Vintage Comics

Tropici Crudeli, Editrice Squalo

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salconte
view post Posted on 7/12/2016, 11:38




Caspita!!!!!
 
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view post Posted on 6/1/2017, 10:40
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Giannizzero Nero

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Un mese dopo l'acquisto degli albi sulla baia l'unico che non mi è mai arrivato è sesso avvelenato perchè i geni che lo vendevano hanno pensato bene di sparire
per fortuna avevo pagato con paypal e quindi sono stato tecnicamente rifondato. Tutti gli altri albi sono arrivati e tutti in ottime condizioni (l'unico non proprio ottimo è Il figlio della violenza - copertina piegata e leggermente usurata). A questo punto mi mancano solo i due numeri consecutivi 7 Il Prezzo del Tradimento ('Collana Tropici Crudeli NUOVA SERIE' 1)
- 8 Sesso Avvelenato ('Collana Tropici Crudeli NUOVA SERIE' 2)

Tutto sommato a questo punto avrò una visione chiara dell'opera nel suo insieme e quindi comincia la lettura e a breve la recensione di quella che è l'ultima gloriosa serie edita
dalla mitica Edifumetto! :clap:
 
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view post Posted on 13/6/2017, 15:30
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Giannizzero Nero

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Meglio tardi che mai... Ecco la rece :D

Tropici Crudeli

A mio modesto parere questa serie, l’ultima grande narrazione della Edifumetto che di lì a poco pubblicherà solo ristampe e poi chiuderà definitivamente, mi appare, leggendola per la prima volta oggi, come l’anello di congiunzione perfetto tra cinema di genere e fumetto erotico. Del resto la storia di Papa Doc, Pilar Duvalier, Juanito Bellafonte, Cory e gli altri letta nel suo sviluppo e integralmente presenta una serie di rimandi espliciti a film fondamentali del cinema Bis italiano come Cannibal Holocaust di Ruggero Deodato, Zombie di Lucio Fulci, gli eros svastica, i women in prison, gli erotici tipo Emanuelle e in generale tutto il cinema di Aristide Massacesi; sostanzialmente film e generi che rappresentano pietre miliari e la spina dorsale del cinema di genere o cinema bis italiano. Tropici Crudeli si presenta come l’estremo tentativo di rinverdire una pratica ormai agonizzante come quella del fumetto erotico (che poi negli anni ’90 prenderà una piega intellettualizzante e se così possiamo dire d’autore;) spinta da un collante narrativo piuttosto elementare, strutturata su un modello paradigmatico alquanto banale (l’eterna lotta tra dittatura e ribelli) ancorata a personaggi efficaci ma delineati in maniera grossolana, Tropici Crudeli è la summa definitiva a livello fumettistico di quello shock value che da sempre ha animato teoreticamente il cinema di genere, nato per stupire, spaventare e in definitiva intrattenere senza altre finalità e senza finalità alte. La storia del terribile dittatore Papa Doc, ex medico, convertito alla stregoneria, incarnazione terrena del Baron Samedi ossia il Diavolo, diventa il pretesto storico ideale per raccontare e sguazzare in ogni forma di nefandezza. Del resto l’aria che tira nei fumettacci a fine anni ’80 è un’aria piuttosto sulfurea e animata da terribili pulsioni di morte. E’ passata la spensieratezza dell’eros anni ’70 e delle sue pulsioni di vita; la rappresentazione del fumetto erotico all'alba degli anni ’90 mostra perversioni, assassini, incesti, serial killer come se l’unico esito possibile per questa vera e propria industria non potesse essere altro che rappresentare l’irrappresentabile. E’ un mondo cupo quello che si trovano ad affrontare i frequentatori delle edicole a fine anni ’80 ben diverso dall'asettico mondo odierno. Del resto l’ho già scritto più volte anche su questo forum esiste una singolare corrispondenza tra la storia di questi fumetti e il movimento individuale della sessualità che comincia in maniera delicata e allusiva con l’erotismo gioioso fino a spingersi dentro alla rappresentazione esplicita e via via fino alle perversioni e infine alla violenza (da De Sade in poi è sempre stato così del resto.) Ciò che interessa e che appassiona nel caso di Tropici Crudeli è proprio il fatto che questo immaginario venga a coincidere con un altro immaginario che è quello cinematografico e se possibile che in qualche modo questa narrazione venga poi presa e messa in risalto attraverso il ricorso a una forma tradizionale di racconto che ambirebbe a farsi racconto storico. Haiti con i suoi misteri, con le sue stregonerie, con il suo popolo oppresso sembrano il terreno perfetto per riunire tutte le tematiche che gli autori e gli sceneggiatori con questa serie volevano eviscerare: un grumo inestricabile di sesso, morte e magia con elementi di redenzione. Del resto risulta centrale anche un altro stile narrativo che è quello che caratterizzerà altre serie tipo La Schiava (Ediperiodici) o i Potenti (Edifumetto) ed è la telenovella che a mio parere è il riferimento principale anche per Tropici Crudeli: come in Beautiful i personaggi sono sempre gli stessi Tizio va con Caio poi Caio va con un altro che a sua volta è imparentato con Tizio che poi diventa l’amante di un altro che va con quello con cui andava Caio prima che andasse con Tizio eccetera in una girandola continua di situazioni in cui tutti i personaggi passano da una parte all’altra della barricata e viceversa: questo oltre ad essere l’espediente fondamentale di ogni meccanismo narrativo che tende ad allungare il brodo il più possibile, fa anche sì che la storia possa non risultare mai noiosa. In questo senso ho trovato Tropici Crudeli piuttosto originale nel suo tributo al meccanismo narrativo della telenovela e questo mi sembra che accada in virtù della particolare e centrata dagli sceneggiatori struttura generale e ambientazione. Uno dei motori principali di questo continuo stravolgimento degli orizzonti è la terribile Pilar Duvalier, nipote di Papa Doc, vera e propria incarnazione del male assoluto, capace di soggiogare lo stesso eroe ribelle Juanito per poi essere più volte promossa da Papa Doc a Generale e guardiana di una prigione di Stato dove si consumano le peggiori nefandezze e dove più volte Juanito verrà rinchiuso, riuscendo però sempre a scappare. Anti eroina per eccellenza Pilar provoca simpatia nel lettore proprio per essere quel personaggio impossibile che è. La sua totale mancanza di moralità pari solo a quella dello stesso Papa Doc risulta poco credibile e in definitiva dà un taglio surreale grottesco e risibile a tutte le vicende. In Pilar Duvalier non è difficile scorgere l’epitome della porno eroina da fumettaccio, quel genere di eroina dalla quale si vuole essere soggiogati, quell’ideale di donna assoluta che più volte e in innumerevoli forme troviamo rappresentata nelle testate di Barbieri dagli anni ’70 in poi. Naturalmente per un angelo nero è necessario un angelo bianco e questa è certamente Cory, la figlia di Papa Doc che verrà oltraggiata e messa incinta dallo stesso padre. Di Cory incuriosisce che nonostante la sua condizione di novella Justine e nonostante tutte le sventure della sua virtù essa non si perda mai d’animo e alberghi in lei una certa spensieratezza che più volte la fa sorridere di fronte ai suoi carnefici. Di Juanito Bellafonte invece possiamo sottolineare il profondo idealismo: il classico eroe buono che però naturalmente essendo questo un fumetto erotico potrà resistere a tutte le tentazioni tranne una ed è quella che nasce dal suo basso ventre. Juanito non esiterà a fare stragi di cuori ma se lo fa è per la nobile causa della liberazione del suo popolo; personaggio in definitiva stereotipato ma che comunque ci sta bene in questa storia ricca di elementi picareschi. Anche i personaggi minori hanno la loro importanza in questa vicenda; Fra Domingo per esempio mi piace particolarmente perché è un frate rivoluzionario, grande amico di Juanito, devoto prima che alla causa di Dio alla causa della rivoluzione il cui merito è quello di non condannare mai la lussuria pur riuscendo ad esserne sempre immune. Capace di imbracciare un fucile quando necessario, Fra Domingo è l’uomo della certezza e della giustezza della Fede e della Rivoluzione. Infine Santiago Ramallo ex colonnello, ha un artiglio d’acciaio al posto della mano e si caratterizza per le scarse doti intellettuali che più volte lo precipiteranno in disgrazia. Come si capirà non stiamo parlando certo di un capolavoro della narrativa moderna, ma di un prodotto che ha la grazia di quelle opere a cui non è richiesto un particolare sforzo intellettuale ma che alla fine poi questo piccolo sforzo viene fatto così un po’ per caso, un po’ per le velleità dei suoi autori probabilmente soffocati nella loro creatività dal dettato della pornografia. Tropici Crudeli è il film porno con una storia che manca alla cinematografia a luce rossa e una trasposizione su grande schermo sarebbe certamente entrata nel culto. Del finale non dirò niente (anche se in questo topic mi è stato chiesto di parlarne) voglio lasciare un po’ di mistero per non svelare il finale. Riusciranno Junaito Bellafonte, Cory e Fra Domingo a liberare il popolo oppresso dalla dittatura di Papa Doc? Che fine faranno Santiago Ramallo e Pilar Duvalier? E il figlio dell’incesto che ruolo avrà nella nuova Repubblica di Haiti? Tutto ciò viene raccontato nell'ultimo episodio della serie Scontro finale, numero introvabile. Se volete sapere come va a finire vi dovrete sbattere!!
 
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view post Posted on 28/3/2018, 09:40
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Ragazzo Giallo

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CITAZIONE (Franco Santoro1 @ 7/12/2016, 12:33) 

Di Scontro Finale io ho beccato giusto la pubblicità contenuta in un altro albo :D

 
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salconte
view post Posted on 17/4/2018, 14:23




Anch'io sono entrato in possesso dell'ultimo albo di questa bella serie: il livello è alto, i personaggi ben delineati, il contesto storico assolutamente plausibile, in linea con l'anticonformismo dello Squalo (quando la Storia è già un fumetto).
Ero curioso di vedere la sorte di Pilar Duvalier, e c'è da dire che la bella morona sfiora la morte per ben tre volte solo nell'ultimo albo.
Le pallottole la sfiorano, ma alla fine... una la prende in pieno... lasciandola in fin di vita.
Posterò le immagini di alcune tavole, non appena possibile.
 
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salconte
view post Posted on 17/4/2018, 21:02




Pilar-02



Pilar-10



Pilar-17

Edited by Marc O'bliterateur - 17/4/2018, 22:14
 
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