Sono assolutamente d’accordo con quel che dici, però forse non c'è sempre volontà di "fare polemica gratuita"): spesso le critiche (se autentiche sono sempre utili) non sono argomentate.
Il discorso che sollevi è molto rilevante: la prima edizione ha poco a che vedere con la "filologia", che viene comunque a posteriori, ed è assai rilevante tenerla sempre in considerazione quando si ripropongono o si ristampano i lavori.
A me l’effetto che ti fece l’Unghia lo ha fatto, enormemente, la prima lettura di storie come "I Gamberi in Salmì", "La Collana Chirikawa" e "L’Imperatore della Calidornia. Che per scelta ho letto quando avevo 17-18 anni procurandomi le prime edizioni, o comunque i classici prima serie.
Su Perego non mi esprimo perché è fin troppo bistrattato, penso che le tavole di raccordo fossero una buona idea, specie quando il collegamento tra le storie era ben pensato e non artificioso.
CITAZIONE (Katou_kun @ 19/1/2014, 16:06)
Non mi piace la carta patinata, nemmeno i colori risultanti dall'uso di questo materiale. Scientificamente è provato che il primo dei 5 sensi che riporta alla mente i ricordi è l'olfatto, avete mai provato ad entrare in case antiche? I caratteristici odori mi riportano alla mente i miei nonni, la mia infanzia. Lo stesso succede quando apro un fumetto di una certa epoca, mi tornano in mente momenti stupendi e fiabeschi... Perché dovrei precludermi tutto questo al solo scopo di leggere ciò che ho già letto, e che oltre alla lettura niente altro potrà darmi?
Odore a parte, la carta patinata (che pure lei un odore ce l'ha), come altri tipi di carta, è adattissima per certe opere che sono state disegnate, colorate e pensate già sapendo che sarebbero state valorizzate dalle sue caratteristiche. Come tutte le cose, è una questione anche di contesto, e di materiali specifici più o meno adatti: spero che gli editori arrivino a capirlo.