a fuoco la collocazione. Unco aggancio è che fa parte della serie albi vari di Camillo Conti, null' altro. Unica indicazione sul fumetto, che non ha prezzo, è la firma di Vittorio Cossio e l' anno, il 1943.

Vediamo chi ha qualche altra notizia....

Riporto dal Bono (pag. 1212)

Numero Unico disegnato da Vittorio Cossio (lo si deduce da una firma a pag. 16), edito probabilmente nel 1944 durante la Repubblica Sociale, composto da 16 pgg. più le copertine, stampato a due colori, per un formato di cm 35 x 25,5.

Urca, mi era sfuggito, o meglio, mi ero fermato a Lupo, girando pagina avevo visto solo Lupo Alberto, e non ho continuato.
Comunque grazie !

P.S. Ma com' è possibile commercializzare un albo senza prezzo ??


Quali potrebbero esser stati i canali di distribuzione dell' albo ?

Forse un allegato omaggio ad un altro albo? O distribuito in omaggio ad abbonati come premio per aver sottoscritto l'abbonamento o come premio per altre iniziative?.

Se realmente l'albo risale al 1944, è possibile che il prezzo non fosse indicato a causa della variabilità del valore della lira e che, quindi, l'albo venisse venduto a prezzo differente da zona a zona, magari, talvolta, con l'indicazione tramite timbrino.

Già è probabile sia così, anche se casi analoghi di albi senza prezzo non ne ricordo. O ve ne sono altri ?

Di albi non me ne vengono in mente, di libri e libretti sì, per es. gli Erola.

Avete mai trovato qualcosa del genere ? A quest' albo, Albi del Vittorioso serie Jim Brady, è stato applicato un tagliandino cartonato nell' angolo alto di copertina, come da foto. Che tipo di connessione potrebbero avere albo e tagliandino ?
Ricordo l' albo è del 1950, ed il tagliandino sembra essere più o mendo dello stesso periodo. Che lo avessero applicato esponenti del partito a livello pubblicitario ?
Che ne pensate ?

Tex ????

...e che roba è ???

Pensa agli albi Vitt "ALBI ROMA": Pete lo sceriffo, I vincitori degli ottomani, L'eroe della Dominante, I pionieri del deserto. Questi 4 albi sono stati stampati senza prezzo. Tanto la lira era in svalutazione continua.

Edited by billyhusky - 27/4/2014, 11:51

Che io sappia, nessuna. Tra l'altro, a votare erano persone adulte, che difficilmente si sarebbero lasciate conquistare da un albo a fumetti ( anche se non vietato dalle parrocchie). Ritengo piuttosto che il proprietario, per gioco, abbia attaccato l'etichetta. Che nulla c'entra con l'albo.
Ad andar per fantasia, potrebbe essere appartenuto ad un dipendente di una sezione del partito, che letto l'albo, ha applicato una delle etichette, di cui disponeva in ufficio, tanto per ammazzare un poco di tempo.

Albi propagandistici ne sono stati fatti appositamente. Ma andare ad acquistare una partita di albi già editi per farne omaggio, a scopo elettorale: ma sarebbe venuto a costare uno sproposito.......


Discorso diverso per i Cino e Franco: è stato fatto di tutto per commercializzare le rese. Vedi le "raccolte" dei Gimtorissimi che avevo postato: oggetti curiosi, ma nulla più. Se non ci sono dati certi per la ricommercializzazione ( copertine nuove, nuovi prezzi, nuove gerenze......) rimangono sempre interessanti, ma solo curiosità senza valore collezionistico. O dello stesso valore di una serie rilegata e rifilata, e nelle stesse condizioni: copertine, bollini, tagliandi, ecc......

Il prezzo: ammesso che siano stati commercializzati veramente, nel dopoguerra la svalutazione non c'era ormai più. Ritengo che il prezzo venisse concordato tra editore e distributore, e successivamente tra distributore ed edicola: 100 albi, ad, esempio a duecento lire. Poi era il rivenditore a decidere a quanto cedere.
L'altra ipotesi è che fosse stato concepito sin dall'inizio l'uso di un timbrino o di una etichetta successiva, magari da variare nel tempo.........