Le Grandi Storie: l'opera omnia di Romano Scarpa, Gazzetta dello Sport/Corriere della Sera

Ovviamente era un problema che andava considerato: non è rilegato, la carta è molto pesante, e sono molte pagine. Ergo: aprendolo ripetutamente si rischia lo scollamento dal dorso: è successo anche al mio amico Tomaso.

Tornando ai colori: adesso che ho in mano il n.2 noto che è spiegata la ragione della scelta per ogni singola storia, ma nondimeno non ha senso: la colorazione in stile Zio Paperone di alcune storie è scadentissima (colori e sfumature scelte ed accostate letteralmente "a caso"), e il lettering, sempre derivante da alcune riedizioni moderne, lo trovo decisamente fuori luogo sulle storie italiane che già l’avevano – e sarebbe bastato poco per recuperarlo (dal Topolino, dall’integrale di Scarpa di Comic Art, come si vuole).
Così è soltanto inconsistente, e a questo punto anche io non so nemmeno se ne prenderò uno per uscita…

Lo so Gianni, ma non è solo un problema di copertina: anche aprendo con cautela, e tenendo il dorso "serrato" in modo da non provocare la spaccatura, come dici, a ripetute aperture e letture il problema si presenta.
Gli albi Bonelli sono su carta più leggera, e non hanno così tante pagine: questa edizione non è legata (collata, di fatto) in modo troppo intelligente.

Anche io li ho sfogliati agevolmente, ma non li ho letti, e considerata la struttura di questa "legatura" collata posso immaginare come il problema si possa facilmente verificare (in genere sono le prime o le ultime pagine che rischiano di staccarsi).

Vista l’importanza delle storie (almeno tre-quattro) ho cambiato nuovamente idea e ne ho prese tre copie… però veramente su certe cose bastava pochissimo per ottenere un risultato qualitativo eccellente. La prima tavola del secondo episodio de "La dimensione Delta", e l’ultima, sono riprodotte in malo modo, quando sarebbe bastato riprenderle dalla edizione in bianco e nero ed eventualmente ricolorarle, se mancavano. Bah…

Ovviamente – no, scherzi a parte, credo di avere migliorato il mio italiano (in sede di scuola elementare) grazie alle storie di Scarpa, di Guido Martina e di tanti altri. È stata veramente una generazione incredibile di persone di vasta cultura che hanno creduto nel fumetto, e mi viene anche da dire di "educatori" nel senso più comprensivo del termine.

Presa una quarta copia e regalata al mio dentista (che non vuole mai farsi pagare) per suo figlio che va alla scuola elementare.
Mi è venuto da pensare: come deve essere leggere "Topolino e la Dimensione Delta" a quell’età. Per me Atomino, scoperto all’inizio del mio percorso "collezionistico" a 15-16 anni, è stata una vera folgorazione.

Un consiglio?
Il 6 non te lo puoi proprio perdere...