Ultimi rinvenimenti di piccic, ma abbiate pazienza…

Grazie Zio Massy, è stata una vera soddisfazione: vorrei studiare il modo di fare dei raccoglitori per le annate, per poi consultarle agevolmente senza dover tutte le volte "sballottarle". Dividerli in cinque buste da dieci numeri (tranne l’ultima, che ovviamente è di dodici) mi è sembrata la soluzione migliore per conservarli bene senza imbustarli singolarmente.

Grazie! Il 1937 non è un’annata propriamente "spettacolare" riguardo ai fumetti (a parte le dovute eccezioni) ma è fondamentale per entrare nella concezione del giornale.
Adesso sto cercando di leggere un po' del materiale (scritto) che ho accumulato in questi anni…

Caspita! Sai che non ci avevo pensato? Effettivamente il fatto che il n.1 sia stato spedito per abbonamento è interessantissimo.
Credo che l’uscita del Vittorioso fosse stata preceduta da un battage pubblicitario (affidato anche e senz’altro ad un "passaparola" dato che oltre che in edicola il circuito preferenziale divenne quello dei circoli di Azione Cattolica e delle parrocchie), ma devo approfondire. Ottima domanda, Fabio!


Be', se devo fare blocchi di due-tre numeri penso tanto valga imbustarli singolarmente; ma ci si mette troppo per estrarli e consultarli. Non amo le ristampe anastatiche, a meno che non mi serva proprio qualcosa per pura documentazione, e l’intento di finire le annate è proprio per leggermele e guardarmele, calandomi nel momento storico.

Sì, anche se per il Vittorioso posso domandare a persone molto più ferrate di Lama: sono quasi sicuro che non si tratti di "pubblicità" nel senso di "fogli pubblicitari", quanto piuttosto di una campagna, o di una menzione sulle pubblicazioni di AC o dell’A.V.E.
Indagherò senz‘altro e questo mi fa apprezzare ancor più il mio n.1 anche se è un po' rovinato…

Be' questi sono tutte "mitologie" e luoghi comuni, e in realtà avranno rilievo soprattutto nel periodo della guerra fredda – e fanno proprio parte del mio interesse specifico perché non mi hanno mai convinto.
In realtà il pregiudizio di tipo "pedagogico" è radicato nella cultura italiana dell’epoca (dagli anni 1910-20), e appartiene indistintamente a tutta la classe degli educatori, degli insegnanti, dei genitori (almeno nella borghesia), etc.
L’errore più comune è sempre quello di decontestualizzare, o confondere una parte con il tutto.

Nel corso della settimana passata mi sono arrivate un paio di cose.

La prima è una scoperta fatta scuriosando su eBay.fr: l’edizione francese in albo de "Le Sette Città" di Craveri, che in lingua francofona diventa "Boniface le Grand". Pubblicata in Francia nel 1941 durante l’occupazione nazista
http://it.wikipedia.org/wiki/Campagna_di_Francia
la storia, uscita originariamente a colori nel 1937 sul Vittorioso, è rimontata in questo album in una gradevole bicromia.

L’albo, per essere del 1941, era in condizioni davvero eccezionali, purtroppo il venditore ha avuto l’infelice idea di spedirlo con pochissima protezione, e si è un po' ammaccato lungo il dorso e il bordo, in corrispondenza degli angoli…



Ecco un’immagine degli interni (scusate la foto sfocata…):



Mi è poi arrivato un pacco che conteneva una annata semi-completa del Vittorioso del 1941, che insieme ad una analoga del 1940 (che devo ancora sistemare) mi ha permesso di migliorare notevolmente la qualità media della mia 1941, e ora sono molto soddisfatto…



Ed infine un acquisto di ieri, al mercatino dell’antiquariato: mi ha colpito questo libro, uscito nel 1944 su costosa (per l’epoca) carta patinata che – ad eventi bellici ancora in corso – si prende la briga di esaminare tutti gli edifici e le opere esposte più importanti colpite nelle varie città italiane (e spesso semi-distrutte) dai bombardamenti. Con un certo, giustificato, piglio polemico.
Ad ogni costruzione o opera corrispondono due pagine: una di sinistra che la riproduce prima, ed una di destra che la mostra dopo gli effetti del bombardamento. Molto suggestivo…



Sempre nell’ambito della mia ricerca, ho preso poi un saggio di G. Spadolini (che leggo essere il suo esordio nella saggistica storica) "Il papato socialista", nella edizione del 1964, che integra ed aggiorna con un capitolo intitolato "La chiesa e il mondo da Pio XII A Paolo VI".
Se proprio vogliamo trovarci un collegamento diretto con il fumetto si può: nel 1942 Craveri ricevette da Pio XII la nomina a Cavaliere di San Silvestro.