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| Volevo essere più preciso per farvi capire cosa intendo: mi riferisco specificatamente ad un certo numero di storie (non tutte) ricolorate per Zio Paperone o per altre ristampe recenti: in queste, mi permetto di dissentire con il Procione, i colori sono messi in maniera talmente disarmonica e casuale che anche un bambino può a tratti rendersi conto delle "stonature" e della ridondanza disarmonica e arbitraria di certe sfumature (che colorando in digitale basterebbe sapere DOVE metterle le sfumature, volendole mettere). Questo non attiene alla formazione specifica né di un artista (pittore o altro) né di un grafico (che peraltro io non ho avuto), ma è proprio qualcosa di in parte innato ma che in parte si acquisisce con la semplice e prolungata osservazione. È una questione di armonia, al di là dei gusti.
A Bazzus dico che preferisco una storia tagliata piuttosto che vedere "Le Lenticchie" ridotta in questo modo: è chiaro, in alcune tavole i colori sono grossomodo decenti, ma sembra che il colorista ci prenda "per caso". Forse aiuterebbe se vi facessi vedere diverse versioni fianco a fianco (quella americana ad esempio è bruttina ma non così disarmonica). Per intenderci: questi colori "uccidono" l’atmosfera originale della storia, che è comunque un contesto urbano abbastanza "dimesso", i colori originali danno un senso di pacatezza, questi sembrano un’aggressione.
@AntiYou: Non vorrei dire sciocchezze ma io devo avere usato quelle formato "Rivista" o "Comic Art" (se parliamo delle buste WR, altrimenti un formato equivalente).
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